Fino al 2 novembre la splendida villa in riviera del Brenta ospita l’esposizione dello stilista italiano famoso in tutto il mondo per le sue creazioni
Quando l’abito diventa scultura, il tessuto si fa poesia.
Non resta che ammirarlo.
Se poi queste architetture di seta e taffetà che hanno rivoluzionato la moda trasformandola in arte tridimensionale si trovano immerse nelle sale affrescate di una dimora storica come Villa Pisani, il risultato è un incanto che toglie il fiato.
La maestosità della celebre villa veneta del Settecento – già reggia dei dogi, dei re e di Napoleone – incontra l’estro visionario di Roberto Capucci, in un dialogo perfetto tra bellezza e genio.
L’eleganza senza tempo degli ambienti si fonde con l’energia cromatica, le linee audaci, i volumi teatrali di abiti che in ogni piega raccontano una visione.
A rendere omaggio a questo genio dell’haute couture è la mostra-evento “La forza del colore. Roberto Capucci a Villa Pisani”, aperta fino al 2 novembre.
Un viaggio immersivo nel mondo dello stilista che ha cambiato per sempre il concetto stesso di eleganza.
Un talento fin da giovanissimo
Le opere di Roberto Capucci, stilista universalmente conosciuto, romano, che il prossimo 2 dicembre compirà la 95 anni, vanno oltre la concezione tradizionale di abito diventando “sculture” indossabili.
Fin da giovanissimo si è dimostrato un talento e la sua carriera è stata una escalation di successi che l’hanno portato a diventare un Maestro della moda famoso e apprezzato. E’ stato il primo italiano a vincere quello che è stato definito “L’Oscar della Moda” vale a dire il premio Filene’s Young Talent Design Award di Boston nel 1956.
Da quel momento in poi la sua libertà creativa è stata ammirata e consacrata in tutto il mondo.
Se negli anni ‘70 il viaggio in India, per i suoi colori e le forme degli abiti tradizionali, lo ha portato a una nuova visione creativa, gli anni Novanta hanno segnato il suo successo nel continente asiatico.
Nel 2005 ha creato la Fondazione Roberto Capucci, nella sede di Villa Bardini a Firenze.
Le “sculture” indossabili di Capucci
L’allestimento della mostra in Villa Pisani, promossa dalla Direzione Regionale Musei Veneto – Museo nazionale di Villa Pisani in collaborazione con Suazes e la Fondazione Roberto Capucci, è oggi un omaggio alla sua illustre carriera.
Si sviluppa in una sorta di dialogo tra la storia dell’architettura e il linguaggio della moda andando oltre il semplice contenuto espositivo e coinvolgendo l’intera struttura della residenza, fondata dalla famiglia Pisani nella prima metà del XVIII secolo. Una location scelta non casualmente proprio perché i lavori di Capucci che superano la funzione d’uso del vestito sono presentati come “sculture” tridimensionali, elementi strutturati che si espandono nello spazio e si relazionano con l’ambiente circostante. Le forme degli abiti che si possono ammirare si modellano sulla luce, rispondono alle architetture, creano nuove linee di forza all’interno delle stanze. In questo senso la mostra propone un’indagine sulla natura dello spazio e sulla capacità della moda di modificarlo. L’esposizione propone un percorso che mette in relazione venti abiti, una selezione di circa settanta tra disegni, schizzi e fotografie d’epoca con gli spazi della Villa.

Il colore, l’elemento chiave dell’esposizione
Le sale espositive offrono al visitatore un’esperienza sensoriale, un’immersione nella bellezza dell’arte e della moda, dove a dominare su tutto sono colore, forme e volumi. Nei suoi disegni si colgono gli studi sulla forma, l’attenzione alle proporzioni, la volontà di superare i codici tradizionali della sartoria per arrivare a una concezione scultorea dell’abito. Negli ambienti di Villa Pisani, l’arte di Capucci, che gioca con audaci geometrie, diventa ponte tra passato e presente dimostrando che la moda non è solo tendenza, ma una fondamentale forma di espressione artistica e culturale. E’ proprio il colore, considerato da sempre un tratto distintivo della produzione di Capucci, l’elemento chiave attorno al quale ruota l’intero progetto espositivo e nelle sale della Villa entra in dialogo con affreschi, stucchi e decorazioni.
Al centro del percorso c’è un nucleo di cinque abiti, tra i quali spicca una creazione pensata come abito da nozze ispirato ai colori del Tiepolo che trova posto nel Salone da Ballo, in corrispondenza dell’“Apoteosi della famiglia Pisani”, affresco realizzato da Giambattista Tiepolo nella prima metà del XVIII secolo e considerato uno dei massimi esempi di pittura di soffitto dell’epoca. Le tre sale espositive del piano terra offrono significativi focus dedicati al colore nel lavoro di Capucci mentre gli antisaloni sud e nord del piano nobile ospitano una selezione di disegni e fotografie d’archivio che permettono di scoprire il processo creativo del grande stilista.