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Il segreto nascosto dei muscoli che potrebbe cambiare l’invecchiamento

Il segreto nascosto dei muscoli che potrebbe cambiare l’invecchiamento

Uno studio di Università di Padova e Vimm rivela il ruolo chiave di piccole strutture cellulari e della proteina Pex5 nel mantenimento della forza e della massa muscolare con l’età

Raggiungere età sempre più avanzate è un obiettivo che, grazie al miglioramento delle condizioni di vita e ai progressi della medicina, sta diventando alla portata di un numero crescente di persone.
La vera sfida, così, diventa quella di invecchiare sani e senza limitazioni fisiche: una prospettiva nella quale gioca un ruolo fondamentale il mantenimento di un buon livello di forza e massa dei muscoli.
In tal senso, il collegamento tra l’avanzamento dell’età e la progressiva perdita del tono muscolare, tecnicamente definita “sarcopenia”, appare inevitabile; ma una nuova scoperta, effettuata da un team dell’Università di Padova e dell’Istituto veneto di medicina molecolare (Vimm), apre la strada alla possibilità di contrastare questo processo, migliorando così la qualità della vita.

Il ruolo dei perossisomi nell’invecchiamento muscolare

Come ricorda in premessa lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, una delle funzioni svolte dai muscoli scheletrici, che costituiscono una percentuale tra il 40% e il 50% della massa corporea, è quella di regolare il dispendio energetico dell’intero organismo e il metabolismo del glucosio e dei lipidi.
E, all’interno del metabolismo lipidico, un ruolo cruciale è svolto da alcuni organelli dinamici chiamati perossisomi, che aiutano le cellule a processare correttamente i grassi e a smaltire i radicali liberi, contribuendo in maniera fondamentale alla vita della cellula stessa. I ricercatori hanno così cercato di approfondire come agiscono i perossisomi nel muscolo scheletrico e hanno scoperto che, all’avanzare dell’età, queste minuscole strutture cellulari crollano letteralmente di numero, oltre a risultare sempre meno efficienti.

La proteina “Pex5” e la comunicazione con i mitocondri

Per il corretto funzionamento dei perossisomi, è indispensabile una proteina specifica: la “Pex 5”.
Gli studiosi hanno così generato in laboratorio alcuni topi modificati geneticamente, con carenze a livello di questi organelli legate proprio all’inibizione della proteina-chiave. È stato così dimostrato che, intervenendo su Pex5, si altera il metabolismo lipidico e si riducono forza muscolare e prestazioni fisiche. E, soprattutto, è stata riscontrata un’alterazione anche della struttura, del contenuto e della funzione dei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule, con una conseguente accelerazione dell’insorgenza di difetti strutturali legati all’età, degenerazione della giunzione neuromuscolare e atrofia muscolare. L’assenza della proteina, spiegano infatti gli studiosi, interrompe la comunicazione tra perossisomi e mitocondri.

Le prospettive per contrastare l’invecchiamento muscolare

A conferma delle teorie formulate, i ricercatori hanno osservato un declino dei perissosomi nei muscoli dei topi di controllo sottoposti a invecchiamento naturale.
Preservare la funzionalità dei perossisomi e la loro alleanza con i mitocondri – spiega Vanina Romanello, docente di Patologia generale del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova e ricercatrice del Vimm – potrebbe diventare una delle chiavi per contrastare la perdita di forza e massa muscolare legata all’età. Un passo importante, non solo per capire come invecchiamo, ma per migliorare la qualità della nostra vita”.

Alberto Minazzi

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