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Non solo dieta: ecco cosa scatena davvero la celiachia

Non solo dieta: ecco cosa scatena davvero la celiachia

Scoperto il segnale nascosto della celiachia: l’epitelio guida la risposta al glutine. La scoperta di un team interdisciplinare di ricercatori che ha dimostrato un nuovo meccanismo di attivazione della risposta immunitaria

Il glutine non è il solo protagonista nella celiachia.
A scatenare la reazione infiammatoria dell’intestino non sono infatti soltanto le cellule del sistema immunitario, come si pensava fino a poco tempo fa.
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Gastroenterology ha infatti svelato un meccanismo inaspettato: anche l’epitelio intestinale – cioè il rivestimento interno dell’intestino superiore – gioca un ruolo attivo nel segnalare la presenza del glutine e nel potenziare la risposta infiammatoria, soprattutto se in quel momento sono presenti anche agenti patogeni.
Una scoperta importante, che apre la strada allo sviluppo di nuovi farmaci capaci di bloccare questo “segnale d’allarme” prima che scateni i sintomi della celiachia, una malattia autoimmune che costringe chi ne soffre a evitare rigorosamente pane, pasta, pizza e dolci: tutti cibi che contengono grano, orzo, segale, farro, avena, malto, Kamut e altri cereali simili.
Eliminare il glutine dalla dieta, dunque, potrebbe non restare l’unica terapia: in futuro, probabilmente la celiachia si potrà prevenire o comunque controllare, senza dover rinunciare del tutto a certi alimenti.

celiachia

Il ruolo dell’epitelio segnalatore

Utilizzando biomateriali microscopici in laboratorio, il team di ricercatori ha creato un modello biologicamente funzionante dell’epitelio intestinale che ha consentito loro di isolare gli effetti di molecole specifiche nelle cellule epiteliali di persone affette da celiachia. Lo studio, pubblicato sulla rivista Gastroenterology, ha permesso di generare e osservare le reazioni in condizioni controllate, opzione che non è disponibile negli ambienti intestinali estremamente complessi degli esseri viventi.
Hanno così potuto vedere come le molecole avvertano le cellule immunitarie della presenza di glutine arrivando alla conclusione che l’epitelio svolge un ruolo cruciale in questo. Tale meccanismo era già stato ipotizzato in precedenza e ora se ne ha la conferma. Non solo. Un altro significativo elemento emerso dal lavoro è che dopo aver rilevato il glutine, l’epitelio invia segnali più forti alle cellule immunitarie se sono presenti anche agenti patogeni.

Verso lo sviluppo di nuovi farmaci

Attualmente l’unico modo per curare la celiachia è eliminare completamente il glutine dalla dieta. Secondo l’Istituto Superiore della Sanità nel 2023 sono stati diagnosticati 265.102 celiaci in Italia, anche se la stima di persone affette da questa malattia alle quali ancora non è stata diagnosticata è di circa 600 mila. Guardando alla distribuzione per genere, il 70% delle persone affette sono donne, il 30% uomini con un rapporto 2:1 in quasi tutte le regioni con la Lombardia che registra il maggior numero di casi. Seguono Lazio e Campania.
La nuova scoperta, come sottolineano gli esperti può stimolare la ricerca verso nuovi farmaci per inibire il ruolo dell’epitelio utilizzandone alcuni già in fase di sperimentazione. Come afferma l’autrice principale dello studio, Sara Rahmani, in futuro potrebbe essere possibile rilevare il patogeno in una persona a rischio di sviluppare la malattia e inibire le interazioni con il glutine e l’epitelio intestinale per prevenire la malattia.

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