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SIAMO PICCOLI, MA GRANDI NELLA QUALITÀ

SIAMO PICCOLI, MA GRANDI NELLA QUALITÀ

Non solo grandi teatri e ricche e note compagnie teatrali: il nostro territorio propone produzioni culturali di nicchia ma di elevato spessore artistico realizzate con passione da veri professionisti dello spettacolo. Da conoscere e valorizzare


Quando si parla di produzione culturale nel territorio veneziano vengono subito in mente i grandi teatri: La Fenice o il Goldoni a Venezia, il Toniolo a Mestre. Veri e propri poli di attrazione, ben radicati all’interno della Città Metropolitana, in grado di richiamare le migliori compagnie teatrali o di presentare le più acclamate stagioni operistiche e sinfoniche (e, di conseguenza, capaci di attrarre un sempre numeroso pubblico di appassionati).
Ma, accanto alle grandi produzioni, è ben presente e radicata sul territorio anche una realtà forse meno nota al grande pubblico ma ugualmente di alto spessore culturale, costituita da piccoli teatri e da piccole ma vivaci produzioni artistiche che vedono coinvolti eccellenti professionisti. Ci riferiamo a piccoli teatri con una capienza che varia da cinquanta a trecento posti e a piccole compagnie teatrali spesso legate indissolubilmente ad un unico palcoscenico e che si identificano con esso, dove è possibile verificarne il talento e l’evoluzione della produzione culturale. Gli esempi meritevoli di nota non mancano e dimostrano una vivacità culturale che, a dispetto delle sempre più scarse risorse economiche, non è mai venuta meno. In questo a distinguersi sono soprattutto la terraferma e l’hinterland veneziani: Mestre, Chirignago, Spinea, ma anche la Riviera del Brenta, San Donà di Piave. Aree accomunate da una tradizione (siamo pur sempre la terra del Goldoni…) e da una passione per il teatro e la cultura in generale spesso tali da sopperire all’ormai cronica mancanza di fondi. E non a caso sono stati problemi di natura soprattutto economica a portare alla fine di fertili esperienze culturali quali il teatrino della Murata e “Questa Nave” presso il teatro Aurora, entrambe nella terraferma veneziana. Ma, fortunatamente, ci sono altre realtà “minori” che continuano la propria attività culturale e coltivano un proprio pubblico di nicchia, che si autofinanziano o vengono aiutate da uno sponsor. Vediamone alcune.
CAFE’ SCONCERTO. Anima e corpo della produzione di Cafè Sconcerto sono Salvatore Esposito e Monica Zuccon, che nel 1990 hanno fondato la compagnia teatrale diventata sei anni dopo anche uno spazio teatrale ricavato a Chirignago da una ex officina meccanica. Cafè Sconcerto ha come fonte di ispirazione il varietà, il cafè chantant, la rivista e l’avanspettacolo di fine ‘800/primi ’900, rielaborati ed adattati ai giorni nostri e nasce dalla composizione classica del duo, sia esso costituito da un comico e una spalla, che da un cantante e una soubrette. Il repertorio vede al centro della produzione il teatro comico, la canzone popolare italiana, il cabaret ed il varietà musicale, che prendono spunto dai paradossi della quotidianità e dell’attualità declinati attraverso un canovaccio tipico della commedia dell’arte. Ad ogni nuova stagione, in genere da ottobre a febbraio, Salvatore Esposito e Monica Zuccon si esibiscono a Chirignago in almeno un paio di spettacoli inediti, successivamente portati in tour in giro per l’Italia, per poi lasciare il loro palcoscenico a disposizione di un nutrito gruppo di artisti professionisti più o meno noti che si esibiscono a stretto contatto con il pubblico vista la ridotta dimensione del teatro. Numerose fin qui sono state anche le collaborazioni di Cafè Sconcerto con spettacoli e varietà televisivi nazionali e regionali.
TEATRINO ZERO. Quattro artisti, ognuno con una propria specifica e diversa esperienza. Paolo Zaffaina, regista e scrittore, Alberto Guariento, musicista e scenografo, Roberta Borghi, attrice e coreografa, Chiara Canton, attrice. Si sono riuniti dieci anni fa e, nel 2010, dopo aver trasformato a proprie spese una scuola di Crea in un teatro (il Comune di Spinea, che ha messo a disposizione la struttura, si fa carico solo delle utenze) hanno creato il Teatrino Zero. In cinque anni di attività hanno allestito oltre 150 spettacoli, spaziando dal teatro di ricerca al teatro civile, dalla commedia dell’arte al cabaret, dalla danza alla musica. L’intento del gruppo è quello di “educare il proprio pubblico” dando visibilità a generi teatrali differenti, anche difficili da trovare nei grandi spazi, ad un prezzo accessibile a tutti. Il Teatrino Zero alterna produzioni “autoctone”, scritte in genere da Paolo Zaffaina, con spettacoli portati da altre compagnie teatrali di professionisti che contattano il teatro, che, dunque, nell’ambiente gode di una grande considerazione e in pochi anni si è costruito la fama di officina di creatività. Oltre alle rassegne teatrali, Teatrino Zero