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Come va in Italia. Il 28° rapporto di Legambiente

Come va in Italia. Il 28° rapporto di Legambiente

Di nuovo Trento regina (con un punteggio di 84,7%, in crescita rispetto al 79,9%), con la novità di Reggio Emilia (in salita di 3 posizioni e 3,2 punti percentuali) sul secondo gradino e Mantova che, pur scendendo di un posto, conserva il podio.
Non ci sono grandi sconvolgimenti, nella graduatoria per province sull’ecosistema urbano, appena pubblicata da Il Sole 24 Ore sulla base del 28° rapporto di Legambiente.

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Effetto-Covid: giù il tpl, resta lo smog

È la prima classifica riferita a un anno, il 2020, interamente caratterizzato dall’emergenza sanitaria legata al Covid, nella sua versione più pesante per la quotidianità di una società ancora impreparata ad affrontarla. E qualcosa, indubbiamente, è cambiato. Basti pensare all’effetto-lockdown sul trasporto pubblico locale, che ha perso quasi metà dei passeggeri.
In realtà, i minori spostamenti non si sono però tradotti in un miglioramento significativo della qualità dell’aria. Perché, sottolinea il rapporto, se anche lo scorso anno è continuato il trend di diminuzione delle concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono, il calo drastico del traffico non ha determinato un’altrettanto cospicua riduzione dello smog, soprattutto nell’area padana.

Ecosistema urbano: in testa il nord, con un’ eccezione

Le province dell’Italia del nord, in ogni caso, hanno il monopolio pressoché assoluto delle zone alte della classifica.
Pur scendendo dal podio, Pordenone resta ad esempio 5^, Parma è stabile 7^ e, con un calo di due posti, si attestano al 6° e all’8° Bolzano e Belluno. E anche le due new entries nella top ten sono settentrionali: Treviso 9^ (da 11^) e Ferrara 10^, migliorando di 12 posizioni.

La bella eccezione è Cosenza, che risale dall’8° al 4° posto, con un’ottima media in tutti gli indicatori e i picchi delle leadership per il numero di incidenti e per le acque depurate. È il riscatto del sud, visto che 7 delle ultime 10 province sono meridionali, con Palermo e Catania agli ultimi due posti, Brindisi terzultima con -22 posti. Uniche eccezioni negative al “nord” sono Alessandria (quartultima), e, al centro, Latina e Massa.

Le categorie del rapporto per l’Italia

Il rapporto di Legambiente, come di consueto, è strutturato in 5 macroaree: Ambiente, Aria, Acqua, Mobilità e Rifiuti.
A loro volta, le 105 città capoluogo di provincia italiane sono valutate sulla base di 18 parametri.
Ogni realtà può dunque confrontare la propria posizione nel confronto su base annua, sia in valori assoluti che nel confronto con le altre città italiane.
In termini generali, i rilevatori hanno riscontrato un incremento della raccolta differenziata, che ha raggiunto il 59,3% di media, e delle piste ciclabili, salite da 8,65 a 9,4 “metri equivalenti” ogni 100 abitanti.
La criticità maggiore resta invece il tema della rete idraulica, che disperde lungo il tragitto addirittura il 36% dell’acqua potabile trasportata.

Ambiente: le 5 leadership

Nella macroarea Ambiente rientrano 5 categorie. “Alberi in aree di proprietà pubblica”, che censisce gli alberi ogni 100 abitanti, vede in testa Cuneo.
Come “Isole pedonali” (superficie stradale pedonalizzata in metri quadrati per abitante) guida Lucca su Venezia.
Nel “Solare pubblico”, ovvero la potenza installata in Kw su edifici pubblici ogni 100 abitanti, il primo posto è di Padova.
Per la categoria “Uso efficiente del suolo”, il rapporto adotta un indice sintetico sul consumo del suolo e sul livello di urbanizzazione rapportati ai residenti. E si va da Brindisi (indice 0) a Milano (indice 10). L’ultima categoria è quella del “Verde urbano”. A poter contare sul maggior numero di metri quadri pro capite è Matera.

Aria: le 3 leadership

Sono 3 le categorie raggruppate nella sezione dedicata alla qualità dell’aria.
La prima riguarda la media dei valori medi annui di concentrazione di biossido di azoto. La concentrazione più bassa in microgrammi per metro cubo è quella di Agrigento ed Enna, ma ci sono 7 province che non hanno riportato dati.
Sale a 14 il numero di province senza rilevazioni per i giorni di superamento della media mobile su 8 ore di 120 microgrammi per metro cubo di “Ozono”. Ma sono anche 8 le province (Avellino, Latina, Reggio Calabria, Salerno, Sassari, Siracusa e Viterbo) che fanno segnare un valore di 0. Per la concentrazione media di Pm10, invece, guida L’Aquila (e 8 province sono in coda senza dati).

Acqua: le 3 leaderhip

Altre 3 categorie sono inserite nella macroarea “Acqua”. Si parte con quella chiamata “Consumi idrici”, che vede due province siciliane (Catania e Ragusa) ai primi due posti per il minor consumo giornaliero, in litri per abitante, di acqua potabile per uso domestico. Avellino, Roma e Salerno non hanno invece presentato dati.
La “Dispersione della rete idrica” (ovvero la differenza percentuale tra acqua immessa in rete e consumata per usi civili, industriali e agricoli) è minima a Macerata e non censita dal rapporto in 7 province. Sono invece ben 14 le province che hanno una percentuale di “Efficienza depurazione” al 100%, con la sola Cesena che non ha dati utili.

Mobilità: le 5 leadership

I grandi capoluoghi guidano le prime due categorie dell’area “Mobilità”.
Milano è prima sia per “Offerta trasporto pubblico” (km percorsi annualmente dal complesso delle vetture divisi per abitante) che per “Passeggeri trasporto pubblico” (viaggi annui per abitante), seguita rispettivamente da Roma nella prima e Venezia nella seconda.
Per le “Piste ciclabili”, calcolate in “metri equivalenti” ogni 100 abitanti, guida Reggio Emilia.
Infine, quanto alle “Vittime della strada”, cioè il numero di morti e feriti ogni 1.000 abitanti, guida la Calabria, con Cosenza prima e Catanzaro seconda.

Rifiuti: le 2 leadership

Si divide infine in due categorie la macroarea “Rifiuti”.
La prima è quella dei “Rifiuti differenziati”, che calcola la percentuale di frazioni recuperabili di rifiuti differenziati sul totale dei rifiuti urbani prodotti, con Ferrara al primo posto.
La seconda, “Rifiuti prodotti”, prende in considerazione la produzione annua pro capite di rifiuti urbani ed è guidata da Reggio Calabria.
Come si vede, Trento non guida nessuna classifica parziale.

Italia

È lo standard di riferimento medio-alto del capoluogo della Provincia autonoma a garantirle il primo posto assoluto, trainato dal 2° posto nel verde urbano, dal 5° nella dispersione della rete idrica (solo 15%) e dal 6° nei rifiuti differenziati.

Alberto Minazzi

Leggi anche: https://www.metropolitano.it/matera-prima-per-verde-pubblico/

 https://www.metropolitano.it/calabria-classifica-legambiente-sole-24-ore/

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