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Polizze e reclami: assicurazioni record, Rc auto in crescita

Polizze e reclami: assicurazioni record, Rc auto in crescita

Nel 2023 l’Italia è stata tra i Paesi europei con i premi RC Auto più alti. Nel 2024 i reclami sono aumentati del 5,6%. Assoutenti e UNC denunciano: “Il mercato tutela le compagnie, non i cittadini”

Nel panorama assicurativo europeo, l’Italia si distingue per costi elevati e performance discutibili.
Secondo la relazione annuale 2024 dell’IVASS, nel 2023 il prezzo medio per la copertura RC Auto obbligatoria si è attestato in Italia a 286 euro, il più alto dell’Unione Europea, fatta eccezione per il Regno Unito che ha raggiunto i 381 euro.
A confronto, Spagna e Francia hanno registrato una media di 186 euro.
Un dato che, per l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, trova spiegazione nei costi di riparazione e nei sistemi di risarcimento italiani.
Tuttavia, dal 2012 ad oggi, il gap con gli altri Paesi si è in parte ridotto.
Poco consolante, però, per milioni di automobilisti che ogni anno vedono aumentare i premi assicurativi a fronte di servizi percepiti come sempre più carenti.

Perché gli italiani non amano le assicurazioni

Se da un lato i premi aumentano, dall’altro le compagnie registrano utili da capogiro.
A fine 2024, gli investimenti delle assicurazioni italiane hanno superato i 1.000 miliardi di euro, con oltre 4 miliardi di utili nel solo ramo danni. Una crescita trainata anche da una progressiva concentrazione del mercato, favorita dalle recenti operazioni tra banche e assicurazioni.
Ma le associazioni dei consumatori insorgono.

Assoutenti: “Speculazioni e clausole vessatorie”

 “I premi aumentano mentre i diritti calano. Le clausole vessatorie, il risarcimento diretto, la riparazione imposta, hanno ridotto la concorrenza e la qualità”, accusa il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso riferendosi alla RC Auto e alle polizze vita.
Le compagnie, secondo l’associazione dei consumatori, non solo impongono condizioni sfavorevoli, ma ottengono anche vantaggi normativi: è il caso della nuova norma sulle macrolesioni, progettata da IVASS, che permetterebbe risparmi sui risarcimenti proprio a danno delle vittime più gravi.
Un altro tema spinoso riguarda l’Arbitro Assicurativo, organo teoricamente preposto a risolvere i contenziosi: ma la sua composizione (3 membri designati da IVASS) e l’attuale non operatività del sito sollevano dubbi sull’effettiva imparzialità e accessibilità.

UNC: “Concorrenza ridotta e reclami in aumento”

Anche l’Unione Nazionale Consumatori (UNC) punta il dito contro un sistema che non funziona.
“Una pessima notizia nota da anni. Dal 2012 nessun passo avanti significativo. E oggi i premi tornano a salire”, commenta l’avv. Massimiliano Dona, presidente UNC.
Non solo: Dona denuncia anche l’inefficacia del comparatore pubblico Preventivass, che consente di confrontare solo i premi base della RC Auto, escludendo coperture importanti come furto, incendio o eventi atmosferici — proprio quelle che hanno subito gli aumenti più marcati.
A peggiorare il quadro, i 113.537 reclami ricevuti dalle assicurazioni nel 2024, con un incremento del +5,6% rispetto al 2023.
Un dato che raggiunge il +9% nel ramo danni e +9,6% per l’RC Auto delle compagnie estere.

Nel frattempo, cresce la sfiducia dei cittadini verso un sistema percepito come poco trasparente, poco competitivo e sempre più distante dalle reali esigenze degli assicurati.
L’Italia resta in coda all’Europa per costi e reclami assicurativi e le associazioni, che chiedono più concorrenza e trasparenza, una revisione delle norme sulle macrolesioni, un comparatore completo e un Arbitro Assicurativo “realmente imparziale e operativo“, lanciano l’allarme: l’assicurazione, dicono, rischia di trasformarsi sempre più in un lusso obbligato che non  garantisce né giustizia né sicurezza.

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