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Covid: cresce in Italia la variante JN.1

Covid: cresce in Italia la variante JN.1

Il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute la indicano come più frequente nell’ultima settimana di campionatura

La nuova variante Covid JN.1 è arrivata al 37,1% nell’ultima settimana di campionamento dal 4 al 10 dicembre 2023.

E’ quanto conferma il monitoraggio settimanale Covid di Istituto Superiore della Sanità e Ministero della Salute. Una variante di interesse, come è stata classificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che va seguita e monitorata ma che non preoccupa più delle altre viste in questi mesi.

Tuttavia i dati dimostrano che aumentano le reinfezioni. Significa che con JN.1 chi è stato contagiato a fine estate o inizio autunno, magari con Pirola, può essere nuovamente contagiato.

I vaccini proteggono anche da JN.1

I sintomi finora risultano gli stessi provocati da Pirola, di cui è “figlia”. Brividi e febbre, stanchezza, tosse, difficoltà respiratoria, dolori ai muscoli, mal di testa, congestione nasale e diarrea. E come per le prime varianti Alfa e Beta, ci può essere perdita del gusto e/o dell’olfatto.

covid 2023

In un messaggio pubblicato sul profilo X la responsabile tecnica per la pandemia di Covid dell’Oms, Maria Van Kerkhove, ha affermato che tutti i vaccini approvati continuano a fornire la protezione contro la malattia severa e la morte. L’esperta spiega che comunque oltre al Covid-19 circolano l’influenza e altri virus e batteri. E questi patogeni, trasmissibili per via aerea, si possono trasmettere da una persona all’altra con maggiore velocità in particolare in ambienti chiusi specie se la ventilazione è scarsa.

Il monitoraggio Covid

A parte il dominio della variante JN.1, i dati dell’ultimo monitoraggio registrano, nel periodo 21 – 27 dicembre, 70 casi per 100 mila abitanti con l’indice di trasmissibilità passato da 0,96 della settimana precedente a 0,76 restando quindi sotto la soglia epidemica. Si è ridotto anche il tasso di occupazione dei posti letto in area medica mentre è sostanzialmente stabile quello nelle terapie intensive.

Al 27 dicembre, la prima registrava una percentuale dell’11%, con 6.834 ricoverati; la seconda un 3,2% con 281 ricoverati. L’incidenza più elevata è stata riscontrata in Abruzzo con 149 casi per 100 mila abitanti, quella più bassa in Sicilia con 3 casi su 100 mila abitanti. L’incidenza settimanale è sostanzialmente stabile in tutte le fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 59 anni. Riguardo la percentuale di reinfezioni, si attesta su circa il 45%, sostanzialmente stabile.

 

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Tag:  coronavirus