Nel 2024 +16% di banconote contraffatte in Italia. Bankitalia: “Fenomeno sotto controllo, ma servono vigilanza e tecnologia
Si punta sempre più su forme di pagamento elettronico, a partire da bancomat e carte di credito.
E non a caso, nel 2024, le banche centrali dell’area euro hanno ridotto la produzione e la stampa di nuove banconote.
Tuttavia, una circolazione parallela di contante continua a esistere: è quella dei falsi.
Secondo la relazione annuale della Banca d’Italia, lo scorso anno è aumentato il numero di banconote contraffatte rilevate, soprattutto nei tagli da 20 e 50 euro, da tempo i preferiti dai falsari.
Gli euro falsi in Italia
Il totale dei pezzi circolanti di cui è stata riconosciuta la contraffazione, quantifica l’ultimo report Bankitalia, è arrivato lo scorso anno esattamente a quota 121.111, contro i 104.669 del 2023. Nonostante l’aumento, la nostra banca centrale sottolinea come quello della falsificazione rimanga ancora un fenomeno contenuto in termini assoluti, pur restando necessario mantenere elevato il livello di vigilanza, in particolare relativamente ai tagli più diffusi negli scambi quotidiani, che alzano la probabilità di ricircolo di biglietti non autentici. In tal senso, la Banca d’Italia ha attivato efficaci forme di collaborazione con le forze dell’ordine e con le autorità europee, a partire da Europol. Intanto, si ricorda ancora, sono in continuo aggiornamento anche le tecnologie di sicurezza applicate alle banconote.
La situazione in Europa
Già a febbraio la Banca Centrale Europea aveva fatto il punto della situazione, rendendo noto che, nel 2024, sono state ritirate dalla circolazione circa 554 mila banconote in euro false, affermando a riguardo che si tratta di “un livello storicamente basso rispetto al numero dei biglietti in circolazione”, con una notevole riduzione rispetto a quando è stata introdotta la moneta unica e al periodo pre-pandemico, pur essendosi registrato un nuovo leggero aumento una volta superata l’emergenza-Covid. Si parla infatti di 18 falsi ogni milione di banconote autentiche in circolazione, con una netta preponderanza anche a livello generale dei tagli da 20 e 50 euro, che insieme (toccando rispettivamente il 36% e il 43,6%) rappresentano oltre tre quarti del totale dei falsi ritirati, per il 97,8% rinvenuti in Paesi che adottano l’euro come moneta nazionale.
Il metodo anti-falsi: “toccare, guardare, muovere”
Invitando i cittadini a vigilare, ma senza avere paura, la Bce ricorda comunque che “i falsi sono in gran parte facilmente individuabili, poiché non contengono le caratteristiche di sicurezza o ne recano solo pessime imitazioni”. E suggerisce, ai fini della verifica dell’autenticità dei biglietti, il metodo basato su 3 parole chiave: “toccare, guardare, muovere”.
In sintesi, si tratta di verificare al tatto la particolare consistenza della banconota, garantita dalle tecniche di stampa utilizzate, osservarla in controluce per controllare la finestra, la filigrana con ritratto e il filo di sicurezza e poi muoverla, fissando durante il movimento l’attenzione sulla finestra nella striscia argentata, che riporta in trasparenza il ritratto di Europa, e sul numero stampato, che produce l’effetto simile a una luce che si muove in verticale.
Le banconote legali
Intanto, come detto, le banconote in euro immesse in circolazione sono sempre meno.
Nel 2024, le banche centrali ne hanno prodotte “appena” 4 miliardi di pezzi, con una riduzione del -6,3% su base annua. Quelle italiane vengono realizzate da Banca d’Italia nello stabilimento di via della Tuscolana, a Roma, e il rapporto quantifica in 687 milioni i biglietti stampati lo scorso anno. Il calo percentuale, rispetto al 2023, è stato più elevato (-26%) rispetto alla media dei Paesi dell’area euro, ma l’Italia stampa ancora il 19% del totale delle nuove banconote.
Alberto Minazzi