Sabato 11 e domenica 12 ottobre, oltre 30 luoghi straordinari aprono le porte al pubblico: dai palazzi del potere alle collezioni private e alle chiese segrete, un viaggio tra storia, arte e natura
Sabato 11 e domenica 12 ottobre 2025, la quattordicesima edizione delle Giornate FAI d’Autunno aprirà le porte di 700 luoghi italiani, normalmente inaccessibili, in 350 città.
L’evento, promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, rappresenta un’opportunità concreta di visitare, a contributo libero, icone del patrimonio italiano e di sentirsi parte attiva di un progetto nazionale che celebra quest’anno i 50 anni dalla fondazione del FAI, nel 1975.
Anche il Veneto, con oltre trenta aperture, si conferma protagonista di questa festa diffusa, che spazia dalle vette dolomitiche alle rive del mare, dai centri storici ai borghi rurali, dai palazzi nobiliari alle chiese meno conosciute.
Venezia: I palazzi del potere, Balbi e Ferro Fini, borghi e architettura industriale
A Venezia, il percorso tra storia e arte si apre con due grandi palazzi storici sul Canal Grande: Palazzo Balbi e Palazzo Ferro Fini, i palazzi del potere e della politica veneta.
Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, fu costruito a partire dal 1582 per volontà di Nicolò Balbi, probabilmente su progetto di Alessandro Vittoria. La facciata segna il passaggio dal classicismo al barocco con i suoi celebri timpani mistilinei e gli interni custodiscono affreschi di Jacopo Guarana e arredi settecenteschi.
Durante la visita, sarà possibile attraversare la corte interna e i saloni nobiliari, ammirando sale istituzionali e mappamondi che raccontano secoli di storia veneziana.
Poco distante, Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale, è nato dall’unione di due edifici seicenteschi e fu trasformato in albergo di lusso nell’Ottocento.
Conserva una facciata che mescola elementi rinascimentali e gotici, affreschi, stucchi e vetri di Murano e un grande dipinto di Pietro Liberi.
Le visite comprendono anche il secondo piano nobile con un salone recentemente restaurato e arricchito da un dipinto di Lancerotto, una finestra sul passato di lusso e potere che oggi ospita uffici istituzionali.
Completano l’offerta Palazzo Smith Mangilli Valmarana, dimora settecentesca ricca di stucchi e affreschi, e il Negozio Olivetti in Piazza San Marco, che apre a visite guidate sull’architettura e la storia industriale veneziana.
Nell’entroterra, Ca’ Cottoni a Caorle, borgo rurale legato alle bonifiche del Novecento, e l’Idrovora del Termine, capolavoro di ingegneria idraulica ancora funzionante, offrono uno sguardo sulla vita rurale e sull’ingegneria locale. Le visite saranno accompagnate dagli Apprendisti Ciceroni del Liceo XXV Aprile di Portogruaro, con la possibilità di partecipare a tour in lingua inglese e approfondimenti storico-artistici.

Padova: dalle architetture razionaliste ai giardini nobiliari
Nel Padovano, le Giornate FAI offrono un itinerario tra storia, arte neoclassica e architettura razionalista.
Tra le aperture cittadine spiccano il Deposito della Soprintendenza, nel quartiere Arcella, con affreschi, lapidi e reperti provenienti da edifici demoliti, e la Casa dell’Angelo, palazzo medievale con affreschi, portone romanico e piano nobile, accessibile esclusivamente agli iscritti FAI.
Palazzo Pisani De Lazara, lungo la Riviera San Benedetto, custodisce affreschi di Pietro Antonio Novelli e un parco all’inglese settecentesco con alberi secolari.

In provincia, Villa Da Ponte Vergerio, a Cadoneghe, offre un percorso tra affreschi settecenteschi, tra cui la sala della musica decorata da Fabio Canal della scuola del Tiepolo, con spiegazioni guidate dei restauratori.
Villa dei Vescovi, a Luvigliano di Torreglia, propone invece visite in autonomia o guidate, passeggiate nel Brolo con il giardiniere e percorsi esclusivi riservati agli iscritti FAI.
Treviso: ville, chiese e capolavori del Settecento
Nel Trevigiano, le Giornate FAI permettono di scoprire Villa Sugana Persico Rossi a Maserada sul Piave, dimora nobiliare con affreschi allegorici e storici, e la chiesa di Santa Lucia a Biadene, con opere di Giambattista Tiepolo e Giambattista Canal.
A San Fior, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Castello Roganzuolo intreccia elementi gotici, rinascimentali e barocchi con affreschi cinquecenteschi e copie di opere di Tiziano.

Il Memoriale Brion a San Vito di Altivole, Bene del FAI, consente visite guidate nel capolavoro di architettura moderna, mentre il Gruppo FAI Giovani accompagna i visitatori in percorsi di scoperta dei luoghi meno noti, svelando storie e dettagli artistici spesso sconosciuti anche agli abitanti del territorio.

Belluno, Rovigo, Verona e Vicenza: dai borghi alle ville nobiliari
A Belluno, la Collezione privata Anelli Monti, a Tisoi, custodisce cimeli militari, uniformi e reperti storici, mentre la chiesa di Santa Caterina, a Ponte nelle Alpi, offre un ciclo pittorico trecentesco unico nella Valbelluna.
A Feltre, l’ex Seminario Vescovile e il progetto “Raduniamo le foglie sparse dei conventi di Feltre” permettono di scoprire monasteri soppressi e chiese cittadine.
Le malghe di Monte Fontana Secca e Col de Spadarot diventano teatro di narrazione immersiva sulla vita rurale.
Nel Rovigiano, a Badia Polesine si potranno visitare l’Abbazia della Vangadizza e il Teatro Sociale Balzan, la “piccola Fenice”, mentre a Castelmassa l’Arcipretale di Santo Stefano e Palazzo Bentivoglio raccontano la storia architettonica e sociale del territorio.
Nel Veronese, il Circolo Unificato dell’Esercito a Castelvecchio, il Tribunale Militare e Villa Bassani a Borgo Trento svelano storia militare e civile, con cortili e giardini monumentali.
Vicenza offre invece il Palazzo del Governo in Palazzo Nievo e le ville Ghellini e Verlato Putin a Villaverla, capolavori rinascimentali e cinquecenteschi arricchiti da affreschi straordinari.

A Pove del Grappa, il borgo degli scalpellini si racconta tra chiese decorate, abitazioni e il Museo degli Scalpellini, custode della memoria di un mestiere storico.