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Tumore raro infantile: la nuova cura è italiana

Tumore raro infantile: la nuova cura è italiana

Dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano arriva una terapia innovativa contro il glioma intrinseco del ponte, raro e aggressivo tumore cerebrale infantile. La combinazione farmacologica, ora approvata dall’AIFA

C’è un raro tumore cerebrale infantile, che colpisce ogni anno circa 400 bambini in Europa e 40 in Italia, con un’età media di soli 7 anni. Il suo nome è glioma intrinseco del ponte, una neoplasia che coinvolge una parte del tronco encefalico, la parte del sistema nervoso centrale che sta alla base del cervello e che lo collega al midollo spinale.
Si tratta di un tumore molto aggressivo che deriva dalle cellule della glia, il tessuto che sostiene e fornisce nutrimento alle cellule del sistema nervoso centrale. Se fino ad oggi non esisteva un trattamento standardizzato per la cura di questa malattia, uno storico passo avanti per fermarla arriva dall’istituto nazionale dei Tumori di Milano.
Gli esperti hanno infatti messo a punto una combinazione terapeutica che aumenta la sopravvivenza e diventa trattamento standard.

Il farmaco innovativo che salva i bambini

Poiché questo tumore si localizza in una regione del cervello di cui non possiamo fare a meno per il mantenimento di funzioni vitali quali il respiro e l’attività cardiaca e tende a diffondersi, non è possibile una radicale rimozione chirurgica.
Tuttavia la combinazione approvata dall’Agenzia Italiana del Farmaco ha portato a degli ottimi risultati ed è diventata a tutti gli effetti parte di uno schema terapeutico riconosciuto ufficialmente dallo Stato.
Si tratta dell’associazione di Nimotuzumab, anticorpo monoclonale diretto contro il recettore EGFR o recettore del fattore di crescita epidermico e Vinorelbina, un chemioterapico tradizionale, in associazione con la radioterapia.
“Con questo approccio – sottolinea la Dottoressa Maura Massimino, direttore della Pediatria Oncologica della Fondazione IRCCS Istituto nazionale dei tumori di Milano – siamo riusciti ad aumentare la sopravvivenza media da 10 a 14,5 mesi e abbiamo anche un piccolo gruppo di bambini che possiamo considerare guariti. Un risultato rilevante per una malattia che finora lasciava pochissime speranze”.

La terapia a carico del Servizio Sanitario Nazionale

“Il farmaco Nimotuzumab che era disponibile prima di ora solo attraverso importazioni speciale – aggiunge la Dottoressa Massimino – diventa così una cura per tutti, viene certificato un avanzamento concreto nel trattamento di questa patologia, il primo da oltre 50 anni”. Grazie all’approvazione dell’AIFA, nella sezione dedicata ai farmaci non di uso corrente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 20 giugno, la terapia contro il glioma intrinseco del ponte potrà essere garantita in modo uniforme su tutto il territorio a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

Il glioma intrinseco del ponte è un tumore tipico dell’età pediatrica, con un picco di incidenza tra i 5 e 10 anni; casi rari sono diagnosticati nei bambini sotto i tre anni o negli adulti.
I campanelli d’allarme sono episodi di alterazione dell’equilibrio, difficoltà di movimento di una metà del corpo, strabismo, paralisi dei muscoli del viso, disturbi nel movimento degli occhi con visione doppia e difficoltà di denutrizione.

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