organizza due corsi di recitazione e di formazione teatrale per giovani di età compresa tra gli 8 e i 19 anni e tre corsi analoghi rivolti ad adulti per un totale di circa ottanta allievi: da qui, dopo soli tre anni di lavoro, è nata la compagnia “Junior” che ha preso parte con successo a diversi concorsi regionali e nazionali. Un altro progetto nato a Crea è “STOP”, ovvero l’acronimo di “Stabilimento Teatrale Officine Pinelli”: si tratta di una compagnia che all’interno del Teatrino Zero si autoproduce i propri spettacoli curandone testi, scenografie e musiche. Il gruppo che ha dato vita al Teatro Zero ha realizzato anche un cortometraggio intitolato “Articolo quattro” che ha raccontato gli effetti della crisi economica sul mercato del lavoro.
VILLA DEI LEONI. La produzione teatrale di Villa dei Leoni a Mira è legata indissolubilmente con l’attività della cooperativa sociale onlus “La Piccionaia”. Nata nel 1975, dopo 40 anni di attività ha ottenuto dal Ministero dei Beni culturali lo status di “centro di produzione teatrale”, unica onlus in Veneto ad aver ricevuto tale riconoscimento. La Piccionaia produce e vende spettacoli e gestisce spazi teatrali che nel territorio veneziano sono il teatro comunale di Mirano ed appunto il teatro Villa dei Leoni di Mira, affidato alla gestione di Enrico Papa. L’ambizione è quella di offrire al pubblico la migliore produzione teatrale contemporanea a vocazione territoriale attraverso auto-produzioni ma cercando anche collaborazioni con artisti non legati direttamente all’attività culturale della cooperativa. In uno spazio che può ospitare fino a trecento spettatori all’interno di una dimora costruita nel sedicesimo secolo, Villa dei Leoni propone una rassegna di prosa che vede la presenza di compagnie affermate ma anche di giovani compagnie emergenti che qui possono crescere e perfezionarsi. Molto importante a Mira è la produzione culturale rivolta alle scuole e alle famiglie che si qualifica per una grande attenzione ad un pubblico più difficile da coinvolgere grazie all’impegno di veri professionisti dello spettacolo.
TEATRO DEI PAZZI. L’associazione Teatro dei Pazzi di San Donà di Piave è diventata un punto di riferimento culturale, una sorta di officina artistica impegnata da un decennio nella produzione di attività teatrali sotto la guida di Giovanni Giusto e di Giovanna Digito. Una produzione nata con radici nel teatro popolare, che ha saputo reinventare la Commedia dell’Arte rinnovandola con contaminazioni dai generi più diversi, creando uno stile ben riconoscibile. Il forte legame con il territorio si manifesta attraverso la proposta di autori classici come Carlo Goldoni e opere originali in dialetto veneziano, utilizzato come strumento di comicità ma anche come testimonianza di una antica saggezza da preservare. Ciò ha permesso ai Pazzi di costruire un repertorio di qualità e di avviare una attività di organizzazione di spettacoli di varia natura, rassegne e manifestazioni realizzate in collaborazione con gli enti locali. Un indirizzo che ha creato attorno ai Pazzi l’interesse di un pubblico che ne segue fedelmente il progetto culturale. Il merito del Teatro dei pazzi è stato quindi quello di contribuire alla divulgazione di una vera cultura teatrale anche attraverso rassegne di successo quali “Teatro in spiaggia”, “Teatro delle Frazioni”, “Teatro della Memoria”, “Teatro Canzone”. Con la Piccola Accademia del Teatro, il Teatro dei Pazzi, organizza anche dei corsi di teatro e di danza per giovani ed adulti.
TEATRO FUORIPOSTO. Nasce nel 2000, quando le due associazioni “AParte” e “Fuoriposto”, decidono di trovare una sede stabile in via Felisati a Mestre. Nel corso degli anni, in questo spazio “anarchico” (come lo definisce Paola Brolati, curatrice del programma teatrale ed essa stessa attrice e regista) sono passati tanti artisti, giovani e meno giovani, tante compagnie, che amano l’atmosfera di assoluta libertà da “teatro off anni ‘70” che qui si respira, per allestire le anteprime di spettacoli che vengono poi portati in giro per l’Italia. Fuoriposto è uno spazio in cui si incontrano diverse forze artistiche del territorio. L’associazione non riceve fondi pubblici ma si autofinanzia con i proventi degli spettacoli e dei laboratori teatrali. L’offerta culturale è molto differenziata. Lo testimonia la rivista semestrale di cultura libertaria ”AParte”, concepita e realizzata all’interno dell’associazione Fuoriposto, a cui vengono spesso allegate iniziative editoriali quali libri e dischi di musica popolare. Le stagioni teatrali variano per durata e intensità a seconda delle forze in campo disponibili. Negli anni in questo spazio da 50 posti sono stati rappresentati tanto i testi classici, quali Cechov o Pirandello, quanto i contemporanei americani e francesi. Paola Brolati insieme a Linda Bobbo amano produrre anche un teatro declinato al femminile di genere prevalentemente comico, cabarettistico e musicale.