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Veneto: vaccini anche a Pasqua e Pasquetta. Aprirà un centro notturno

Veneto: vaccini anche a Pasqua e Pasquetta. Aprirà un centro notturno
il presidente veneto Luca Zaia conf stampa 30 marzo 2021

La campagna di immunizzazione della popolazione contro il virus Sars-CoV-2 prova in Veneto ad accelerare.
Nessuna interruzione nei giorni di Pasqua e di Pasquetta. Al contrario, a partire da lunedì 5 aprile, sarà possibile vaccinarsi anche di notte. Per ampliare “al massimo lo sforzo – ha anticipato durante la sua conferenza stampa quotidiana il presidente del Veneto Luca Zaia – ho chiesto ai direttori di tutte le Ulss di prevedere almeno un punto vaccinale aperto durante le ore notturne“.
L’organizzazione è ora rodata. Il fattore limitante potrebbe essere rappresentato dai quantitativi di sieri disponibili, perché “ci sono realtà, come quella di Padova – ha spiegato Zaia -che vanno ormai verso l’effettuazione di soli richiami”.
Le dosi di Pfizer attese per oggi (30 marzo ndr) sono comunque state regolarmente consegnate. Quelle di AstraZeneca arriveranno giovedì 1 aprile e  di Moderna (destinate ai superfragili) non prima di fine settimana. Johnson&Johnson, invece, non partirà prima del 19 aprile.

Vaccinazione anche in farmacia

Chiuso l’accordo nazionale per far sì che anche i farmacisti possano vaccinare, la regione ha approvato la delibera che recepisce questo accordo sul territorio. I farmacisti dovranno seguire un corso dell’Istituto Superiore della Sanità e potranno a breve somministrare il vaccino a tutte le categorie, esclusa quella dei “superfragili”.
I costi saranno al momento coperti con il fondo sanitario regionale, ma il Veneto ha già annunciato, attraverso l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, che chiederà una copertura di spesa a livello centrale.

Nuovo Dpcm: le richieste del Veneto

Nonostante il vertice cui ha preso parte ieri (29 marzo ndr) anche il premier Draghi, le Regioni non hanno ancora sul tavolo nessuna proposta del Governo in merito al nuovo Dpcm, visto che quello in vigore scadrà dopo Pasquetta. Il presidente del Veneto, nel frattempo, ha avanzato le sue richieste all’Esecutivo: “La nostra posizione è chiara – ha rilevato -. Chiediamo che si torni alle 4 fasce, riaprendo quelle bianca e gialla, chiediamo che si aprano le scuole con uno screening cadenzato e vorremmo un segnale, almeno di prospettiva, anche sul tema delle imprese. Il tutto, ovviamente, non prescindendo dal parere del Comitato Tecnico Scientifico”.

Oltre alle richieste di personale, di forniture stabili di vaccino, di chiarezza sul tema del “liberi tutti” per l’acquisto di dosi, il Veneto ha auspicato un maggior coinvolgimento delle Regioni nella stesura del nuovo decreto. “Sono scelte strategiche – ha concluso Zaia – Il nuovo decreto regolerà la fase critica e scriverà le regole per le prossime ondate, gettandone le basi”.

La situazione

Le curve sui ricoveri posizionano al momento il Veneto nella “fase 4”, la penultima sulla scala regionale, che comporta una riduzione graduale delle attività anche negli ospedali-spoke.
“C’è un rallentamento – ammette Paolo Fattori, direttore della struttura di progetto sul potenziamento straordinario della rete ospedaliera – ma al momento la situazione non è stabile, per cui non possiamo dire quando raggiungeremo il picco”. Nelle ultime 24 ore, c’è stato per il momento un calo dell’incidenza dei positivi sui tamponi effettuati: 2,61%.

In area non critica, in ogni caso, continua la crescita, sia pur con una velocità inferiore alla seconda ondata, con situazioni più tranquille, a livello provinciale, per Belluno e Rovigo. Quanto alle terapie intensive, anche Venezia e Vicenza sono ancora nella terza fascia. I valori dei ricoveri sono simili a marzo 2020, ma le strutture sono più abituate a gestire l’emergenza. Rispetto a novembre, per l’avvio della campagna vaccinale, si registra invece un calo dell’età dei ricoverati, con una prevalenza che è passata dalla fascia 80-89 anni a quella 50-69.

Prenotazioni online dall’1 aprile

È stata intanto confermata per giovedì prossimo, 1 aprile, la partenza del portale unico di prenotazione online delle vaccinazioni. Potranno prenotarsi comunque sempre solo gli over 80 e i superfragili.
Mentre, ma solo per questa settimana, i loro accompagnatori che ne hanno diritto potranno vaccinarsi senza prenotazione. Per completare queste categorie prioritarie, continuando a una media di 3.000 vaccinazioni al giorno, ci vorranno ancora un paio di settimane.

All’appello mancano ancora 130 mila persone tra i più anziani, circa 200 mila superfragili censiti dalla Regione e 130 mila disabili ex legge 104 indicati dall’Inps. Alla fine di questo ciclo vaccinale, si procederà esclusivamente per fasce d’età, dai più anziani (quelli tra 70 e 79 anni hanno cominciato la vaccinazione con i medici di base) ai più giovani.

 

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Tag:  coronavirus