Dalle barene di Cavallino Treporti nasce un nettare raro dalle note di caramello e un accento salino unico: l’azienda ApiPiave di San Donà di Piave ottiene il riconoscimento nella Fiera nazionale del miele a Lazise
E’ un miele raro, dalle note di caramello che si mescolano ad altre che richiamano la salinità, dovuta alla località in cui viene prodotto in Veneto: le barene della veneziana Cavallino Treporti.
Un mix perfetto di sapori che ha saputo conquistare la giuria dello storico concorso “L’Ape della Serenissima” che si svolge ogni anno a Lazise all’interno della Fiera nazionale “I Giorni del Miele” e che premia l’eccellenza della produzione di miele veneta. L’azienda ApiPiave di San Donà, unica del comune in provincia di Venezia ad aderire al progetto “Piccola Produzione Locale” ha partecipato nella sezione speciale con il suo miele di barena prodotto nella laguna, si è aggiudicata il primo premio.

Un nettare speciale
Le barene sono delle terre emerse a ridosso della laguna veneziana che ne caratterizzano il paesaggio e dove fiorisce il Limonium vulgare, detto anche “Fiorella di barena” che fiorisce da giugno a settembre. E proprio questo fiore permette di produrre un miele speciale, che non si trova in altri posti: dalle sue infiorescenze violacee le api raccolgono un nettare unico, appunto il miele di Barena.
“Abbiamo partecipato per la prima volta a questo concorso e il riconoscimento ricevuto è stata una grande soddisfazione – racconta a Metropolitano.it Giovanni Laviola, titolare di ApiPiave, una giovane realtà nata nel 2023 nella frazione Fossa di san Donà di Piave, un’associazione culturale di promozione sociale-. Il verdetto della giuria ha premiato la qualità della nostra produzione. Il miele di barena è una rarità del territorio veneto che nasce da terreni lagunari periodicamente sommerse, le barene, dove la vegetazione deve resistere all’alta salinità del suolo. Tra le specie capaci di prosperare in questo ambiente c’è il Limonium di cui le api fanno scorpacciate, dando vita a un miele che affonda le sue origini nella tradizione ottocentesca”.

Il miele promosso dal Centro di Ricerca Difesa e Certificazione di Bologna
“Le arnie vengono posizionate ai margini delle barene – spiega Giovanni Laviola – e il risultato del loro lavoro è un miele di color giallognolo, opaco, di consistenza media, dolce ma con accenti balsamici intensi e un’inconfondibile punta salina. E’ stato anche certificato dal Crea di Bologna, Centro di Ricerca Difesa e Certificazione, il principale Ente di ricerca italiano per l’agricoltura e l’agroalimentare attraverso l’analisi melisso palinologica che consiste nel rilevare la quantità di pollini presenti.

La nostra attività non è nata con scopo di lucro, ma per passione e il nostro obiettivo è quello di tutelare e rispettare l’ambiente e preservare la biodiversità. Basti pensare che l’area sulla quale lavoriamo è esente da qualsiasi trattamento chimico”.
Oltre al pregiato miele di barena, dato dalle api ligustiche (ogni territorio ha le sue specie di api e queste sono tipiche del Veneto assieme alle carniche) ApiPiave produce anche miele di acacia, tarassaco, melata, millefiori e tiglio. Le 45 famiglie di api, che numericamente rappresentano un numero considerevole di insetti se si pensa che ciascuna famiglia arriva a 40 – 50 mila api, vengono di volta in volta portate nei luoghi di produzione dove con operosità riescono a dare il meglio di loro.
Silvia Bolognini



