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ANIMAZIONE IN CORSIA

ANIMAZIONE IN CORSIA

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Regalare un sorriso ai piccoli pazienti dei reparti di Pediatria. Questa la mission delle associazioni Gioco e Benessere in Pediatria, Giocare in Corsia e Il Piccolo Principe attivissime nelle strutture ospedaliere del nostro territorio. Vi spieghiamo chi sono e quali benefici può portare ai bambini questa attività

Nel folto panorama dell’associazionismo del nostro territorio, si stanno rafforzando e specializzando sempre più le organizzazioni di assistenza pediatrica nelle realtà ospedaliere. Il benessere spirituale e psicologico dei bambini, ma anche dei loro genitori, è obiettivo primo di associazioni come “Gioco e Benessere in Pediatria, Giocare in Corsia e Il Piccolo Principe”.
A Padova il Dipartimento di Pediatria ospita più di 200 bambini provenienti da tutta Italia; per permettere al bambino di superare il trauma psicologico che la malattia e il ricovero possono provocare, uno staff di educatori e psicologi dal 1995 opera mediante tecniche d’avanguardia basate sul gioco e sulla creatività. Negli anni la struttura di questo gruppo si è riorganizzata fino all’attuale configurazione: l’Associazione ONLUS Gioco e Benessere in Pediatria.
«Gioco e Benessere in Pediatria mantiene due fondamenti – spiega il dott. Carlo Moretti, Presidente dell’associazione “Gioco e Benessere in Corsia” come attività di base che fa da collante a tutte le proposte e ‘il benessere’ che rappresenta la tutela della parte sana del bimbo che dev’essere attuata nutrendo la sua autostima in un ambiente che rispecchi il più possibile la sua normalità».
Gli educatori intervengono, ad esempio, accompagnando il bambino nella preparazione alle procedure invasive e agli interventi chirurgici: con l’utilizzo di strumenti medici e la loro manipolazione a scopo ludico o l’impiego di fotografie e di storie a fumetti riescono a dare informazioni sulla procedura e sulle persone che il bambino incontrerà. Ma non solo: grazie ad altre associazioni locali, opportunamente preparate e coordinate, vengono presentati il laboratorio di pasticceria, la pet therapy, il laboratorio di creatività e “i momenti magici e divertenti” dei Dottor Clown.
Su simile linea opera “Giocare in Corsia”. Il progetto di animazione della LILT collabora dal 1994 con l’Unità Operativa di Pediatria dell’Ospedale Regionale Ca’ Foncello di Treviso e con la Pediatria di Conegliano per contribuire ed offrire le migliori condizioni di ricovero al minore. Responsabile del Progetto è Roberto Michielon, il quale organizza con il suo staff il servizio di circa 160 volontari attraverso attività ludico ricreative, la realizzazione di laboratori, la lettura animata delle fiabe e la proposta Clown. Il buon funzionamento di tali associazioni è conseguenza di studio, formazione permanente ed organizzazione. Giocare in Corsia mantiene viva la cosiddetta “Oasi Pediatrica”: uno spazio all’interno del reparto dove si respira “aria di casa”, dando spazio non solo a giochi e laboratori, ma anche alla libertà di arredo. Le attività si svolgono con la partecipazione dei genitori e sono mirate a rappresentare uno stacco rispetto alle ansie e preoccupazioni suscitate dalla malattia. In Oasi è previsto il racconto di fiabe in forma teatrale accompagnato dalla musica, mentre nelle stanze, per chi è impossibilitato ad uscire, si offre la lettura espressiva di racconti adatti all’età.
Ma cos’è esattamente un Dottor Clown? L’associazione “Il Piccolo Principe” ci aiuta a capire meglio le sue caratteristiche e la sua formazione. Questo gruppo di circa 90 Dottor Clown, fondato nel 2002 da Manuela Polacco e Alberto Barutti, è attivo nei reparti di Pediatria, Geriatria, Lungo degenza, Fisioterapia, Ortopedia e Chirurgia dell’area veneziana. Innanzitutto, per offrire servizio in questi settori così delicati è necessaria una precisa collaborazione con l’équipe medica e psicologica dell’ente ospedaliero. Per diventare un volontario è necessario un colloquio iniziale con i responsabili, il corso di formazione della durata di 5 fine settimana, un anno di tirocinio in corsia con supervisione e un colloquio di verifica al termine dell’anno. «Sicuramente l’accoglienza e la condivisione sono l’unica modalità per un rapporto umano vero – conferma Manuela Polacco, per tutti Manù – Non basta parlare della sofferenza, bisogna con umiltà e rispetto condividerla. Noi non salviamo nessuno, ma la nostra presenza nei luoghi di sofferenza è un tentativo di rendere la realtà più accogliente per l’uomo stesso; quello che un dottor clown offre è un incontro, un momento di vera relazione, quasi a dire: “Tu vali perché ci sei”». In questo servizio viene quindi chiesta la capacità di mescolare una parte giocosa e una parte di attenzione sociale. Anche se “Il Piccolo Principe” prende vita da un percorso formativo condiviso con Bano Ferrari, clown milanese con quarant’anni d’esperienza, la natura dell’associazione rimane quella di affiancare la clownerie alla vera e fondamentale assistenza ospedaliera per offrire ai bambini tutta l’assistenza di cui hanno bisogno.
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Un commento su “ANIMAZIONE IN CORSIA

  1. Vale perchè c’è


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