Gli studenti del Master in European Cultural Governance hanno analizzato l’impatto economico, sociale e turistico del famoso anfiteatro romano: quasi 2 miliardi nel 2025
L’ Arena di Verona , conosciuta in tutto il mondo come il più grande teatro lirico all’aperto che in estate ospita l’Opera Festival, uno dei più importanti e prestigiosi appuntamenti musicali e durante il resto dell’anno concerti ed eventi, diventa modello di come la cultura possa diventare impresa .
L’anfiteatro romano costruito nel I secolo d.C. che in origine ospitava i combattimenti dei gladiatori e che oggi, con i suoi spettacoli è un cuore pulsante di grande richiamo, è diventato infatti materia di studio per la Luiss Guido Carli di Roma, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, esempio di attività di ricerca e di gestione dell’impresa culturale in Italia.

Un’eccellenza culturale internazionale con impatto da miliardi di euro
Lo studio realizzato da Nomisma sul valore generato dall’Arena Opera Festival è diventato per gli studenti del Master in European Cultural Governance della Luiss emblema di come un’istituzione culturale possa diventare motore di sviluppo economico e modello di management in grado di generare valore per il territorio. Dopo la presentazione a Milano, davanti a una platea di imprenditori, e a Verona in un evento dedicato agli stakeholder cittadini, i risultati della ricerca sono stati illustrati anche ai giovani allievi dell’Ateneo dal vicedirettore della Fondazione Arena di Verona Stefano Trespidi.
Dati alla mano, si parla di un impatto da miliardi di euro. La ricerca stima che i 404.715 spettatori dell’Arena Opera Festival nella stagione lirica 2025 abbiano generato una indotto, per vitto, alloggio, shopping, attività ricreative e culturali e trasporti pari a 315 milioni di euro. Il valore della produzione generato in Italia grazie alle spese sostenute dagli spettatori è stato di 1.976 milioni di euro tra impatto diretto, indiretto e indotto. Il 60% rimane sul territorio della provincia, 1 miliardo e 127 milioni di euro; il 20%, ovvero 392 milioni di euro, si concentra in altre province venete e un ulteriore 22%, pari a 447 milioni di euro, in altri territori italiani.

Le entrate per l’erario
Altrettanto significativo è anche l’effetto fiscale dell’attività turistica legata all’Arena che equivale a circa 206 milioni di entrate. Di queste, l’87%, equivalente a circa 179 milioni di euro è incassato dallo Stato; il 9% pari a 18 milioni di euro va alle Regioni mentre il rimanente 4%, corrispondente a circa 9 milioni, ai Comuni. In particolare si stima che circa 4 milioni di euro, ovvero l’1,9% del totale vengano incassati dal comune di Verona tra tassa di soggiorno e imposte dirette e indirette.
Alla Regione Veneto vanno invece 14,1 milioni di euro, pari al 7% del totale.
L’esperienza dell’Arena Opera Festival, divenuta case history alla Luiss Guido Carli di Roma, come è stato sottolineato nel corso dell’incontro, a conti fatti, conferma che una gestione culturale strategica, innovativa e sostenuta da solide analisi economiche, come nel caso dell’Arena di Verona, possa generare valore diffuso per l’intero Paese.



