Secondo uno studio della Shanghai International University, il legame amicale tra due persone influisce sull’attività neurale in molti campi. A partire dagli acquisti
Cosa hanno in comune l’amicizia e l’attività del nostro cervello? Molto più di quel che possiamo pensare. Secondo un team di scienziati della Shanghai International Studies University, l’amicizia non è infatti solo uno stretto legame che porta alla condivisione di molte cose con un’altra persona. Il loro studio rivela che questa relazione sincronizza anche il cervello e porta a comportamenti cognitivi simili tra 2 persone. Gli autori sono arrivati a queste conclusioni attraverso una serie di esperimenti partendo da una domanda: in che modo l’amicizia influenza il cervello umano e il comportamento delle persone?
Consumatori amici per la pelle (e per il cervello) nelle scelte di acquisto
Con lo studio, pubblicato su The Journal of Neuroscience, gli scienziati hanno indagato su come un legame di amicizia potesse avere un impatto sulle scelte e le condotte dei consumatori e sulla loro attività neurale. Sono stati condotti una combinazione di esperimenti comportamentali a lungo termine coinvolgendo in totale 222 partecipanti. I dati di neuroimaging, vale a dire le rappresentazioni visive ottenute tramite varie tecniche che mostrano la struttura, la funzione o la farmacologia del sistema nervoso, hanno fatto luce su come l’amicizia promuova la somiglianza neurale e comportamentale. I risultati hanno infatti rivelato che gli amici, rispetto ai non amici, mostrano una maggiore somiglianza nella valutazione del prodotto. E con il passare del tempo questa somiglianza si è ulteriormente rafforzata.
Sia i risultati di neuroimaging, sia quelli della decodifica meta analitica (una tecnica statistica che combina i risultati di più studi per ottenere la stima complessiva di un effetto o una relazione, ndr) indicano che gli amici mostrano una maggiore sincronia neurale legata a funzioni cognitive come la percezione dell’oggetto, l’attenzione, la memoria, il giudizio sociale e l’elaborazione della ricompensa. Quando gli amici guardavano assieme le pubblicità, sincronizzavano l’attività neurale legata a queste. E’ emerso che le persone sottoposte al test hanno valutato i prodotti che gli venivano proposti in modo più simile ai loro amici rispetto che agli sconosciuti.
L’attività cerebrale è capace di prevedere le scelte degli amici
La conclusione è dunque che l’amicizia promuove la somiglianza neurale e comportamentale. Il team di scienziati è anche riuscito a scoprire che l’attività cerebrale dei partecipanti allo studio era in grado di prevedere non solo le intenzioni personali di acquisto, ma anche quelle dei propri amici sulla base della significativa somiglianza neurale che esiste tra individui in strette relazioni all’interno di autentici social network. L’attuale studio fornisce nuove prove che le strette relazioni sociali all’interno delle reti del mondo reale mostrano una maggiore sincronia comportamentale e neurale e si evolvono dinamicamente con i cambiamenti nelle strutture dei social network. Secondo gli autori, questo lavoro contribuisce a comprendere meglio quanto le relazioni sociali dinamiche possano influenzare il comportamento. I risultati sono arrivati poi a suggerire poi che le relazioni strette possono prevedibilmente plasmare il modo in cui le persone agiscono, almeno per quanto riguarda i comportamenti legati al consumo.