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Se cerchi un prestito, occhio alle truffe!

Se cerchi un prestito, occhio alle truffe!

L’analisi di Facile.it: lo scorso anno 894 mila vittime di raggiri, con danni stimati per 630 milioni di euro. I consigli per evitare brutte sorprese

L’indagine Istat pubblicata a inizio anno, per quanto relativa al 2023, rende comunque una buona idea di quanti italiani, in un momento tutt’altro che semplice dal punto di vista economico come quello che stiamo vivendo, si trovano costretti a chiedere un prestito o un aiuto economico per fronteggiare una situazione di difficoltà o di mancanza di liquidità. I dati dell’Istituto di statistica dicono infatti che, a indebitarsi, sono stati 9,761 milioni di cittadini, ovvero poco meno di un quarto (il 23,1%) dei maggiorenni tra 18 e 74 anni. In un contesto simile, diventano dunque ancor più deplorevoli le truffe effettuate nei confronti di queste persone in difficoltà. Un fenomeno che, evidenzia ora un’indagine svolta dall’istituto mUp Research per Facile.it, è tutt’altro che trascurabile.

Prestiti personali: quasi 900 mila truffati in un anno

Nel 2024, dice lo studio, sono stati infatti esattamente 894 mila gli italiani vittime di truffe o di tentativi di frode messi in atto in occasione della loro ricerca di un prestito personale. Una tipologia di attacco che, prosegue l’analisi, pur avvenendo quasi per la metà dei casi (49%) attraverso un finto call center, non disdegna nessun tipo di canale. Oltre 1 raggiro o tentativo di frode su 3 (il 36%) è infatti partito dalla falsa email di una banca o finanziaria e un altro 28% ha utilizzato un sito web fittizio. Restando in ambito tecnologico, le insidie possono arrivare anche sul nostro cellulare attraverso messaggi sms o WhatsApp (13% del totale), ma non è disdegnato nemmeno il “vecchio” porta a porta, impiegato da un decimo dei truffatori. A rendere ancor più grave la situazione è il fatto che, anche a fronte di truffe gravi (la media per truffato è di 740 euro, ma il 15,4% del totale ha perso più di 900 euro, per una stima complessiva di 630 milioni di euro di danni), ben il 56% delle vittime non ha presentato denuncia, soprattutto perché ci si è sentiti ingenui (35,3% dei casi) o per nascondere l’accaduto a familiari o amici (motivazione indicata da un altro 29,4% di truffati).

Il vademecum per tutelarsi dalle truffe

Per contribuire a prevenire il fenomeno, Facile.it ha dunque elaborato un vademecum di consigli da seguire per chi si accinge a richiedere un prestito personale. In primo luogo, va verificata l’iscrizione del mediatore creditizio a cui ci si rivolge nell’apposito elenco dell’Organismo degli Agenti e dei Mediatori (Oam). L’invito è poi a diffidare di fronte a richieste di commissioni anticipate prima dell’erogazione del prestito, prestando la massima attenzione anche alla documentazione richiesta, che potrebbe essere utilizzata dai malintenzionati per effettuare un furto d’identità. In caso di accesso al credito attraverso internet, è inoltre fondamentale riconoscere l’attendibilità del sito web, verificabile per esempio attraverso la “stringa” da digitare (in un sito sicuro, in cui i dati non possono essere intercettati durante la trasmissione, inizia con https://), ma anche con un controllo del portale della banca, che deve essere funzionante e aggiornato, così come il mediatore deve essere in possesso di una sede fisica in Italia, di regolare partita Iva e di una Pec. Ultimo suggerimento, relativo al tasso e alle condizioni applicate: la massima trasparenza dell’offerta è garantita dal modulo “Secci”, che riassume tutte le informazioni necessarie ed è obbligatorio per chi propone finanziamenti.

Alberto Minazzi

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Tag:  banche, truffe