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ASSISTENTI FAMILIARI

ASSISTENTI FAMILIARI


Cosa può fare una famiglia in cerca di assistenza familiare? Una risposta innovativa ad una domanda in rapida evoluzione
«Abbiamo voluto dare una risposta ad una nuova esigenza, dimostrando contemporaneamente che è possibile conciliare un servizio personalizzato e domiciliare con la qualità e la legalità». Queste le parole di Luigi Polesel, dell’Area Specialistica Servizi alla Persona dell’Agenzia per il Lavoro Umana, che si occupa di ricercare, formare e contrattualizzare assistenti domiciliari per le famiglie con un componente che necessita di assistenza, che si trovi in condizione di fragilità o di progressiva perdita di autosufficienza.
«Quando cambiano le esigenze, è necessario cercare nuove soluzioni – continua Polesel – il fenomeno delle “badanti”, che abbiamo visto in questi anni, non è altro che la risposta spontanea ad una serie di difficoltà vissute dalle famiglie: la popolazione italiana sta invecchiando, e di conseguenza aumentano le patologie legate all’età e le fragilità dei nostri anziani. Dall’altro lato, le soluzioni “tradizionali” al problema sono venute a mancare o sono molto ridotte. Di conseguenza, le famiglie sono state costrette ad “arrangiarsi”».
E furono le badanti: donne, mediamente tra i 30 ed i 50 anni, solitamente provenienti dell’est europa, impiegate spesso “in nero”, con esperienze non verificabili, una conoscenza non sempre sicura della lingua italiana, una soluzione “di ripiego” per colmare di fatto un buco nel welfare familiare.
«I vantaggi di ricevere assistenza direttamente nella propria abitazione sono, tuttavia, innumerevoli, soprattutto dal punto di vista umano – sottolinea Polesel – Umana, con questa consapevolezza, ha voluto attrezzarsi per fornire un supporto alle famiglie che permettesse di gestire presso la propria abitazione le difficoltà dei “nonni”, ma in un contesto professionale e legale. È nato così, nell’ambito dell’Area Specialistica Sanità e Servizi alla Persona, il servizio di Assistenza Familiare, per offrire un sostegno professionale costruito sulle singole necessità della famiglia, attraverso personale formato ad hoc».
In meno di due anni di attività, l’Area Specialistica Servizi alla Persona ha risposto ai bisogni di centinaia di famiglie italiane, inviando “in missione” le proprie assistenti familiari presso le loro case.

«Oggi, si avvalgono delle nostre assistenti familiari circa 500 famiglie –  continua Polesel – e vorrei sottolineare un aspetto rilevante: le persone che proponiamo non sono semplici “badanti”, per più motivi. Primo, sono state attentamente selezionate da Umana. Secondo, hanno frequentato un corso di formazione di circa 200 ore, da noi organizzato e finanziato, che prevede sia lezioni in aula che in FAD (formazione a distanza) attraverso l’uso di programmi informatici e PC, forniti gratuitamente. Al termine del corso, gli allievi sono in possesso di nozioni di base di tipo sanitario e sociosanitario, grazie alla presenza nel corpo docenti di medici, psicologi, personale infermieristico e parasanitario. Oltre ad una didattica innovativa con strumentazioni all’avanguardia, i corsi che proponiamo offrono anche una preparazione pratica, con esercitazioni all’uso delle più comuni attrezzature sanitarie (carrozzina, deambulati, ecc.). Terzo, le nostre assistenti familiari hanno sostenuto un esame per verificare quanto appreso in materia di igiene, sanità, gestione delle patologie più comuni e, se straniere, di conoscenza della lingua italiana. Quarto, sono regolarmente contrattualizzate da Umana, che resta il punto di riferimento della famiglia: in questo modo, possiamo costruire il servizio sulle esigenze del caso specifico e intervenire in caso di sostituzioni per malattia o ferie, offrendo anche la completa gestione burocratica del contratto, la certezza dei costi e la scelta condivisa dell’assistente».
Attualmente, nella nostra area metropolitana di Venezia, Padova e Treviso hanno superato i 65 anni circa 525mila persone, e l’età media si è spostata a 44 anni di età, quasi due anni in più rispetto al 2006.
DI GIACOMO MOLUCCHI

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