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Nuova variante Covid: i sintomi e tutto quel che c'è da sapere

Nuova variante Covid: i sintomi e tutto quel che c'è da sapere

LP.8.1 è diventata dominante in molte parti del mondo: può sfuggire più facilmente alla risposta immunitaria

A 5 anni dalla pandemia, una variante del virus Sars-CoV-2 ha riportato il Covid al centro delle cronache.
Chiamata LP.8.1, in realtà non è una novità assoluta: era stata individuata per la prima volta a luglio del 2024, rilevata in 23 Paesi a febbraio e già tra marzo e aprile era diventata la variante dominante per esempio negli Stati Uniti e nel Regno Unito, superando la variante XEC che era in precedenza la più diffusa fin da dicembre. Ma, a riportare in alto il livello d’attenzione, è stato ora l’aumento dei casi che ha provocato nelle ultime settimane, interessando anche l’Europa, con un trend di crescita anche in Italia, ma soprattutto alcuni Paesi dell’Asia, tra cui Singapore, Hong Kong e Thailandia. Perché si tratta, spiegano gli esperti, di una variante che si sta dimostrando maggiormente in grado di sfuggire alla risposta immunitaria. Al tempo stesso, però, fortunatamente non sembra in grado di produrre in chi ne viene infettato conseguenze più serie rispetto ad altri ceppi ancora in circolazione.

Caratteristiche e sintomi della nuova variante Covid

Una delle particolarità delle ultime evoluzioni del virus è che LP.8.1 appartiene come sottovariante alla ben nota “famiglia Omicron” del Sars-CoV-2 e, più precisamente, al lignaggio JN.1, che aveva provocato una recrudescenza delle infezioni tra fine 2023 e 2024, con dunque un cambiamento minore rispetto al passato (le mutazioni aggiuntive nella proteina Spike sono appena 9).

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Si tratta di un’evoluzione della variante KP.1.1.3, riguardo alla quale, ancora a febbraio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha valutato “basso” il rischio che questa nuova variante sarebbe in grado di produrre per la salute pubblica a livello globale. Al riguardo, uno studio pubblicato negli scorsi mesi su Lancet Infectious Disease ha evidenziato una minore infettività di JN.1.

I sintomi

In particolare, per ora non è stata segnalata nessuna particolarità nei confronti di altre varianti relativamente ai sintomi, che restano simili a quelli dell’influenza.
Le manifestazioni più comuni sono febbre, da moderata ad alta, mal di gola, tosse, affaticamento e dolori muscolari, con possibilità anche di alterazioni di gusto e olfatto e sintomatologie tipiche da raffreddamento (dal mal di testa alla congestione nasale), mentre sono rari i casi di perdita di appetito e disturbi intestinali, fino alla diarrea.

“Questa nuova variante sembra non essere correlata a una maggior gravità perché presenta sintomi molto simili a quelli di una banale influenza. Però pone un tema non tanto per la popolazione generale, per la quale problemi non dovrebbero essercene, quanto per la popolazione più fragile, quindi anziani e persone con problemi di immunità -conferma il direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti -. Per loro resta valido il consiglio di vaccinarsi”.

Il vaccino per la nuova variante covid

Riguardo il vaccino, il prodotto utilizzato attualmente è tarato anche su JN.1. E l’Oms ne ha ribadito l’efficacia contro la malattia sintomatica grave già dopo la prima diffusione della variante che sta diventando dominante. Con il passare del tempo, del resto, gli effetti dell’immunizzazione effettuata magari nel pieno della pandemia iniziano a diminuire, rendendo necessario un richiamo. In prospettiva,da quanto trapela dall’agenzia europea del farmaco, sembrano intanto incoraggianti le prime indicazioni sui vaccini tarati su LP.8.1, che si attende possa essere la versione più diffusa anche nella prossima stagione fredda.

Alberto Minazzi

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