Dopo le ultime segnalazioni al mercato di Valdobbiadene e a Pederobba, interviene l’esperto internazionale per mettere in sicurezza il territorio
E’ allerta lupi nel trevigiano. La cronaca recente riporta l’immagine di un esemplare che a Valdobbiadene si aggirava tra i banchi del mercato, ma anche a Pederobba, lo scorso mese, ne erano stati avvistati alcuni e denunciata una serie di attacchi ad animali domestici e allevamenti. Dal 2016, spiegano gli esperti, nella fascia Dolomitica e soprattutto in quella Prealpina, si è sta verificando un’espansione di lupi ed è sempre più facile incontrali anche nelle zone abitate.
Proprio per questo, nello specifico il Comune di Pederobba, ha attivato una task force per la gestione dell’emergenza affidandosi a Fabio Dartora, tecnico faunistico specializzato in monitoraggio della fauna selvatica, di miglioramenti ambientali e gestione del conflitto tra fauna selvatica e attività produttive.

Il monitoraggio preventivo
In particolare i maggiori avvistamenti di lupi si concentrano sulla parte Pedemontana veneta fino al Montello, sui colli asolani e sul Piave. Ci sono anche nel veneziano, nei Colli Euganei e Berici e in Lessinia.
Per sua natura il lupo è un animale che ama la foresta ma che si adatta e può vivere tranquillamente anche in zone umide e costiere, come dimostra la loro presenza in Romagna e sul Delta del Po e in Pianura Padana.
“Non c’è da fare allarmismo, ma il fenomeno va studiato attraverso l’investimento in un attento monitoraggio – spiega Fabio Dartora -. L’obiettivo è quello di mettere in sicurezza il territorio stando fianco a fianco di agricoltori, operatori e cittadini. In questa direzione va anche il momento informativo di giovedì 27 novembre, alle 20, nella Sala consiliare del Municipio di Pederobba. Informare correttamente significa infatti prevenire e gestire meglio la situazione. Un attento monitoraggio permette di avere la situazione sotto controllo e di poter agire prima che lo facciano i lupi”.

Mai dare confidenza ai lupi, ma non sono un pericolo per l’uomo
Il compito di Dartora è dunque quello di predisporre strategie operative e misure preventive. “Al momento stiamo predisponendo le azioni di intervento per far sì che i piccoli allevatori amatoriali possano continuare a tenere gli animali anche in presenza di lupi senza il pericolo che questi vengano aggrediti – continua l’esperto -. Va precisato che le prede dei lupi sono soprattutto gli ungulati selvatici, in particolare nel nostro territorio i caprioli e poi cervi, cinghiali. I recenti avvistamenti riguardano giovani esemplari che escono dai branchi, che altro non sono se non le loro famiglie composte da femmina maschio e cuccioli, ed esplorano nuovi territori arrivando a spingersi con sempre maggiore frequenza anche in quelli antropizzati”. Certo, poiché la presenza di lupi in Veneto è in aumento, non è da escludere la possibilità di trovarsi faccia a faccia con un esemplare che magari passeggia tranquillo nella nostra città.
“In realtà – conclude Fabio Dartora – è vero che la presenza del lupo spaventa, tuttavia non dobbiamo temerlo perché non rappresenta un pericolo per l’uomo in quanto non siamo noi le sue prede. Anzi sono animali che in genere rifuggono lo stretto contatto con gli esseri umani, tanto che io stesso mai sono riuscito a fotografare un lupo con il cellulare perché scappano velocemente”. In ogni caso, raccomanda l’esperto è opportuno mai dare confidenza ai lupi magari offrendogli del cibo, mantenere sempre le debite distanze ed evitare situazioni che possano farlo sentire in pericolo e scatenare una reazione aggressiva”.
Silvia Bolognini



