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(Quando) l’unione fa la forza... e vince

(Quando) l’unione fa la forza... e vince

Parte da Bibione l’idea, accolta in Regione: sindaci delle spiagge insieme per un’offerta più forte

Fare squadra per essere più forti. Ci stava lavorando da tempo, il sindaco di San Michele al Tagliamento Pasqualino Codognotto, con l’idea fissa di fare delle spiagge venete una cosa sola: certo per fare un’unica promozione turistica, ma soprattutto per avere maggiore forza contrattuale quando si tratta di affrontare grandi temi. E, alla fine, il sogno è diventato realtà. Istituita con l’approvazione del Collegato alla legge di stabilità regionale 2017, è nata la “Conferenza dei sindaci del litorale veneto”.

«È un progetto che stavo portando avanti dal 2011. È stato difficile, ma ne è valsa la pena», è il commento di chi guida un Comune che può vantare una località turistica del peso di Bibione. A breve sarà delineata la personalità giuridica (si sta pensando ad una associazione dei Comuni), quindi la delibera sarà portata all’approvazione dei vari Consigli comunali. I Comuni del litorale veneto sono: San Michele al Tagliamento, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti, Venezia, Chioggia, Rosolina, Porto Tolle e Porto Viro.

«La promozione turistica è solo uno dei temi che si potranno affrontare con maggiore forza – spiega Codognotto – e su questo versante anticipo che stiamo lavorando ad un logo che ci rappresenti. Ma con questo soggetto potremo affrontare con maggiore forza problematiche come, ad esempio, l’erosione, piuttosto che la tutela ambientale e le concessioni demaniali. Su queste e altre tematiche importanti non è più pensabile giocare ognuno sul proprio giardino». Maggiore “peso”, dunque, che le istituzioni non potranno ignorare. «La politica come la conosciamo ci sta semplicemente frenando, in un ambiente dove la velocità è assolutamente necessaria. Quella turistica è una economia che tira tantissimo, ma va assecondata».

A parlare è la forza dei numeri. I dieci comuni del litorale veneto (sette della provincia di Venezia e tre di quella polesana) comprendono una superficie complessiva di 1.500 chilometri quadrati, con una popolazione di 419.482 abitanti, pari all’8,5% dei residenti in Veneto. In quest’area sono attive quasi 38 mila imprese (l’8,7% di quelle venete), prevalentemente impegnate nel terziario. La vocazione turistico-ricettiva è resa evidente dai dati del settore: i comuni del litorale hanno accolto quasi la metà dei turisti che nel 2015 hanno soggiornato in Veneto, con otto milioni di arrivi e oltre 34 milioni di presenze, il 54,4% di quelle registrate nell’intera regione.

«La conferenza dei sindaci rappresenta un’innovazione – sottolinea il vice governatore del Veneto, Gianluca Forcolin, che ha portato avanti questo progetto in Regione – che permetterà una maggiore efficienza amministrativa e una più stretta collaborazione tra la Regione e il territorio. Nasce dal basso per andare incontro alla volontà comune di trovarsi a parlare di tematiche che i sindaci devono affrontare ogni giorno. Va sottolineato anche che il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità e in tempi rapidissimi l’istituzione della Conferenza, perché ne ha compreso la valenza».

Questi i campi d’azione della “Conferenza”: la realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico, sostenere le attività imprenditoriali e gli insediamenti produttivi, la promozione turistica integrata, la sicurezza, le questioni ambientali come l’erosione costiera e il ripascimento, la promozione culturale, la sanità. E questi i prossimi passaggi burocratici da adempiere nel corso dell’anno: l’approvazione del regolamento per definire la veste giuridica e i compiti della Conferenza dei sindaci; la costituzione di un tavolo tecnico composto dai referenti dei Comuni e delle Direzioni regionali competenti per materia, con il compito di accompagnare e supportare i progetti di sviluppo; la definizione degli obiettivi e delle iniziative di interesse.

Forcolin, intanto, in occasione di un convegno proprio a Bibione ha rilanciato, ipotizzando un progetto che potrebbe prevedere la collaborazione con il vicino Friuli Venezia Giulia: creare un asse unico per promuovere tutta la costa dell’Alto Adriatico.