Grazie all’analisi dei sedimenti del Lago Chala, un team internazionale ha tracciato le variazioni geomagnetiche avvenute negli ultimi 150.000 anni, offrendo nuovi strumenti per la datazione e lo studio del clima e dell’evoluzione umana
Nel cuore dell’Africa orientale, al confine tra Kenya e Tanzania, il Lago Chala custodisce una memoria geologica lunga 150.000 anni. È grazie ai suoi sedimenti che un team di ricercatori internazionali — dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), dell’Università di Lancaster (Regno Unito) e dell’Università di Gent (Belgio) — è riuscito a ricostruire le variazioni del campo magnetico terrestre in una delle aree meno documentate del pianeta.
Il campo magnetico: scudo e memoria della Terra
Il campo magnetico della Terra svolge un ruolo fondamentale: ci protegge dalle radiazioni cosmiche e riflette i movimenti e le trasformazioni che avvengono all’interno del nostro pianeta.
Comprendere come si è evoluto nel tempo è essenziale per molte discipline, dalla geologia all’archeologia.
Tuttavia, in alcune aree del mondo, come l’Africa centro-orientale, le informazioni a disposizione sono ancora scarse e frammentarie.
“Con questo studio abbiamo ottenuto un quadro dettagliato delle variazioni del campo magnetico in una regione chiave per la storia dell’evoluzione umana” – spiega Anita Di Chiara, ricercatrice dell’INGV -. L’Africa orientale è considerata una delle culle dell’umanità, da cui gli ominidi si sono probabilmente spostati in seguito a eventi climatici estremi.”
Un progetto internazionale per guardare in profondità
Grazie a una perforazione profonda 129 metri condotta sul fondo del Lago Chala nell’ambito del programma internazionale ICDP DeepCHALLA, i ricercatori hanno potuto analizzare i sedimenti depositati in un arco temporale di circa 150.000 anni.
Le datazioni sono state rese possibili da tecniche avanzate come la radiodatazione al carbonio e le analisi isotopiche dell’argon.
Tra i risultati più significativi, l’identificazione di sei “escursioni magnetiche”: eventi in cui il campo magnetico ha subito cambiamenti rilevanti. Tra questi, i più noti sono la Laschamp (circa 42.000 anni fa), la Mono Lake (24.000 anni fa) e la Hilina Pali (19.000 anni fa). Lo studio ha permesso di precisare la datazione di quest’ultima, collocandola tra i 19.000 e i 21.000 anni fa, con un grado di dettaglio mai raggiunto prima per questa regione.
Un atlante magnetico per l’Africa e il mondo
Oltre ad arricchire le conoscenze sul comportamento del campo magnetico, i dati ottenuti offrono un nuovo riferimento per la datazione dei sedimenti in altri laghi africani.
Questo consente di migliorare i modelli che correlano i cambiamenti climatici globali con quelli registrati localmente.
“Questi risultati rappresentano un punto di svolta non solo per la paleomagnetismo, ma anche per la comprensione delle dinamiche ambientali ed evolutive – conclude Di Chiara -. È un passo importante verso una mappa globale più completa della storia magnetica della Terra.”
Lo studio, frutto di una collaborazione internazionale, getta le basi per nuove ricerche in aree finora poco esplorate e rafforza il ruolo strategico dell’Africa orientale per comprendere il passato del nostro pianeta.