Editoriale +

A 50 anni dall’Aqua Granda Venezia NON è ANCORA “Preminente Interesse Nazionale”

A 50 anni  dall’Aqua Granda Venezia  NON è ANCORA “Preminente Interesse Nazionale”

Questo numero de Il Metropolitano dedica un ampio servizio al 50° dell’ “Aqua Granda”, l’alluvione che nel novembre del 1966 colpì con una violenza inaudita tutto il territorio veneziano.
I racconti e le discussioni, i convegni di studio e gli eventi commemorativi del ricco calendario studiato dal Comitato d’onore, istituito e coordinato dall’Amministrazione comunale, si alterneranno al doveroso dibattito sulla specialità di Venezia e sulla necessità di riconoscerle quella specificità che le è propria.
L’alluvione del ’66 ferì la città storica, ma non solo.
Abbiamo guardato a quei giorni, ma dalla terraferma. Raccogliendo testimonianze storiche e fotografiche di quel che successe fra le campagne, fra gli argini di quei fiumi che uno dopo l’altro riversarono sulla terra e sulle città il loro carico più pesante.
A quell’alluvione seguì la prima Legge Speciale per Venezia, nel 1973. Stabiliva che la salvaguardia della città e della Laguna fosse “problema di preminente interesse nazionale” e che per questo Venezia avesse bisogno di finanze e competenze amministrative “speciali”. Ed è purtroppo ancora utile ricordare allo Stato che quella legge, nella sua sostanza, è ancora in vigore, nonostante da circa un decennio non sia finanziata adeguatamente. E’ ancora purtroppo necessario ricordare che Venezia c‘è, e la sua bellezza – patrimonio di tutti – ha bisogno costante di cura e manutenzione; che la sua salvaguardia è, e deve essere ancora, “problema di preminente interesse nazionale”.
Il Metropolitano racconterà in questo numero anche la scelta di alcuni imprenditori illuminati – Renzo Rosso, Leonardo del Vecchio, Andrea Rigoni – che in collaborazione con l’Amministrazione comunale hanno deciso di investire su Venezia in un virtuoso esempio di simbiosi mutualistica che fa bene a tutti, soprattutto alla città.
E, ancora, le potenzialità del Lido di Venezia, lo sviluppo urbanistico di Jesolo, le singolari offerte culturali di Treviso, l’intervista al vicentino Faggin, uno dei padri del microchip.
Da questo numero Thomas Sanson inizierà la collaborazione con Il Metropolitano. La sua è stata una “Strada in salita” e a lui va il nostro benvenuto, di cuore. (S.C.)