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Un altro pesce scorpione avvistato in Puglia

Un altro pesce scorpione avvistato in Puglia

Dopo quello di fine giugno, spunta nel Leccese un nuovo esemplare di questa specie, velenosa e pericolosa per l’uomo

Con il passare degli anni, continuare a definirle “aliene” sta purtroppo diventando sempre più fuori luogo. Perché gli esemplari di specie di animali non autoctone per il nostro Paese stanno sempre più colonizzando anche i nostri mari. E se quella del 2024 è stata l’estate del granchio blu, tra i protagonisti poco graditi di questa estate 2025 a fare notizia, almeno in Puglia, è il pesce scorpione, di cui è stato da poco avvistato un altro esemplare nelle acque della provincia di Lecce.

Gli avvistamenti del pesce scorpione nell’estate 2025 in Puglia

La precedente segnalazione di un pesce scorpione nei mari pugliesi, in quel caso esattamente al largo di Torre Pali, frazione di Salve, risaliva a fine giugno, con il Comune del Salento che diffuse nell’occasione un avviso, invitando alla prudenza. Adesso, la notizia dell’avvistamento è arrivata da una località poco distante, Santa Caterina di Nardò, sempre in provincia di Lecce. Sono stati un biologo marino e uno speleosub del locale Centro di speleologia sottomarina “Apogon”, durante un’immersione per campionamenti di fango a fini di studio scientifico compiuta lo scorso 6 agosto, a notare e filmare il pesce all’interno della Grotta delle Tre Furneddhe, lungo la costa di Santa Caterina. Non essendo in possesso di attrezzature adatte per la cattura in sicurezza dell’esemplare, i due dottorandi hanno segnalato l’avvistamento al Comune, facendo scattare le ricerche, una volta completate con successo le quali il pesce scorpione dovrebbe essere collocato nell’ Acquario del Salento, a Santa Maria al Bagno.

pesce scorpione
@Ispra

Cosa c’è da sapere sul pesce scorpione

Il pesce scorpione, il cui nome scientifico è Pterois miles ed è conosciuto anche come pesce leone, pur essendo molto apprezzato dal punto di vista culinario è velenoso e pericoloso per l’uomo, oltre a rappresentare una minaccia per l’ecosistema marino italiano, visto che può causare squilibri nella catena alimentare, nutrendosi di crostacei e altri pesci e non avendo predatori naturali che ne frenino la proliferazione. Spesso confuso con il Pterois volitans è caratterizzato da un corpo striato di bianco e di rosso, dalle grandi pinne piumate e dai raggi dorsali attraverso cui viene inoculato il veleno, che può provocare punture dolorose, anche se non mortali per l’uomo, anche dopo la morte dell’animale. Gli aculei sono infatti collegati a ghiandole velenifere che secernono alcune tossine, attive principalmente a livello neuromuscolare. Va prestata quindi grande attenzione, visto che, prediligendo i fondali rocciosi, a diverse profondità, gli esemplari riescono a mimetizzarsi al meglio tra gli scogli.

Il pesce scorpione nel Mediterraneo e in Italia

Originario dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso e considerato una delle specie più invasive al mondo, il pesce scorpione, grazie al riscaldamento globale e al collegamento attraverso il Canale di Suez, si è diffuso progressivamente anche nel Mediterraneo, con un aumento degli avvistamenti e la colonizzazione di intere aree a partire dal 1992. La mappatura nel Mediterraneo, aggiornata a marzo 2025, riporta 1.840 segnalazioni da diversi Paesi. In Italia, le prime segnalazioni risalgono al 2016, soprattutto lungo le coste calabresi e pugliesi, ma anche in Sicilia. Il Mar Ionio, come conferma un recente studio pubblicato sulla rivista Mediterranean Marine Science, è del resto una delle aree ritenute più vulnerabili dagli scienziati, insieme alle propaggini meridionali dell’Adriatico. E, non a caso, la maggior parte dei nuovi avvistamenti sono arrivati da queste zone.

Un numero telefonico e… “Attenti a quei 4!”

Il pesce scorpione, in ogni caso, è solo una delle cosiddette “specie aliene” che stanno invadendo i nostri mari, provenienti da “corridoi naturali” tra cui lo Stretto di Gibilterra. Non a caso, l’Ispra ha attivato anche un numero WhatsApp (320-4365210) a cui è possibile inviare le segnalazioni, corredate da foto o video e dall’hashtag “#Attenti4”. L’iniziativa si inserisce infatti all’interno della campagna nazionale dedicata al monitoraggio nei mari italani delle specie tropicali potenzialmente pericolose intitolata appunto “Attenti a quei 4!, rilanciata da Ispra, in collaborazione con il Cnr-Irbim, anche attraverso la pubblicazione di un opuscolo illustrativo dedicato alle principali specie aliene presenti nel Mediterraneo con utili consigli per evitare contatti rischiosi. Comprendendo anche altri animali e piante, le specie aliene in Italia superano del resto le 3.300. Rimanendo in mare, ci sono tra gli altri la tropicale medusa capovolta, il mollusco chiamato lepre di mare dagli anelli e il granchio crocifisso. Oltre, ovviamente agli altri 3 pesci che, insieme al pesce scorpione, danno il nome alla campagna: pesce palla maculato, pesce coniglio scuro e pesce coniglio striato.

Alberto Minazzi

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