Arte e Cultura +

A Padova il nuovo Museo della Natura e dell’Uomo

A Padova il nuovo Museo della Natura e dell’Uomo
Lo squalo presente nella sezione zoologica del museo

Sarà il più grande museo universitario d’Europa

Migliaia di anni di storia del pianeta Terra; un intreccio tra ciò che è naturale e ciò che è artificiale; il racconto della vita nella sua più stretta e misteriosa unione tra l’animato e l’inanimato.
Sarà inaugurato a Padova il prossimo 23 giugno 2023 il nuovo Museo della Natura e dell’Uomo, il più grande museo universitario d’Europa.
La nuova apertura culmina e conclude i festeggiamente per gli 800 anni dell’Università degli Studi di Padova, iniziato lo scorso anno con l’anniversario dell’8 febbraio 2022.

Quattro musei in uno: ecco il nuovo dell’ateneo padovano

Il Museo della Natura e dell’Uomo troverà spazio nella sede restaurata di Palazzo Cavalli, di fronte alla celebre Cappella degli Scrovegni dipinta da Giotto – recente patrimonio Unesco all’interno dei cicli pittorici Urbs Picta – e a metà strada tra la stazione dei treni e il centro storico cittadino, a due passi dai Giardini dell’Arena.
Occuperà una superficie espositiva pari a 3.800 m2, distribuita su tre piani, e raccoglierà più di 200.000 reperti, un tempo suddivisi tra quattro musei: Mineralogia, Geologia e Paleontologia, Zoologia e Antropologia.
Queste quattro raccolte saranno riunite dal 24 giugno – primo giorno di apertura al pubblico – per raccontare la storia planetaria, fatte di rocce e fossili, e la storia umana, dai primi artefatti millenari all’unica specie oggi conosciuta, l’Homo sapiens, divenuta in grado di alterare con la sua azione gli ecosistemi circostanti. A ciò si aggiungerà una sezione di 400 m2 dedicata alle mostre temporanee, così da invogliare gli abitudinari a visitare nuovamente il museo, valorizzando la mostra permanente.

museo universitario
Palazzo Cavalli, dove troverà sede il nuovo Museo della Natura e dell’Uomo

La storia del Museo: l’iniziativa della famiglia Vallisneri

Il Museo della Natura e dell’Uomo non esisterebbe senza il mecenatismo, la cultura e la benevolenza della famiglia Vallisneri, tra il XVII e l’XVIII secolo.
In un periodo illuminista dove l’uomo iniziava a interessarsi alla natura con occhio scientifico, Antonio Vallisneri senior (1661-1730), ottemperando alle richieste del padre, si laureò in medicina interessandosi al contempo agli studi naturalistici. Ciò lo portò, da grande uomo di cultura qual era, a collezionare un vasto repertorio di oggetti naturali e antichi.
Seguendo le orme del primo museo universitario al mondo, l’Ashmolean museum di Oxford creato dalla donazione dell’omonimo antiquario Elias, il figlio di Vallisneri – Antonio junior – donò la collezione privata del padre all’ateneo di Padova nel 1733.
L’anno seguente venne istituita la cattedra di Storia naturale, assegnata proprio a Vallisneri figlio.
L’originario museo trovò spazio a Palazzo Bo, sede dell’università, fino al 1932.

Da Palazzo Cavalli ai giorni nostri

Negli anni Trenta del Novecento la collezione Vallisneri – arricchita nel corso degli anni – venne spostata a Palazzo Cavalli, mentre nell’edificio adiacente, Casa Fontana, trova spazio la collezione mineralogica. Diversi accorpamenti nei decenni seguenti sono andati a creare infine, nel 2007, il dipartimento di Geoscienze, dato dalla fusione di Geologia, Paleontologia, Geofisica, Mineralogia e Petrologia.
Tra le migliaia di reperti che troveranno nuova vita narrativa nel Museo della Natura e dell’Uomo spicca la magnifica Sala delle Palme: una “foresta fossile” di palme custodite in teche di vetro.
In totale, la sezione paleobotanica conterà circa 5000 esemplari, alcuni con più di 400 milioni di anni.
Tra gli esemplari zoologici più impressionanti, lo scheletro della tigre dai denti a sciabola, unico esemplare in Italia e uno dei pochi in Europa.
Nella sezione di Mineralogia brillerà in particolar modo il reperto di acquamarina proveniente da Chumar Bakhoor, miniera di gemme in Pakistan, dai perfetti prismi esagonali. Nell’area antropologica sarà esposta invece la particolare Tavoletta enigmatica in ceramica, risalente all’area croata nell’età del bronzo, il cui significato, comunicativo o mappale, è ancora incerto.

Tornando agli animali, trova spazio risalente a Venezia: lo squalo Carcharodon carcharias, pescato dai pescatori dell’ex Repubblica 200 anni fa esatti; uno dei più grandi predatori al mondo, con i suoi 4,70 m di lunghezza.
“Nasce a Padova un nuovo luogo di partecipazione collettiva e democratica alla conoscenza, un grande museo scientifico inclusivo”, spiega il responsabile scientifico del museo, Telmo Pievani. “Al museo si farà ricerca, conservazione, didattica, condivisione dei saperi scientifici, sensibilizzazione sui temi ambientali, aprendosi ai pubblici più diversi, soprattutto giovani e giovanissimi. Sarà un teatro appassionante di cittadinanza scientifica” conclude il filosofo scientifico.

Museo universitario
Telmo Pievano, responsabile scientifico del nuovo-Museo della Natura e dellUomo

Il nuovo Museo della Natura e dell’Uomo, sostenuto dalla Fondazione Cariparo e dalla Camera di Commercio di Padova, è al centro di un importante fundraising. È ancora possibile, collegandosi al sito internet per gli 800 anni dell’Università di Padova, partecipare alla donazione, scegliendo quanto donare e a quale sezione destinare il proprio contributo. Un messaggio poetico, dove l’uomo di oggi aiuta il suo passato ad esprimersi in questa nuova esposizione, nella speranza che la Conoscenza aiuti il nostro domani.

Damiano Martin

Un commento su “A Padova il nuovo Museo della Natura e dell’Uomo

  1. Gian Piero Pedretti

    Non vedo l’ora di andarci!!


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Tag:  musei, Padova