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Il profumo di un'epoca: un altro modo per respirare la storia

Il profumo di un'epoca: un altro modo per respirare la storia
Viaggio nella storia del profumo @ Riccardo Tarantino Veneta Video

Da Venezia all’antico Egitto, seimila anni di essenze raccontano civiltà, passioni e riti perduti

E’ una storia lunga più di seimila anni quella del profumo e che lega indissolubilmente le essenze a Venezia, a partire dall’epoca bizantina e araba.
La città è stata una delle prime europee a utilizzare e produrre profumi.
Durante il Medioevo, gli scambi commerciali tra Oriente e Occidente vi favorirono l’arrivo di spezie esotiche, essenze ed oli che venivano utilizzati per creare fragranze uniche.
La produzione di profumi raggiunse il suo apice durante il Rinascimento.
Proprio in questo periodo, grazie anche agli scambi culturali e commerciali con altri centri europei come Firenze e Parigi, divenne un’arte sofisticata.

profumo
Viaggio nella storia del profumo @ Riccardo Tarantino Veneta Video

I profumieri veneziani, allora chiamati “muschiari” svilupparono tecniche avanzate di distillazione e miscelazione, grazie alle quali crearono fragranze complesse e durevoli.
Ancora oggi la tradizione profumiera vive nelle sue botteghe artigiane e nelle maison di profumi.
E c’è un museo, a Palazzo Mocenigo, dove è possibile conoscere le pagine importanti di questa antica tradizione.
Proprio qui è stata inaugurata la mostra “Viaggio nella storia del profumo. Collezione Storp” nella quale protagonisti sono oltre 500 pregiati pezzi che offrono al visitatore l’opportunità di ripercorrere più di seimila anni di cultura olfattiva.

Quel che rimane del profumo

Il percorso espositivo della mostra, coordinato dalla Direttrice Scientifica di Fondazione Musei Civici di Venezia Chiara Squarcina incuriosisce e affascina. Sotto campane trasparenti sono custodite boccette, ampolle, bottiglie di ogni forma, colore ed epoca. L’esposizione, che si può visitare fino al 30 novembre, testimonia che la fragranza, dall’antico Egitto ai brand contemporanei ha accompagnato ogni sfera della vita, dal sacro al profano, dal rimedio medicinale al gesto cosmetico e ne rivela l’evoluzione.

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Viaggio nella storia del profumo @ Riccardo Tarantino Veneta Video

“I pezzi pregiati che si possono ammirare – spiega Chiara Squarcina – permettono di conoscere la raffinata arte della profumeria nel corso dei secoli. Nel viaggio attraverso la storia del profumo, i pezzi più significativi che si incontrano sono quelli dell’antichità dove la limitata gamma di strumenti a disposizione per la realizzazione e la creatività stupiscono ancora oggi. Il Museo di Palazzo Mocenigo è lo scrigno delle Arti Applicate e tra queste i flaconi rappresentano un tassello della abilità dell’Homo Faber, interprete dei tempi e dei gusti”.
La collezione Storp custodita nel Museo di palazzo Mocenigo è una delle più belle e significative mai viste, risale al 1911 e comprende oltre 3 mila pezzi rari: buona parte di questi si possono vedere nella mostra.

Una storia lunga seimila anni

Il fil rouge che collega l’intero allestimento è un preciso messaggio, ovvero che “il profumo può svanire, ma il flacone ne conserva la memoria”. In esposizione vi sono reperti rarissimi, dagli unguentari ai flaconi in porcellana di Meissen, fino ai capolavori di oreficeria ottocenteschi e i contenitori industriali del dopoguerra. E ancora uova imperiali porta flaconi, boccette da borsetta a forma di anello e celebrative per la Regina Vittoria, flaconi a forma di cuore, di pipa, elefante, gondola, moretto.

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Viaggio nella storia del profumo @ Riccardo Tarantino Veneta Video

“Oggi leggiamo la storia attraverso queste incredibili creazioni – continua Chiara Squarcina – riflesso di contesti diversi e risultato di innumerevoli suggestioni artistiche, sociali ed economiche. Per Fondazione Musei Civici è un’ulteriore opportunità per raccontare l’intenso legame tra l’accessorio invisibile, il profumo, e il virtuosismo estetico di abili mani che nei secoli hanno creato gli scrigni di queste preziose essenze. La presenza di flaconi unici nel loro genere e con la loro varietà riescono a raccontare una progressione cronologica ed estetica del prezioso contenitore dove si custodivano le essenze, prima, e i profumi poi.  Il visitatore può così intraprendere un viaggio nel tempo riscoprendo quanto i flaconi racchiudano dei veri capitoli di storia sociale, economica ed artistica. Il profumo, ma più in generale le Arti Applicate -conclude la direttrice scientifica di Fondazione Musei Civici di Venezia  – ricoprono un importantissimo capitolo nella storia di Venezia, da sempre crocevia di mondi e di culture, fonti di originali ispirazioni artistiche”.

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