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Fabio Caramel: Spinea conferisce al calciatore la cittadinanza onoraria

Fabio Caramel: Spinea conferisce al calciatore la cittadinanza onoraria
Fabio Caramel con il sindaco di Spinea Silvano Checchin e la Giunta comunale

Fabio Caramel, il giovane calciatore dello Spinea Calcio che ha preferito saltare la partita del Campionato di Promozione per andare all’ospedale di Verona a donare il midollo osseo a una donna colpita di leucemia, il prossimo 2 giugno sarà insignito della Cittadinanza Onoraria di Spinea.

Sono passati ormai diversi mesi, ma continua a far parlare il suo gesto. I media ne hanno scritto tanto che della sensibilità di Fabio Caramel è giunto a conoscenza anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che gli ha assegnato l’onorificenza al merito della Repubblica Italiana per l’impegno nella solidarietà.

Fabio Caramel con il sindaco di Spinea Silvano Checchin e la Giunta comunale

Tocca ora alla Città di Spinea, a cui il difensore ha legato da alcuni anni il proprio percorso sportivo. Il Sindaco di Spinea Silvano Checchin, assieme ad alcuni membri della giunta spinetense, hanno incontrato il giocatore per annunciargli che il prossimo 2 giugno diventerà cittadino onorario e che l’amministrazione raccoglierà un contributo da versare all’associazione di volontariato “Uguale” di cui Fabio è presidente.

“Ricevo un’ attestazione di stima che mi fa piacere, anche perché sono ormai due anni che gioco a Spinea e mi ci trovo bene – sottolinea Fabio Caramel – Quest’anno è stato davvero molto particolare per me e fa piacere che ancora venga ricordato questo gesto, che per molti è stato considerato straordinario, ma che in realtà è stato per me molto normale.

Probabilmente è stato il mondo del calcio che ha fatto sì che questa storia diventasse tanto popolare. Da parte mia sento la responsabilità di rappresentare e dare voce alle tante persone che quotidianamente compiono gesti come il mio e di far capire alla gente che quando si può salvare la vita di qualcuno non c’è sacrificio che possa sembrare troppo grande. Adesso poi è fatto tutto nella massima sicurezza, si è seguiti dall’inizio alla fine e non porta via nemmeno tanto tempo. La difficoltà maggiore è quella di andarsi a registrare presso l’ADMO e dare la propria disponibilità”.


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