Società +

Legge 104: ecco cosa cambia dal 2026

Legge 104: ecco cosa cambia dal 2026

Confermato il diritto al congedo straordinario, viene semplificato il riconoscimento della disabilità

Secondo le organizzazioni dei lavoratori, si tratta di un passo importante verso un welfare più inclusivo che, in base alle stime, potrebbe riguardare centinaia di migliaia di lavoratori.
Dal 2026, la legge 104 del 1992, normativa-quadro italiana per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità, è destinata a cambiare.
E lo farà attraverso una riforma che rafforza le tutele e i diritti, anche per i lavoratori che assistono familiari disabili, introducendo alcuni miglioramenti delle regole applicate per chi usufruisce delle opportunità concesse dalla legge: dalla novità dei permessi aggiuntivi retribuiti alla semplificazione delle procedure di riconoscimento della disabilità.

I permessi annuali e il congedo straordinario

Per rendere più sostenibile la conciliazione degli impegni di lavoro e di cura, la principale novità è l’aumento dei permessi retribuiti, con l’aggiunta di 10 ore supplementari all’anno, da destinare a visite specialistiche, esami diagnostici, terapie e trattamenti medici frequenti, che vanno a sommarsi ai 3 giorni mensili già garantiti dalla legge 104. A poter godere del beneficio, che potrà essere utilizzato anche per esigenze improvvise, anche se a fronte della presentazione della certificazione della prestazione sanitaria svolta, sono sia i lavoratori affetti da patologie oncologiche, invalidanti o croniche a cui sia riconosciuta un’invalidità pari o superiore al 74%.

legge 104

Ma anche i familiari che assistono persone con disabilità certificata, nel rispetto dei requisiti di legge. La riforma non modifica invece, confermandolo, il diritto a godere, nell’arco dell’intera vita lavorativa, di un congedo straordinario che può arrivare fino a 24 mesi. Il congedo, durante il quale viene erogata un’indennità pari all’ultima retribuzione percepita, può essere utilizzata in modo continuativo o frazionato. E, compatibilmente con l’organizzazione aziendale, garantisce un diritto prioritario a svolgere al termine del congedo la propria attività nella modalità dello smart working.

Come cambia il riconoscimento della disabilità

La legge 104 si applica a tutti i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che di quello privato, affetti da patologie oncologiche o croniche certificate.
Ma anche ad alcune categorie di familiari di disabili gravi, tra cui i genitori di figli minori, i coniugi, i partner uniti civilmente, i conviventi di fatto e parenti e affini fino al terzo grado.
I benefici, però, non si applicano automaticamente, essendo necessario presentare la documentazione sanitaria aggiornata e ottenere il riconoscimento della disabilità grave.
Questo, secondo le nuove procedure introdotte dal decreto legislativo 62 del 2023, avviene da parte della Commissione medica dell’Asl, integrata da un medico dell’Inps, a cui va quindi presentata in via telematica la domanda, con allegata la certificazione sanitaria introduttiva rilasciata dal medico curante. Sarà lo stesso Istituto a rilasciare, a completamento della procedura, il verbale necessario per richiedere al datore di lavoro di poter usufruire dei permessi e degli altri diritti previsti. Da quest’anno, in molte province, è stata intanto introdotta la valutazione di base e la valutazione multidimensionale, che permettono un approccio integrato e riducono i tempi burocratici. L’obiettivo è quello di portare questo sistema a regime in tutta Italia entro il 1° gennaio 2027.

Alberto Minazzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.