Un libro edito da “Il Bo Live” dell’Università di Padova racconta come dietro ogni meraviglia architettonica o naturale si possa celare la scienza
Asettici laboratori, formule scritte su lavagne, microscopi e altre strumentazioni, esperimenti sono sicuramente le prime immagini che vengono in mente quando pensiamo alla scienza. In realtà, la scienza è molto di più. Può infatti essere ovunque, sospesa nell’aria come incisa nella pietra, o può farsi scoprire dietro le meraviglie architettoniche o naturali, in luoghi magari poco conosciuti che però hanno avuto un ruolo significativo per il suo sviluppo. In Italia, a realizzare una sorta di censimento sull’argomento è stato il quotidiano multimediale online dell’università di Padova “Il Bo Live”, che ha pubblicato il volume “La scienza nascosta nei luoghi d’Italia”: una guida che guarda oltre i conosciuti itinerari-simbolo dell’Italia culturale, artistica e culinaria.
Ogni capitolo è un viaggio scientifico: scopriamo in quali località
Curato da Daniele Mont D’Arpizio ed Elisabetta Tola, il libro descrive 33 luoghi da Sud a Nord dell’Italia dove vi sono state piccole o grandi rivoluzioni scientifiche che hanno contribuito a creare teorie o tecniche che utilizziamo nella vita di tutti i giorni. “La scienza nascosta nei luoghi d’Italia” è frutto del lavoro sul campo durato quasi 1 anno nel corso del quale lungo tutta la penisola sono stati intrecciati dati scientifici a storie avvincenti, dettagli e riflessioni. Ogni capitolo è un piccolo racconto autonomo che incuriosisce e vuole far riflettere sui rapporti complessi tra scienza, società e ambiente.

Qualche esempio? A Siracusa, passeggiando trai i vicoli di Ortigia ancora oggi si avverte l’eco del genio di Archimede mentre a Favignana la rivoluzione alimentare delle conserve di tonno si rivela un’innovazione industriale. A Isernia la scienza è un ponte verso il passato. Spostandoci a Matera, l’attenzione è colpita da capolavori di ingegneria idraulica che hanno garantito la sopravvivenza della città nei millenni. Procedendo in Centro Italia, l’imponente patrimonio di Pisa e Firenze è evocato dalle figure di Fibonacci e Galileo: la città della torre pendente è patria della misurazione matematica del mondo. A Pavia è legata la rivoluzione del parto cesareo. E nei laboratori del Gran Sasso si studia la materia oscura.
I luoghi della scienza da Enrico Fermi a Leonardo e Olivetti
“La scienza nascosta nei luoghi d’Italia” è suddiviso in 4 sezioni (Sud, Centro, Nord Est e Nord Ovest), ciascuna composta di 8 siti. Ogni capitolo si apre con un’introduzione e una mappa e i testi sono arricchiti da schede e box di approfondimento e immagini a colori. A Roma ha mosso i primi passi l’estro di Enrico Fermi, scienziato italiano premio Nobel per la fisica che ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo della fisica nucleare. A Nord Est, Bologna e Padova raccontano la nascita delle università e della medicina moderna mentre a Nord Ovest la Milano di Leonardo e l’Ivrea di Olivetti celebrano il legame tra tecnologia e visione umanistica.
Spostandoci in Liguria, se Genova svela il suo rapporto secolare con il mare, a Torino ha sede uno dei cuori scientifici e tecnologici dell’Europa. Tra le pagine del volume non si parla solo di meraviglie scientifiche e dei loro luoghi, ma gli autori affrontano anche le contraddizioni, le sfide e gli errori che fanno parte del percorso della scienza che, come sottolineano, mai è stata separata dalla vita essendo parte integrante della nostra identità. Per questo invitano a guardare l’Italia con occhi consapevoli che ogni pietra, ogni palazzo, ogni paesaggio racconta una storia di scienza, talvolta invisibile, tutta da scoprire.