Fino al 14 dicembre, nella Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo, una sezione della Mostra “Moda e Pubblicità in Italia 1950-2000” è dedicata a Mina
Iconica cantante con la sua inconfondibile voce, ma anche raffinatissima quanto popolare trasformista.
Mina ogni volta che appariva in pubblico, indossava abiti, acconciature e maquillage sorprendenti, spesso anticipando o dettando le tendenze.
Dal 1965 al 1970 la “tigre di Cremona”, così com’era chiamata, mentre era impegnata nei programmi televisivi “Studio Uno” e “Canzonissima”, prestò il suo volto e la sua voce per oltre 60 caroselli del pastificio Barilla di Parma.
A sessanta anni dal suo esordio per il noto marchio come testimonial, la Fondazione Magnani-Rocca dedica un omaggio al ruolo che la cantante ebbe nel campo della moda e della sua promozione.
Abiti e videoclip dall’Archivio Storico Barilla
L’esposizione è un tuffo negli anni Sessanta e nella straordinaria fucina creativa che fu l’Italia di allora attraverso otto abiti disegnati per Mina dal premio Oscar Piero Gherardi, costumista di Federico Fellini e successivamente ricostruiti. La cantante nel corso della sua brillante carriera è stata diretta da grandi registi quali Valeria Zurlini, Antonello Falqui, Piero Gherardi ed Enzo Trapani. Grandi personalità solite lavorare assiduamente per il cinema e la televisione non tralasciando, se vi era l’occasione, il mondo della pubblicità.

E proprio Mina con le sue canzoni, spesso ripetute in versioni e scenografie differenti, ne erano la colonna sonora. Così appariva sul piccolo schermo nei caroselli in un’alternanza di giochi di luci e di bianchi e neri: Le immagini mostrano una Mina in versione di moderna Maga Circe in “Se telefonando” per poi vederla trasformata in un’enigmatica creatura preraffaellita negli ultimi filmati. Il tutto tra scenografie surreali, abiti estrosi, inquadrature ardite, montaggi aggressivi e dinamici. Dei veri e propri capolavori del tempo che escono dall’Archivio Storico Barilla per far scoprire al pubblico un pezzo di storia dell’epoca.
La mostra “Moda e pubblicità in Italia 1950-2000”
La sezione “Mina e Moda” dedicata alla cantante fa parte della mostra “Moda e Pubblicità in Italia 1950-2000”, dedicata all’evoluzione della promozione pubblicitaria nel nostro Paese nel settore della moda nel corso della seconda metà del Novecento. E’ allestita alla Fondazione Magnani-Rocca nei saloni contigui a quelli che ospitano permanentemente opere di Tiziano, Durer, Van Dyck, Goya, Canova, Renoir, Monet, Cezanne, Morandi e molti altri. Il percorso inedito attraversa mezzo secolo di trasformazione dell’immaginario collettivo con uno sguardo filologico e insieme poetico sulla storia della moda e della sua comunicazione.: il cinema e la televisione ne diventano lo specchio con spot entrati nel mito collettivo. Il percorso espositivo presenta più di trecento opere tra manifesti, riviste, spot, fotografie, cinema, video, gadget pubblicitari e perfino le mitiche figurine Fiorucci.



