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Bandi “non erp”: l’Ater sostiene la residenzialità a Venezia

Bandi “non erp”: l’Ater sostiene la residenzialità a Venezia
Abitazioni veneziane

«Tra questa e la prossima settimana pubblicheremo 4 nuovi bandi per affitti a canone agevolato di case “non erp”. Compresi uno per il centro storico di Venezia e uno per Mazzorbo-Burano». L’annuncio arriva dal presidente dell’Ater di Venezia, Raffaele Speranzon. E conferma la strategia mirata a favorire il mantenimento della residenzialità nella Città metropolitana. Con un occhio di riguardo per la Venezia d’acqua.

I bandi

Gli altri due bandi riguarderanno Spinea (6 abitazioni), Concordia Sagittaria e Musile di Piave.
Seguono quello per Quarto d’Altino (8 alloggi), le cui iscrizioni si sono chiuse il 31 luglio, e quelli annunciati a luglio per Scorzè (9), Santa Maria di Sala (8) e Cinto Caomaggiore (6). Gli alloggi sono realizzati senza contributi pubblici e quindi non soggetti alla disciplina dell’edilizia residenziale pubblica (la cosiddetta “erp”).
I dettagli sugli appartamenti interessati saranno definiti a breve. Si tratta di una quindicina di alloggi in centro storico e di 4 tra Mazzorbo e Burano. Questi rientrano nella cinquantina di alloggi, di cui circa la metà nella Venezia insulare, che saranno assegnati con bando entro l’autunno.

Saranno locati, come tutti i 37 alloggi degli 8 Comuni dell’area metropolitana oggetto di questi bandi, a canone calmierato con contratto di durata triennale (più ulteriori 2 anni). Si tratta di abitazioni già destinate al “non erp”, ma riguardo alle quali andavano ristabiliti e aggiornati i criteri per la loro assegnazione.

I destinatari

La logica di questi bandi, spiega il presidente dell’Ater, è quella di «premiare le famiglie che già risiedono nelle isole o in centro storico e si trovino a dover affrontare problematiche abitative o legate al pagamento degli affitti. Per noi è un aspetto assolutamente prioritario e ne terremo conto nella determinazione dei punteggi».

Vi sono infatti nuclei familiari con un reddito Isee leggermente superiore a quello richiesto per accedere ai bandi erp, ma che fanno molta fatica a trovare sul mercato una sistemazione in centro storico o nelle isole. Il rischio, quindi, è che siano costretti a trasferirsi in terraferma. «Per evitare l’esodo – riprende Speranzon – prevederemo premialità per chi è già residente. E abbiamo messo un limite minimo di Isee di 10.000 euro per la partecipazione, con un reddito complessivo non superiore a 62.000 euro lordi. In tal modo, ci rivolgiamo a famiglie che, giustamente, possono pagare un affitto di 4-500 euro al mese, ma farebbero fatica ad arrivare a 1.000».

La ripartenza dei bandi “non erp”

«Tutto il discorso degli alloggi non erp – commenta il presidente – era bloccati da circa 6 anni, per cui già essere ripartiti significa aver fatto qualcosa di rivoluzionario. Abbiamo effettuato le consegne degli alloggi a Portogruaro, chiuso il bando di Quarto d’Altino per una serie di case bellissime in centro che erano vuote da anni. Proseguiremo in tutta la provincia e in centro a Venezia, recuperando così, con gli affitti, anche risorse importanti. Con questi soldi, infatti, potremo migliorare servizi e manutenzione».

A essere coinvolti saranno così anche altri comuni. «Man mano che sistemeremo gli appartamenti – conclude Speranzon – li metteremo a disposizione. A breve, quindi, potremo annunciare un bando per Mestre e, magari tra 6 mesi, un altro per Venezia».

Un commento su “Bandi “non erp”: l’Ater sostiene la residenzialità a Venezia

  1. Finalmente!


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Tag:  Ater, case