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Più autonomia e fondi UE: le 5 sfide della nuova Giunta veneta

Più autonomia e fondi UE: le 5 sfide della nuova Giunta veneta
Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale del Veneto

Dopo il voto di novembre, la squadra di Alberto Stefani entra nella fase operativa. Tra la partita dell’Autonomia e l’imminente appuntamento olimpico, ecco i cinque fronti caldi su cui si misurerà la tenuta della legislatura

Con l’assegnazione ufficiale delle deleghe completata a metà dicembre e l’avvio dell’esercizio finanziario 2026, la macchina amministrativa della Regione Veneto è ufficialmente uscita dai box.
Il nuovo assetto riflette un equilibrio tra continuità politica e innovazione tecnica, con Luca Zaia che garantisce stabilità dalla presidenza del Consiglio regionale
Sebbene l’agenda ufficiale sia in fase di definizione, la distribuzione degli incarichi operata dal presidente Alberto Stefani permette già di tracciare una “road map” delle priorità per il 2026. E le 5 sfide che il Veneto di Alberto Stefani si troverà ad affrontare.

Il traguardo dell’Autonomia: la prima sfida

L’autonomia è la bandiera politica del mandato. E non a caso Stefani ha tenuto per sé la delega all’Autonomia Differenziata e ai rapporti con lo Stato.
L’obiettivo è trasformare le intese istituzionali in poteri concreti, permettendo al Veneto di gestire localmente settori chiave.
Altre funzioni in seno alla presidenza sono le relazioni internazionali e la cooperazione allo sviluppo, il coordinamento strategico dei fondi comunitari UE, le politiche giovanili e il coordinamento di grandi eventi. Queste deleghe indicano che una priorità politica sarà anche la gestione efficiente dei finanziamenti europei per sviluppo digitale, transizione ecologica e competitività territoriale, in linea con gli obiettivi nazionali del PNRR e del programma regionale. L’assetto complessivo riflette la volontà della Giunta di rafforzare autonomia, aumentare gli investimenti comunitari gestiti localmente e promuovere iniziative con impatto internazionale.

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Alberto Stefani, presidente Regione Veneto

Olimpiadi 2026: una vetrina globale: la seconda sfida

Il 2026 non è un anno qualunque: è l’anno dei Giochi Invernali.
Il vicepresidente Lucas Pavanetto e la squadra di governo sono già al lavoro sul supporto logistico e sulla promozione del brand “Veneto, The Land of Venice”.
In questo ambito, la sfida è doppia: garantire il successo dell’evento e assicurare che le infrastrutture e il rilancio del turismo sostenibile lascino un’eredità tangibile anche dopo la cerimonia di chiusura.
Lucas Pavanetto, non ha competenze solo sul turismo (con focus su sostenibilità e promozione del brand “Veneto, The Land of Venice”) ma anche sulle politiche attive del lavoro e servizi per l’impiego, sull’integrazione vita-lavoro, inclusione lavorativa, programmazione dei fondi per il lavoro, sicurezza urbana, videosorveglianza e supporto logistico per le Olimpiadi e Paralimpiadi 2026.

Un accorpamento di funzioni che suggerisce la volontà di connettere lo sviluppo del mercato del lavoro alle necessità reali del tessuto produttivo rafforzando il legame tra formazione e settore dell’impiego ( la Regione ha già attivato e sostenuto bandi e programmi legati a istruzione professionale, occupazione giovanile e politiche attive del lavoro anche tramite risorse del Fondo Sociale Europeo) e integrando la promozione del territorio con una gestione più capillare della sicurezza e dei grandi eventi.

La nuova Sanità di prossimità: la terza sfida

Il delicato dossier salute è nelle mani di Gino Gerosa.
In quest’ ambito la sfida principale riguarda l’abbattimento delle liste d’attesa e il potenziamento della medicina territoriale.
Con un occhio al PNRR, la Giunta punta sull’innovazione tecnologica per rendere il sistema sanitario regionale più agile, vicino agli anziani e capace di integrare le eccellenze ospedaliere con l’assistenza domiciliare.

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Fondi UE: accelerare sulla Transizione: la quarta sfida

Con miliardi di euro tra FESR, FSE+ e PNRR in ballo, il Veneto non può permettersi ritardi.
L’assessore Massimo Bitonci (Imprese e Innovazione) è chiamato a guidare la transizione digitale ed ecologica del tessuto produttivo.
Focus sulla Space Economy e sulla competitività delle PMI: l’obiettivo è trasformare i fondi europei in carburante per la crescita. Ma sostenendo l’internazionalizzazione e la capacità di crescita delle imprese venete.

Lavoro e Competenze: colmare il “mismatch”: la quinta sfida

Mentre l’assessore Dario Bond si concentrerà sulle politiche agricole e agroalimentari, sulle filiere DOP, l’agriturismo e i mercati contadini, sulla, gestione delle foreste e delle risorse idriche, pesca e acquacoltura, oltre a programmi per la montagna e fondi FEAGA/FEASR/LEADER, la sfida del mercato del lavoro si gioca sul raccordo tra scuola e impresa.
Gli assessori Valeria Mantovan (Istruzione) e Lucas Pavanetto (Lavoro) devono rispondere alla fame di competenze delle aziende venete.
Politiche attive, formazione continua e inclusione sono le parole d’ordine per garantire che il dinamismo economico della regione non venga frenato dalla mancanza di figure professionali qualificate.

Consuelo Terrin

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