Le montagne italiane tornano a vivere. Migliaia scelgono di restare, tanti decidono di tornare. È un nuovo inizio per le terre alte, protagoniste di un inatteso rinascimento demografico
E’ il rinascimento delle montagne.
Dopo decenni di spopolamento e di abbandoni, Alpi e Apennini italiani registrano un incremento di abitanti che progressivamente ha portato negli anni 2022-2023 a un saldo positivo tra ingressi e uscite e che assume dimensioni ben più significative di quanto non si sia registrato nei momenti migliori del passato.
E’ una bella fotografia quella scattata dal Rapporto Montagne Italia 2025 presentato da Uncem, l’ Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani.
Un lavoro di circa 800 pagine che racconta, tra numeri, analisi, dati e approfondimenti, la montagna che cambia e che, soprattutto, si sta ripopolando.
Le tre “stagioni” della montagna
I Comuni classificati come totalmente montani sono in Italia 3.471, equivalenti al 43,4% del totale dei Comuni e ospitano una popolazione 8.900.529 abitanti, il 14,7% della popolazione nazionale sul 48,8% dell’estensione del territorio nazionale, con una densità di 60,3 abitanti per km2.
Già prima del 2009, oltre 110 mila cittadini italiani, ricorda Uncem, avevano abbandonato la montagna.
Guardando ai dati dell’Osservatorio della Montagna Uncem.
Ma da quell’anno al 2013 c’è stato un ripopolamento nelle 387 comunità territoriali della montagna italiana grazie a un flusso di immigrazione di medio-lungo raggio di popolazione straniera che ha fatto registrare l’ingresso di oltre 150 mila immigrati. Un numero considerevole, che ha compensato il flusso in uscita.
Tuttavia, tra il 2014 e il 2018 l’afflusso è sceso significativamente di 60 mila persone, riducendosi praticamente a poco più di un terzo rispetto al periodo precedente anche se, per contro, il flusso italiano in uscita ha registrato un saldo negativo più contenuto, di 67 mila unità.
Il momento del “risveglio” è arrivato dopo la pandemia di Covid-19. Oggi, oltre al saldo positivo tra ingressi e uscite, si evidenziano quasi oltre 100 mila ingressi oltre le uscite, più del 12 per mille della popolazione.
Più italiani di stranieri, ma ripopolamento che varia da zona a zona del Paese
Numeri sicuramente positivi che però, come evidenzia il Rapporto Montagne Italia 2025, sono indicativi di una ripresa che interessa il Paese in modo diseguale.
Sono 250 su 387, vale a dire quasi il 65%, le comunità territoriali che si collocano in territorio positivo.
Di queste 136 hanno valori significativi che vanno oltre il 20 per mille.
Ciò che rompe nettamente con il passato è la composizione del flusso migratorio della popolazione della montagna italiana: l’attuale saldo positivo tra ingressi e uscite, forte di quasi 64 mila unità, sopravanza nettamente quello della popolazione di cittadinanza straniera che con meno di 36 mila unità quasi si dimezza rispetto ai valori del quinquennio precedente. Situazione che mette in luce la tendenza degli italiani a decidere di tornare a vivere le proprie montagne mentre c’è una progressiva riduzione dell’interesse verso questo paese da parte dei flussi migratori di lungo raggio.
Altri contenuti del Rapporto Montagne Italia 2025
Nel corposo volume, oltre ai numeri che riguardano la popolazione, le montagne italiane sono raccontate con mappe e dati che ne evidenziano i caratteri economici e sociali e la geografia delle comunità territoriali.
Non mancano l’analisi delle strategie delle Green Community, approfondimenti dedicati ai temi della governance, un’indagine articolata sull’opinione degli italiani riguardo la montagna, box tematici e commenti.