L’arte di due grandi pittori veneziani è ospitata dal 19 settembre 2025 al 12 gennaio 2026 a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica
A Torino giungono le opere di due massimi pittori del loro tempo, entrambi veneti: Jacopo Robusti detto il Tintoretto (Venezia 1518-1594) ed Emilio Vedova (Venezia 1919-2006).
L’esposizione, che prende il via il 19 settembre e si potrà ammirare fino a gennaio del prossimo anno, affronta lo sviluppo dell’opera di Vedova in un confronto con quello che è stato il maestro d’elezione, indagando similitudini e temi consonanti o dissonanti alla base delle singole scelte espressive. “Vedova Tintoretto. In dialogo” è curata da Gabriella Belli e Giovanni Carlo Federico Villa e organizzata con la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia.
Da Tintoretto a Vedova
Tintoretto è stato fondamentale per la formazione artistica di Emilio Vedova e proprio in questa esposizione si sottolinea la forza dell’articolato rapporto che lega i due artisti grazie all’accostamento di capolavori del maestro rinascimentale e dell’artista informale.
Il progetto espositivo parte da un’opera di Tintoretto, arrivata a Torino grazie al prestito del Museo Louvre di Parigi: L’Autoritratto del 1588, fulcro della mostra. Si tratta di una tela che è stata più di un modello iconografico come testimoniano le interpretazioni di Edouart Manet che la replica e la considera il più bel quadro al mondo.

Musée du Louvre, Parigi
© GrandPalaisRmn (Musée du Louvre) / Jean-Gilles Berizzi
Anche Jean Paul Sartre ne riferisce nei suoi scritti ritenendola una sorta di identificazione poetica e concettuale per molti artisti. Come sottolinea la co- curatrice della mostra con Giovanni Carlo Federico Villa, Gabriella Belli per la prima volta questa mostra delinea con estrema scientificità i processi della formazione del pensiero del giovane Vedova sui testi pittorici di Tintoretto. Il percorso ordinato e visionario allo stesso tempo proietta il pubblico nella piena maturità del pittore veneziano.
Il percorso espositivo in un continuo dialogo tra le opere
La mostra “Vedova Tintoretto. In dialogo” raccoglie una cinquantina di capolavori tra tele di Emilio Vedova e opere di Tintoretto quali le clamorose ancone dei Camerlenghi – prestito delle Gallerie dell’Accademia di Venezia- e alcune delle opere del celeberrimo ciclo delle Metamorfosi, ora conservate alle gallerie Estensi di Modena.
Il dialogo tra i due artisti si sviluppa a partire dai disegni giovanili di Vedova del 1936, passando per le tele degli anni Quaranta e Cinquanta dedicate alle riflessioni sui dipinti di Tintoretto.
Tra questi La moltiplicazione dei pani e dei pesci (da Tintoretto 1942), La crocefissione (da Tintoretto 1947), studio da Sogno di San Marco di Tintoretto 1956. Non mancano opere di Vedova degli anni Ottanta. L’esposizione si conclude con la monumentale installazione di Vedova …in continuum, compenetrazioni/traslati ‘87/’88. L’opera è composta da più di un centinaio di tele assemblate le une con le altre in uno sviluppo che sfida la verticalità della sala del Senato che la accoglie.

Il Maestro e l’allievo
Tintoretto e Vedova sono separati da quattro secoli, ma ad unirli è un’inquieta ricerca espressiva, la drammaticità della luce e la potenza visionaria della pittura.
Tintoretto è l’interprete di una narrazione pittorica capace di arrivare al nostro tempo mettendo insieme “Il disegno di Michelangelo” e “Il colorito di Tiziano” esaltato nel corso dei secoli dal genio romantico dell’inglese Ruskin (1819-1900). E per Emilio Vedova ha sempre rappresentato il Maestro, l’unico a suo dire, che gli rivela il segreto per trasformare la tecnica da mero strumento espressivo di belle forme in una lama affinata capace di incidere nella storia.
Da lui Vedova ha tratto ispirazione per temi e contenuti, ha ricavato basilari insegnamenti per dominare lo spazio della tela, tradurre in colore la luce delle sue composizioni, modellare nel gesto rapido senza esitazioni le forme che scaturiscono nel suo nuovo segno che, già nel 1948 lascia ogni tentazione figurativa per risolversi nell’astrazione. La mostra attraverso una selezione di dipinti, disegni e installazioni offre al pubblico la possibilità di seguire il modo in cui Tintoretto è diventato nel tempo un Maestro di riferimento per Vedova.