Firmato un protocollo tra una quindicina di protagonisti della cultura veneziana per realizzare “la biblioteca delle biblioteche” che offrirà servizi di eccellenza a studenti, docenti, ricercatori e cittadini
Le premesse ci sono tutte, a cominciare dai numeri.
Venezia vanta un patrimonio librario che conta 6.860.000 volumi e ha nel solo Comune 128 biblioteche che coinvolgono 125 istituzioni.
Nella sola città d’acqua il rapporto tra residenti e libri è di 125,4 volumi per abitante.
In centro storico, per render l’idea del patrimonio culturale, basta citare la Biblioteca Nazionale Marciana che conserva oltre 13 mila manoscritti greci, latini e orientali, circa 3 mila incunaboli e un milione di edizioni a stampa con un focus particolare su manoscritti Greci, la storia di Venezia, la filologia classica e le scienze umane. Vi sono anche edizioni a stampa rare, periodici, carte geografiche e materiali grafici. Tra i documenti di particolare rilievo il testamento di Marco Polo e il primo libro stampato nel capoluogo lagunare nel 1481.
Per l’Architettura e le Arti la rete di sette biblioteche dedicate conta un totale di 890 mila volumi: è la più grande biblioteca del mondo del settore.
La città brulica di protagonisti della cultura e le biblioteche rappresentano uno straordinario patrimonio a livello nazionale e mondiale. Per valorizzarlo e renderlo maggiormente fruibile è stato siglato un accordo, perché si rafforzi il suo ruolo quali punto di riferimento per studenti, docenti, ricercatori e cittadini.
Venezia “biblioteca delle biblioteche” con tanti protagonisti
Il protocollo, nato per garantire la cooperazione in materia e sviluppo culturale tra i soggetti che operano al suo interno, è stato siglato da Accademia di Belle Arti di Venezia, Ateneo Veneto, Biblioteca di San Francesco della Vigna, Biblioteca Nazionale Marciana, Conservatorio Benedetto Marcello, Fondazione Ugo e Olga Levi, Fondazione Archivio Luigi Nono, Fondazione Musei Civici di Venezia, Fondazione Querini Stampalia, Istituto di Studi Militari Marittimi di Venezia, La Biennale di Venezia, Patriarcato di Venezia – “Biblioteca Diocesana Benedetto XVI”, Regione Veneto, Scuola Grande di San Marco, Università ca’ Foscari di Venezia e Università IUAV.
La firma tra gli enti partecipanti porterà nei prossimi cinque anni alla realizzazione di una cooperazione permanente tra le biblioteche veneziane promuovendo l’innovazione e lo sviluppo di servizi di eccellenza.
“Sono convinto sia necessario osare e guardare concretamente a qualcosa che possa dare una spinta decisiva non solo ai servizi bibliotecari cittadini, ma all’intero sistema culturale e formativo come elemento strategico per una nuova visione della città, anche in termini di assetto urbanistico e dei conseguenti effetti socio economici – sottolinea il presidente dell’Accademia di Belle Arti Michele Casarin -. Questo protocollo è una dichiarazione di intenti sulla volontà comune di collaborare, di percorrere una strada insieme, mettendo a sistema competenze, patrimoni e servizi”.

Verso il polo unico bibliotecario nazionale e la tessera unica metropolitana
“Si possono fare importanti passi assieme – continua Michele Casarin – come creare un unico grande polo bibliotecario veneziano. Attualmente ce ne sono due, quello universitario con le biblioteche di conservazione e quello della pubblica lettura che utilizzano lo stesso software ma lavorano separatamente. Il grande deposito unico può diventare non solo il simbolo di rilancio e rinascita, ma soprattutto un vero centro produttivo per la conservazione e il restauro del libro, per la catalogazione e la distribuzione, per la valorizzazione dei beni, generando economie di scala, favorendo il lavoro, le professionalità specifiche e mettendo insieme le eccellenze formative della nostra città con quelle dell’economia dei servizi ben oltre il confine della Città Metropolitana di Venezia”.

“La tessera unica metropolitana è il passo successivo all’unificazione dei due poli SBN (Sistema Bibliotecario nazionale) – precisa Michele Casarin – anche se in realtà esiste già perché con la tessera Vez della Biblioteca Civica di Mestre è possibile accedere a tutte le biblioteche del Veneto di pubblica lettura. Di fatto unendo i due poli, la tessera assumerà maggiore importanza in quanto vengono costruite nuove progettualità mettendo assieme pubblica lettura, università, biblioteche di conservazione e magari molte biblioteche che attualmente sono fuori da entrambi i poli”. Il protocollo intende inoltre favorire le ricerche, gli studi, le indagini e i sondaggi sul sistema delle biblioteche veneziane, realizzare corsi di studio, convegni, seminari, festival e festival con attività rivolte ai cittadini.
Il Padiglione Venezia in Biennale Architettura dedicato al patrimonio culturale cittadino

La firma del protocollo per le biblioteche si lega anche al progetto del Padiglione Venezia in Biennale Architettura 2025 dal titolo “Biblioteche. Costruire l’intelligenza veneziana” che celebra il patrimonio culturale cittadino. Visitandolo si entra in una sorta di biblioteca, un luogo vivo e immersivo dove libri, multimedia e ricerca raccontano come l’intelligenza naturale, artificiale e collettiva nasca dal lavoro di comunità. La firma del Protocollo di Intesa rientra nell’ambito del progetto “Venezia Città Campus” che guarda alla trasformazione della città in un polo universitario sempre più numeroso e un centro di sapere, con l’obiettivo di attrarre e trattenere studenti e ricercatori e rivitalizzare la città attraverso l’istruzione e la cultura.
Silvia Bolognini






