Secondo l’indagine Istat, in crescita, oltre all’utilizzo del web, anche gli acquisti on line: vi ricorre quasi un italiano su due
Siamo sempre più connessi, lo sappiamo. E se non è certo una novità il fatto che per i giovani navigare on line è a tutti gli effetti una consuetudine quotidiana, sorprende certamente di più che anche gli anziani utilizzino sempre più computer e soprattutto smartphone, diventati i principali strumenti di comunicazione e per cercare in rete qualsiasi informazione di cui si possa aver bisogno. A dire che ormai la tecnologia ha pienamente raggiunto anche gli over 60 sono i dati Istat, secondo i quali tra il 2023 e 2024 è aumentato del +2,4% l’uso di internet, con picchi registrati tra i 65-74enni (+7,6%) e tra i 75enni, con 6,7 punti percentuali in più.
Quasi una persona su due fa acquisti online
L’indagine Istat “Aspetti della Vita Quotidiana”, che ogni anno include il modulo armonizzato a livello europeo sull’utilizzo delle tecnologie della comunicazione dell’informazione da parte delle famiglie e delle persone, mostra che nel 2024 ad avere un accesso a internet è l’86,2% della popolazione, segnando +2,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Questo valore sale al 93,4% tra i nuclei con almeno un componente tra i 16 e 74 anni, in linea con la media Ue27 di 94,1%. Tuttavia nelle famiglie composte esclusivamente da anziani, per convenzione persone di 65 o più anni, si osserva una minore diffusione di internet: solo sei su dieci, vale a dire il 60,6% dispongono di un accesso in rete.
Per contro la percentuale arriva al 99,1% quando c’è in casa la presenza di almeno un minore e al 94,5% nelle famiglie senza minori, ma composte non esclusivamente da anziani. Dall’analisi Istat emerge anche che gli acquisti via web sono in crescita. La quota di persone che si affida alla rete per fare compere è aumentata di 2,2 punti percentuali e riguarda per il 23,2% capi di abbigliamento e per il 13,7% articoli per la casa. Rispetto al 2023 si è poi consolidato lo scorso anno l’utilizzo dei siti web o delle app per trovare informazioni dalla Pubblica Amministrazione mentre sono in costante diminuzione gli utenti che li usano per stampare o scaricare moduli ufficiali e per prendere appuntamenti.
Cosa si cerca in internet: tre su quattro gli utilizzi di internet per chattare
Per che cosa è principalmente utilizzato internet? Chi accede alla rete è prevalentemente orientato verso i servizi di comunicazione. Nel 2024 il 73,4% degli internauti di 6 anni e più ha usato servizi di messaggistica istantanea; il 66% ha effettuato chiamate sul web e il 62% ha utilizzato la posta elettronica. E’ diffuso anche l’utilizzo di internet per guardare video da servizi di condivisione, come per esempio Instagram, YouTube e TikTok, con una percentuale che raggiunge il 57,4%.
Il 49,4% ascolta musica in streaming e quasi la metà degli utenti, il 48,2%, ha cercato in rete informazioni su merci o servizi; il 46% sulla salute. Guardando alla distribuzione territoriale si evidenzia un persistente svantaggio del Mezzogiorno per l’accesso a internet con 4,8 punti percentuali in meno rispetto al Centro-Nord. Tra le regioni con la maggior parte di famiglie connesse ci sono il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, 89,3% per entrambe. Segue il Trentino Alto Adige con 89,1% mentre quelle con le percentuali più basse sono la Sicilia con 82,3%, il Molise con 80,8% e la Basilicata con 79,7%.
Formazione online per oltre un quarto della popolazione
Secondo i dati Istat, il web specialmente tra i più giovani è utilizzato per attività di acquisizione e aggiornamento delle competenze e conoscenze per motivi professionali, di studio o personali. Il 27,5% della popolazione di 6 anni e più che ha usato internet negli ultimi tre mesi ha preso parte ad attività formative, intese come corsi esclusivamente online o anche con l’utilizzo di materiale didattico digitale quale materiali audiovisivi, software per l’apprendimento online e libri di testo elettronici.
L’uso di internet per questo particolare ambito è più diffuso tra i ragazzi di 11-19 anni e decresce progressivamente con l’età. Tra i 35 e 44enni la quota cala al 33,7%e si riduce a meno di un decimo tra i 65 e 74enni con la percentuale del 7,8%. Rispetto al 2023 lo scorso anno la partecipazione ad attività formative online è cresciuta di 1,1 punti percentuali con un incremento dovuto soprattutto ai giovani di 25-34 anni (+3,4%) e agli adulti 45-54enni (+3 %). Sono invece in controtendenza i ragazzi di 11-14 anni per i quali si registra una diminuzione di 5,3 punti percentuali.
Silvia Bolognini