Solo nello scorso weekend i morti sulle strade italiane sono stati 37. La preoccupazione dell’Asaps per i dati definitivi sugli incidenti stradali del 2024 pubblicati dall’Istat
Il conto alla rovescia verso agosto, con l’atteso esodo dei vacanzieri, è ormai agli sgoccioli. E i “semafori” di Autostrade per l’Italia relativi ai flussi di traffico previsti lungo le principali direttrici maggiormente interessate dal traffico turistico mostrano il primo “nero” dell’estate 2025. L’allerta per la “massima concentrazione” dei veicoli dovrebbe verificarsi tra le 7 e le 13 di sabato 2, in un weekend che comunque aprirà il nuovo mese all’insegna di un “rosso” (cioè “traffico critico”) pressoché costante. Si potrà infatti registrare una lieve attenuazione all’arancione per chi si sposterà per andare in ferie o almeno concedersi qualche ora di relax solo dopo le 19 di venerdì 1 e sabato 2 e poi dopo le 13 di domenica 3. Proprio il pomeriggio di fine weekend sarà però il momento peggiore (semaforo rosso) per mettersi in moto di rientro verso le grandi città.
Gli incidenti mortali dell’ultimo weekend
Già dall’ultimo fine settimana di luglio, in ogni caso, insieme all’aumento dei bollini rossi e all’entrata in vigore delle nuove regole che hanno imposto una stretta nei confronti di chi si mette al volante in stato di ebbrezza (a partire dall’avvio dell’obbligo di alcolock per i trasgressori), le strade italiane sono purtroppo tornate a far notizia anche per l’incremento di incidenti e di vittime. L’Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale, che monitora costantemente il fenomeno ha parlato al riguardo senza mezzi termini di “fine settimana dello stragismo stradale” e di “guerra silenziosa che miete tante vittime”. Giudizi, questi, basati su numeri che devono far riflettere: da venerdì 25 a domenica 27 luglio 2025, a morire a bordo di un veicolo sono state 37 persone (delle quali 3 legate a sinistri verificatisi nei precedenti weekend), con un deciso aumento rispetto alle 28 del fine settimana precedente. Non c’è stato infatti solo il tragico contromano sulla A4, costato la vita a 4 persone: i decessi hanno riguardato 18 automobilisti, 12 motociclisti, 3 ciclisti, 4 pedoni, con vittime dai 7 agli 87 anni e ben 7 sotto i 35 anni. Sul triste podio regionale, spicca la Lombardia, con 9 vittime della strada, seguita da Campania e Calabria a 4.
Un anno di incidenti nei dati Istat
Recentemente, sul tema incidenti, l’Istat ha pubblicato le statistiche ufficiali relative all’intero 2024, quando in Italia, spiega l’Istituto, “si è consolidato definitivamente il ritorno a una mobilità su livelli analoghi a quelli pre-pandemia, con un aumento degli spostamenti per motivi di lavoro, studio e turismo”. Una condizione che ha sicuramente inciso, anche se c’è stata una sostanziale stabilità (-0,3% rispetto al 2023) nel numero di morti in incidenti stradali, che lo scorso anno sono stati esattamente 3.030. Sono però cresciuti, della stessa percentuale (+4,1%) sia i feriti (233.853) che i sinistri con lesioni a persone (173.364). Il trend è comune a tutte le tipologie di strade, anche se il dato è più marcato guardando alle autostrade (+6,9% di incidenti e +7% di feriti), che oltretutto si mostrano in decisa controtendenza per il numero delle vittime, aumentate del +7,1%. Tra i comportamenti errati alla guida, i più frequenti si confermano la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata: insieme, costituiscono il 37,8% delle cause, per 85.339 casi. E il costo sociale degli incidenti stradali con lesioni a persone è stato calcolato di poco superiore ai 18 miliardi di euro, quasi l’1% del Pil nazionale, salendo a circa 22,6 miliardi aggiungendo i sinistri con soli danni alle cose.
Gli incidenti in Italia: il preoccupato commento dell’Asaps
“Non c’è bisogno di fini analisti – commenta sul suo sito l’Asaps – per dire che i dati degli incidenti stradali del 2024 sono molto deludenti. Ed avevamo ragione ad esprimere le nostre preoccupazioni. Sono il termometro di una situazione in totale stallo o addirittura in peggioramento rispetto al 2023. Rimaniamo al 19° posto fra i paesi dell’Ue, con 51 morti per ogni milione di abitanti che ci iscrivono d’ufficio fra i peggiori rispetto alla media di 45 morti dell’Ue dei 27”. Tra i dati ritenuti più preoccupanti dall’associazione, l’incremento di vittime sulle autostrade. “Dopo la diminuzione record del -19% nel 2023, il ritorno al segno più dovrà essere attentamente analizzato”, si afferma. E l’Asaps sottolinea anche che “non si tratta solo di un dramma sociale, ma anche economico: i 18 miliardi di costi sociali annui indicati dal Mit sono solo la punta dell’iceberg”, con un conto finale stimato superiore ai 30 miliardi di euro l’anno. “Il traguardo della diminuzione del 50% della sinistrosità e della mortalità entro il 2030 come indicato dall’Ue – è la conclusione – è assolutamente irraggiungibile. Senza investimenti in educazione nelle scuole e sul posto di lavoro e sui controlli, l’esito non potrà essere quello auspicato”.
Alberto Minazzi