Il 63% delle vittime sono bambine e ragazze. Picco dell’88% per la violenza sessuale, + 35% per i reati connessi al digitale
In Italia nel 2024 ci sono stati 252 casi in più di reati a danno dei minori rispetto all’anno precedente.
Crimini che hanno portato a superare per la prima volta la cifra record di 7 mila reati.
Per la precisione sono stati 7.204, con una crescita del 4% su base annuale, del 35% su base decennale.
A destare maggiore preoccupazione sono soprattutto i reati in rete quali pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico in costante aumento.
E’ una fotografia allarmante quella contenuta nella 14^ edizione del Rapporto Indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”, presentato dalla Fondazione Terre des Hommes, con dati elaborati dal servizio Analisi criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale.
Bambine e ragazze vittime prescelte anche in rete
Nel 2024 i casi di violenza sessuale non sono aumentati rispetto all’anno precedente, attestandosi a 912.
Toccano l’88% di vittime femminili per la violenza sessuale, dell’86% per la violenza sessuale aggravata e 85% per gli atti sessuali con minorenni che su base annua segnano un aumento del 15%.
Un dato interessante tra questi riguarda la prostituzione minorile, in calo sia a livello annuo con -7%, sia decennale con -64%.
Per la prima volta vi è parità di genere.
Allarmano anche i reati connessi al digitale, un segnale che evidenzia quanto la rete sia pericolosa per i giovani.
Per pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico sono state rilevati incrementi su base annua rispettivamente del 63% e del 36%. Anche nel caso dei reati online prevalgono vittime femminili: 86% nella detenzione di materiale pedopornografico e 74% nella pornografia minorile.
Il pericolo si nasconde tra le pareti domestiche
I reati più frequenti sono quelli che avvengono all’interno del nucleo familiare.
I maltrattamenti in famiglia rappresentano infatti il reato con più casi arrivando a sfiorare 3 mila vittime nel 2024. L’incremento è stato del 5% su base annua e bel del 101% su base decennale e sono sempre le femmine le vittime prevalenti. Vi sono altri tre reati che sono riconducibili all’ambito familiare: le violazioni degli obblighi di assistenza familiare, in calo del 9% con 479 casi registrati; l’abuso dei mezzi di correzione e disciplina in lieve flessione con 345 casi e l’abbandono di minore, aumentato del 2% in un anno con 577 casi.
In queste tipologie di reati le vittime sono nel 55% dei casi maschi per quanto riguarda le violazioni degli obblighi di assistenza e abbandono minori e nel 61% per abuso dei mezzi di correzione e disciplina.
Un altro dato che balza agli occhi è quello degli omicidi volontari consumati.
Dopo anni di costante diminuzione dei casi, nel 2024 ne sono stati contati 21 con un aumento del 75%.
Questa tipologia di reato ha una componente con netta prevalenza maschile con il 76% dei casi con bambini e ragazzi vittime.
Lo sport, un’ancora di salvezza
Contestualmente al Rapporto Indifesa è stato presentato il progetto “Sport4Rights” per promuovere il benessere, la sicurezza e l’inclusività dei minorenni nel contesto sportivo rilanciando il valore dello sport come luogo di crescita, prevenzione e rispetto. Attraverso una piattaforma di e-learning accessibile e innovativa basata sull’intelligenza artificiale e supervisionata da un team di esperti, il progetto fornirà alle società sportive, allenatori, educatori, giuristi, psicologi e altri professionisti del settore, attività di formazione e sensibilizzazione su tutela dei minorenni e sul benessere dei bambini e delle bambine nello sport a livello nazionale.
Silvia Bolognini