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Covid variante stratus: sintomi insoliti nell’ estate 2025

Covid variante stratus: sintomi insoliti nell’ estate 2025

Raucedine e forte mal di gola tra i segnali più frequenti. La nuova variante Xfg, ribattezzata Stratus, monitorata dall’Oms: più evasiva per gli anticorpi, ma il rischio attuale resta basso

Il nome non è ufficiale ma è già in uso tra gli esperti.
Stratus, come viene chamata, indica Xfg, un lignaggio che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha classificato come variante sotto monitoraggio (Vum) a partire dal 25 giugno 2025.
Dopo Nimbus (NB.1.8.1), potrebbe diventare protagonista dei contagi estivi, soprattutto in Europa e nel Sudest asiatico.

Un virus che elude gli anticorpi

Stratus è un ricombinante—un ibrido genetico—nato dall’unione dei lignaggi LF.7 e LP.8.1.2.
Rispetto alla dominante Nimbus e alla più lontana JN.1, presenta mutazioni nella proteina Spike che, secondo i ricercatori, aumentano la capacità di eludere gli anticorpi.
In altre parole, potrebbe infettare anche chi ha già avuto il Covid o è vaccinato, anche se finora non ci sono segnali di maggiore gravità clinica rispetto alle varianti precedenti.

Sintomi: spicca la raucedine

Uno degli aspetti più curiosi e distintivi di Stratus è l’alterazione della voce.
In India, dove è stata dominante in primavera, i medici hanno segnalato raucedine e voce roca tra i sintomi più comuni, un campanello d’allarme insolito per il Covid.
I pazienti lamentano anche tosse secca, irritazione alla gola, febbre, dolori muscolari e affaticamento.
Dal Regno Unito arrivano ulteriori segnalazioni: mal di gola molto intenso, descritto come “una lama di rasoio”, soprattutto durante la deglutizione.

I numeri: Stratus in forte crescita

Stratus non spaventa ancora per la sua pericolosità, ma attira l’attenzione per la rapida diffusione, la capacità di sfuggire agli anticorpi e per un profilo sintomatico particolare.
Nella regione europea dell’Oms è passata dal 10,6% al 16,7% in poche settimane.
In Asia sudorientale la crescita è stata ancora più importante: dal 17,3% al 68,7%.
In Italia, l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità (18 giugno) indica Xfg come lignaggio prevalente a maggio 2025.

A livello globale, al 22 giugno, 1.648 sequenze Xfg erano state inviate da 38 Paesi alla piattaforma GISAID. Rappresentano il 22,7% delle sequenze Covid globali nella settimana dal 26 maggio all’1 giugno 2025.
Solo un mese prima, erano il 7,4%. Per confronto, Nimbus nello stesso periodo è calata al 24,9%.

L’Oms: “Massima attenzione, ma rischio basso”

L’Oms mantiene una valutazione di rischio “basso” per Stratus.
Tuttavia invita a non abbassare la guardia, soprattutto per quanto riguarda la possibile evasione immunitaria.
Viene chiesto agli Stati di intensificare i test di neutralizzazione, usando sieri umani rappresentativi delle popolazioni locali, e di monitorare eventuali cambiamenti nella gravità della malattia causata da Stratus rispetto ad altre varianti.

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Tag:  covid, stratus