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L’Italia che mette radici: nel Veneto 87 mila nuovi alberi per riforestare la pianura

L’Italia che mette radici: nel Veneto 87 mila nuovi alberi per riforestare la pianura
(@VenetoAgricoltura - alberinpianura.it)

Cresce in tutta Italia l’impegno per la riforestazione urbana e rurale. In Veneto la prima edizione di “Alberi per la pianura veneta” coinvolge oltre 270 Comuni e migliaia di cittadini.

Nel silenzio dei vivai del vicentino, il futuro ha già messo le prime foglie.
Migliaia di giovani alberi stanno lasciando le serre di Veneto Agricoltura per raggiungere parchi, giardini e spazi pubblici in tutta la pianura. Sono 87.899 le piante distribuite tra cittadini e Comuni nell’ambito della prima edizione di “Alberi per la pianura veneta”, un progetto che trasforma la riforestazione in un gesto collettivo. E mentre il nuovo rapporto di Legambiente rilancia il ruolo delle città metropolitane e dei fondi Pnrr nella rinascita verde del Paese, dal Veneto arriva un segnale: piantare un albero oggi non è più solo un atto simbolico, ma una forma concreta di cittadinanza ambientale.

Alberi in pianura: i numeri del successo dell’iniziativa veneta

I dati di Veneto Agricoltura, aggiornati al 3 novembre, evidenziano come siano stati 275, sui 423 invitati, i Comuni che hanno aderito all’iniziativa. La gran parte delle piante, esattamente 68.973, è stata richiesta dai cittadini, mentre le restanti 18.926 verranno destinate a iniziative gestite direttamente dall’ente locale per proprie iniziative su terreni pubblici.

Alberi per la pianura veneta 2025: la suddivisione per province dei Comuni e dei privati aderenti

A livello provinciale, i numeri più alti sono quelli del Trevigiano, con oltre 27 mila e 600 alberi prenotati. Non a caso, il Comune che, a quota 2.400, guida la graduatoria delle richieste dei cittadini è San Biagio di Callalta (TV), che precede sul podio Vicenza (1.180) e la veneziana Santa Maria di Sala (1.167). Guardando invece agli enti pubblici, al primo posto, con 1.500 alberi richiesti, c’è però Chioggia (VE), seguita dalla padovana Lozzo Atestino (1.200) e dalla veronese Villa Bartolomea (800).

Alberi per la pianura veneta 2025: le richieste dei Comuni

La distribuzione, che concluderà la sua prima fase a novembre con una seconda prevista tra febbraio e marzo 2026, è iniziata il 15 ottobre e, nei primi 15 giorni, sono state già consegnate 19.328 piante a 72 Comuni.

La distribuzione e le specie

Quanto alle specie da assegnare (ritirate in vivaio direttamente dai Comuni e poi impiantate o distribuite ai rispettivi residenti) queste sono state suddivise per gruppi. Degli alberi inseriti nel primo gruppo, si contano 19.075 piante (di cui ben 1.600 a San Biagio di Callalta) assegnate a cittadini e 4.810 a Comuni (con Chioggia e Lozzo Atestino prime a quota 400); del secondo 23.580 per il privato (ancora prima San Biagio di Callalta con 800) e 7.093 (650 a Chioggia) per gli enti pubblici; del terzo, rispettivamente 26.318 (qui guida Vicenza con 992) e 7.023 (con Chioggia, a 450, sempre leader).

Alberi per la pianura veneta 2025: le specie da assegnare

Va però ricordato che i cittadini potevano solo indicare il numero di piante, ma senza poterne scegliere le specie, comunque tutte appartenenti alla flora spontanea del Veneto e in gran parte tipiche dell’originario bosco di pianura. Inoltre, sottolinea Veneto Agricoltura, tutte le piante fornite al termine del ciclo in coltivazione in vivaio nel Centro di Montecchio Precalcino (VI) sono state prodotte a partire da un seme raccolto direttamente in natura.

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500 alberi per i cittadini di Venezia

Quella regionale pluriennale (è già prevista la riapertura delle prenotazioni dal 1° giugno 2026), inserita e finanziata nella legge del 2024 che prevede “Interventi a sostegno di progetti attivati dai Comuni del Veneto per la riqualificazione ambientale del territorio ed il miglioramento dei servizi ecosistemici”, non è in ogni caso l’unica iniziativa di questo tipo attivata in Veneto.

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Per esempio, nell’ambito del progetto per incrementare il patrimonio arboreo della città, i cittadini, le associazioni, le scuole e le parrocchie del territorio comunale di Venezia che hanno a disposizione uno spazio verde o un giardino possono richiedere entro le ore 14 del 10 novembre 2025, sulla piattaforma Dime, fino a un massimo di 2 piante. Fino ad esaurimento delle scorte, ce ne sono a disposizione 500, che potranno essere ritirate alla Porta Rossa del Parco di San Giuliano.

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La consegna è stata fissata in occasione della domenica ecologica del 16 novembre, dalle 9 alle 15, con eventuale slittamento a lunedì 17, dalle 9 alle 14, in caso di condizioni meteorologiche avverse.

Il senso delle iniziative di riforestazione

Tra gli obiettivi perseguiti dalla Regione Veneto attraverso la propria legge rientrano il contrasto ai cambiamenti climatici, il miglioramento della qualità dell’aria, la conservazione della biodiversità e l’uso sostenibile dei territori anche mediante la riqualificazione e la mitigazione degli impatti antropici. Un risultato che passa attraverso l’incremento del patrimonio arboreo sia pubblico che privato, con particolare riguardo alle specie in grado di fornire risorse alimentari ad api e, più in generale, impollinatori.

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“Il piantare alberi è al contempo un’idea rivoluzionaria ed un ritorno all’antico”, scrive Veneto Agricoltura presentando l’iniziativa entrata ora nel vivo. “Da tempo – prosegue la scheda sul sito internet – si è capito che gli alberi aiutano l’uomo a vivere meglio, e lo fanno tanto più quanto più i luoghi in cui vengono piantati ne sono privi, luoghi in cui vive una comunità umana numerosa ed operosa, immersa nei paesaggi urbani o in una “campagna” semplificata e per questo alla ricerca di aria pulita, paesaggi migliori, ombra, ronzii di api e canti di uccelli”.

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Come il Veneto è arrivato alla sua iniziativa

“Mettere a dimora una pianta – aggiunge l’agenzia regionale – serve a questo: ognuno, con questa iniziativa, contribuisce a migliorare l’ambiente sia localmente che globalmente, grazie al contributo che ogni albero, per il solo fatto di crescere, dà all’assorbimento di CO2 e quindi al clima planetario. L’unica cosa che si chiede in cambio è di prendersene cura, per gli anni a venire”.

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“Alberi per la pianura veneta” affonda le sue radici ad almeno una decina di anni fa. Tra il 2016 e il 2017, un gruppo di comuni della pianura veneta meridionale, tra le province di Padova, Rovigo e Vicenza, con l’iniziativa “Ridiamo il sorriso alla Pianura padana” stanziò una cifra nel proprio bilancio per l’acquisto di giovani alberi da destinare ai propri cittadini che ne avessero fatto richiesta.

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E, grazie alla collaborazione con Veneto Agricoltura, il progetto permise di mettere a dimora circa 20 mila piantine. Il successo spinse la Regione a far propria l’iniziativa, estendendola all’intera pianura veneta e trovando l’adesione di oltre 340 Comuni, permettendo la distribuzione di circa 140 mila nuovi alberi in 2 anni a 16 mila cittadini.

Alberto Minazzi

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Tag:  alberi, Veneto

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