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Bevande e acque minerali: arrivano le nuove etichette ambientali

Bevande e acque minerali: arrivano le nuove etichette ambientali

Dalla A alla E, le classi ambientali che ci riveleranno se le nostre bevande sono ecocompatibili

Una recente indagine di Capgemini Institute rivela che circa l’80% dei consumatori si sente meglio se acquista un prodotto ecocompatibile.
Ora, in Italia, a dirci se una bevanda o le acque minerali imbottigliate lo sono o meno, sarà una specifica etichetta.
L’Ente italiano di Normazione, in collaborazione con Confindustria Venezia, infatti, ha definito un metodo per la misurazione delle prestazioni ambientali delle bevande confezionate in bottiglie PET, realizzate cioè con Polietilene Tereftalato.
Si tratta in pratica di una nuova indicazione da applicare sui prodotti, una vera e propria “Classe Ambientale” ottenuta attraverso il rispetto di precisi parametri, a ciascuno dei quali è destinato un punteggio.

etichette ambientali

Con riferimento all’imballaggio (la bottiglia), si considerano il peso del PET nuovo utilizzato, di quello riciclato e del tappo. Per quanto riguarda il prodotto (acqua o bevanda analcolica) vengono valutati i consumi di energia termica ed elettrica per la produzione delle bevande fino alla fase di imbottigliamento.

Alla definizione del punteggio concorrono anche l’innovazione di processo quindi la quantità di emissioni di CO2 per l’intero ciclo di vita del prodotto, gli interventi per ridurre le emissioni di gas serra negli anni, i progetti di compensazione delle emissioni residue tramite l’acquisto di crediti di carbonio nel mercato volontario, la riciclabilità dell’imballaggio e il sistema tappo, che rimane attaccato alla bottiglia per evitarne la dispersione.

Le cinque Classi Ambientali dalla A alla E

Il punteggio finale ottenuto porterà a destinare il prodotto in una delle 5 classi ambientali identificate da una lettera. L’etichetta di riferimento simile a quella applicata sugli elettrodomestici per comunicare la loro efficienza energetica ci dirà così la classe di appartenenza.

Si va dalla lettera A, che indica la migliore prestazione, a decrescere fino alla E, riferita alla peggiore tenendo conto dei vari parametri che portano alla valutazione finale. Per assicurare che l’etichetta contenga informazioni conformi alla Prassi di riferimento l’azienda utilizzatrice, al termine del processo di autovalutazione, deve sottoporre la documentazione a un verificatore indipendente accreditato, secondo quanto previsto dalle norme UNI.

etichette ambientali
L’etichetta Classe Ambientale

«Con questo progetto, frutto di un importante lavoro di squadra – sottolinea il Presidente di Confindustria Venezia Vincenzo Marinese – vogliamo fornire al consumatore uno strumento in più per riconoscere il grado di sostenibilità dei prodotti in PET. Intendiamo inoltre incoraggiarlo ad adottare comportamenti responsabili per evitare la dispersione della plastica e favorirne il riciclo».

La plastica PET per l’imbottigliamento si può riciclare al 100%

Nel caso di acque minerali e bevande analcoliche, la plastica utilizzata per l’imbottigliamento è il Polietilene Tereftalato comunemente chiamato PET.
Questo materiale oltre ad avere qualità adatte alla conservazione degli alimenti, può essere riciclato al 100%.

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Proprio per questo è importante coinvolgere e sensibilizzare quanto più possibile affinchè, attraverso la raccolta responsabile delle bottiglie usate, si favorisca maggiormente il riciclo in un’ottica di economia circolare. In questa direzione si inserisce anche la Classe Ambientale riassunta da una semplice ed efficace etichetta colorata che ci dirà con precisione cosa stiamo acquistando.

Silvia Bolognini

 

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