Oltre 1,4 milioni di studenti hanno giocato d’azzardo nel 2023, il 53% tra i 15 e i 19 anni. Crescono i rischi di dipendenza, mentre la legge 111 punta su prevenzione e limiti per tutelare i minori
Il gioco d’azzardo si sta sempre più diffondendo tra i giovani.
Secondo i dati più recenti, nel 2023 circa il 53% degli studenti in età compresa tra 15 e 19 anni ha giocato d’azzardo, con diffusione in prevalenza del gioco online e circa 120 mila giovani mostrano un profilo di gioco problematico.
Un fenomeno in crescita con rischi significativi di dipendenza, problemi socio-emotivi e scolastici e una maggiore facilità di accesso alle piattaforme online da parte dei minori.
Lo scorso anno, secondo il rapporto ESPAD diffuso dall’Istituto di fisiologia clinica del CNR di Pisa, oltre 1,4 milioni di studenti italiani hanno giocato d’azzardo facilitati dall’utilizzo dei dispositivi digitali. A confermare la situazione allarmante è la ricerca “Gioco Responsabile e giovani under 25: motivazioni, contesti e strategie di intervento”, condotta dall’Unità di Ricerca in Psicologia Economica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e promossa dalla Fondazione Fair, Fondazione per l’Ascolto, l’innovazione e la Ricerca sul Gioco Responsabile.
Più della metà dei giovani giocatori preferisce l’online
Che rapporto hanno i giovani con il gioco? La ricerca, che ha indagato sul gaming con vincite in denaro nella fascia sotto i 25 anni di età, mette in luce che poco più della metà dei giovani, il 51%, dichiara di avere “familiarità” con il concetto di gioco responsabile che in un terzo dei casi addirittura viene percepito come inutile o inefficace. E ancora più allarmante è che solo il 18% dei giocatori ha affermato di impostare limiti specifici al gioco.
Tra i giovani italiani, 1,9 milioni di loro tra i 18 e 25 anni ha affermato di aver giocato o scommesso denaro almeno una volta negli ultimi tre mesi. Un fenomeno che riguarda i giovani in generale, non particolari categorie sociali o specifiche aree geografiche. A fare la differenza sono gli atteggiamenti e il modo con il quale interpretano il rischio e il denaro. Il gioco che va per la maggiore è quello online per il 52% degli intervistati per la sua immediatezza e discrezione, tuttavia il 24% si reca nei punti vendita fisici, come occasione di socialità e aggregazione.
La legge 111 del 2023: verso un gioco più responsabile
Anche il rapporto con il denaro assume un ruolo significativo.
I giovani hanno un rapporto ambivalente: se da un lato sono consapevoli dei rischi legati al giocare per vincere, dall’altro attribuiscono ai soldi una valenza simbolica come potenziale riscatto economico e fonte di adrenalina. La presentazione della ricerca di Fondazione Fair è stata occasione per evidenziare la complessità del fenomeno del gioco d’azzardo tra gli under 25 e la necessità di strategie mirate che siano recepite dai ragazzi e coinvolgano gli operatori del settore. Va in questa direzione la legge 111 del 2023 che si focalizza sugli interventi per raggiungere livelli di responsabilità più elevati nel settore giochi.
Nel 2026, come ha precisato il Direttore Centrale Giochi, Agenzia, Dogane e Monopoli Mario Lollobrigida, la gara per le concessioni del gioco online che si sta mettendo a punto in questo periodo, prevede interventi significativi a tutela del giocatore. Si tratta di specifiche azioni per i giovani adulti che avranno limiti di spesa e deposito più bassi rispetto agli altri giocatori. I concessionari da parte loro hanno un obbligo importante di investimento nel settore del gioco responsabile, fisso nei primi anni di concessione e poi determinato sulla base della raccolta del settore.
Policy e prevenzione
E’ inoltre prevista attività di policy di intervento verso i giocatori anche attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per intercettare i primi segnali di problematicità nel settore che comporta interventi specifici con un contatto diretto da parte dei concessionari online.
Un’importante quota dei ricavi del concessionario sarà inoltre indirizzata in campagne informative.
Fondamentale poi la prevenzione per evitare lo spostamento dei giocatori sul mercato illegale.
Per questo, con le nuove concessioni che arriveranno nel 2026, è già stata creata una struttura all’interno dell’Agenzia per mettere insieme le linee guida da fornire ai concessionari.