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Una barca “venetian style” per raccogliere la plastica in Adriatico

Una barca “venetian style” per raccogliere la plastica in Adriatico
Raccolta rifiuti a Castello e Cannaregio ©Andrea Pattaro/Vision

Nel contributo della multiutility Veritas al progetto Misp anche un sistema di monitoraggio dei rifiuti via Gps

Da qualche tempo, anche tra la gente comune (e non più solo tra ambientalisti e specialisti del settore) è diffusa la consapevolezza che l’inquinamento da rifiuti, in particolare da quelli di plastica, è uno dei principali problemi odierni che affliggono le grandi masse d’acqua terrestri, con effetti negativi a catena che possono arrivare a influire, oltre che sull’habitat naturale, anche sulla stessa salute umana. Una presa di coscienza che, però, da sola non basta per invertire la tendenza che ha reso mari e oceani le più grandi discariche del pianeta.

Fortunatamente, non mancano però nemmeno le iniziative per salvaguardare la salute del mare, come il progetto Misp (Misure Sperimentali nei corsi d’acqua del Distretto Alpi Orientali per la cattura dei rifiuti e delle Plastiche galleggianti), avviato dall’Autorità di Bacino Alpi Orientali grazie ai fondi della legge SalvaMare. E, su questo fronte, arrivano ora importanti novità come una speciale barca dedicata alla raccolta della plastica o la messa a punto di un innovativo sistema per il monitoraggio dei rifiuti.

La barca raccogli rifiuti: da Venezia al mare

A occuparsi di questi 2 progetti specifici è la multiutility veneziana Veritas, che partecipa al progetto Misp insieme al Consorzio di Bonifica Acque Risorgive. Riguardo alla nuova imbarcazione, Veritas può sfruttare la capacità maturata sul campo relativamente alla raccolta dei rifiuti in un contesto acqueo come il centro storico di Venezia. A complicare la sfida della raccolta delle plastiche galleggianti è infatti la mancanza, allo stato attuale, di tecnologie e soluzioni consolidate e collaudate per operare in un contesto diverso dalla terraferma. Il natante riprende così, per forma e dimensioni, quelli utilizzati a tal fine nel capoluogo lagunare.

In particolare, per facilitare il recupero dei rifiuti direttamente dal mare, è prevista la dotazione, nella parte più esterna della prua, di un nastro trasportatore. Operando appena al di sotto della superficie dell’acqua, questo sistema consentirà di catturare il materiale galleggiante, trasportandolo poi in un cassone posizionato nella stiva centrale. “La sperimentazione di questa soluzione – sottolinea Renzo Favaretto, direttore della Divisione Ambiente di Veritas – ci potrà tornare utile anche per eventuali sviluppi che potranno interessare le operazioni ordinarie, o parte di esse, di raccolta effettuate nel centro storico veneziano”.

Il sistema di monitoraggio dei rifiuti con il Gps

Il secondo ambito in cui è operativa Veritas riguarda lo sviluppo di un sistema che, sfruttando i dispositivi Gps, permetta la mappatura del percorso compiuto giorno dopo giorno, una volta rilasciati nei corsi d’acqua, da plastiche di dimensioni superiori ai 5 centimetri. Il tipico esempio di questi rifiuti macro-plastici sono le classiche bottigliette da mezzo litro. I circuiti elettronici di trasmissione, riutilizzabili dopo il recupero al termine della sperimentazione, verranno così inseriti, insieme a un filler in sughero naturale, in contenitori in Pe studiati e realizzati con la massima somiglianza ai veri rifiuti di questo tipo.

venetian style

L’oggetto sarà quindi rilasciato in corpi idrici prescelti, che verranno seguiti attraverso le celle telefoniche, permettendo alla fine di ricostruire il percorso compiuto, riuscendo in tal modo a capire meglio il loro comportamento quando sospinti da correnti e vento. Attraverso la conoscenza della dimensione dettagliata del fenomeno della dispersione della plastica nei corsi d’acqua, spiega Favaretto, si potranno tra l’altro ottimizzare le valutazioni in merito alla quantificazione delle risorse necessarie per ripulire, quanto più possibile, dai rifiuti galleggianti, i fiumi e i corpi idrici connessi come la laguna.

“Tra gli aspetti più rilevanti del progetto – conclude il direttore della Divisione Amniente – vi è la realizzazione, in termini tecnici e gestionali, di quanto progettato e l’eventuale possibilità di replicare le soluzioni sperimentate”.

 

Alberto Minazzi

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Tag:  rifiuti