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Giochi da tavolo, boom in Italia: Monopoly e Uno dominano il mercato

Giochi da tavolo, boom in Italia: Monopoly e Uno dominano il mercato

Nonostante la digitalizzazione, il settore dei board game continua a crescere: in Italia 800 nuovi titoli all’anno, ma restano i classici a spopolare. Gusti e tendenze diverse nei Paesi europei

Un po’ a sorpresa, pensando all’era della digitalizzazione che stiamo vivendo, parlare di giochi da tavolo è sempre più di moda.
Le cifre del mercato globale del settore, e l’Italia non fa eccezione, parlano infatti di una costante crescita negli ultimi anni. L’importante impulso ricevuto grazie alla ricerca di socializzazione fisica seguita al lockdown ha avuto insomma un seguito anche dopo il ritorno alla normalità post pandemica. E, nonostante si parli nel solo nostro Paese di circa 800 nuovi titoli lanciati ogni anno, a fare la parte del leone sono sempre i grandi classici. Lo evidenzia un’analisi svolta nel mese di aprile 2025 da solitaire.net sui volumi mensili di ricerca in rete, che però mostrano anche significative differenze tra i diversi Stati europei.

Il Monopoly e le altre scelte dei giocatori italiani

A spiccare a livello di fenomeno continentale, nei 36 Paesi presi in considerazione, sono soprattutto 2 titoli: Monopoly, che è al primo posto in 15 Nazioni, e Uno, che primeggia in 11 Stati.

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Insieme, tra gli altri, a Germania e Regno Unito, il primo gioco da tavolo, commercializzato per la prima volta negli anni ’30 dello scorso secolo negli Stati Uniti, guida anche in Italia, con 24 mila ricerche mensili. Rispetto alla versione tradizionale, il gioco soprattutto negli ultimi anni è stato riproposto anche in versioni tematiche, come quelle ispirate da film e serie televisive, dedicate a città iconiche o in edizioni locali, tra cui proprio Monopoli Italia. I gusti dei giocatori nostrani, prosegue l’analisi, sono comunque variegati, tra valorizzazione delle tradizioni locali e apertura al mondo, con preferenze che comprendono sia prodotti basati sulla lingua (come Scarabeo, 4° nel nostro Paese, ma primo in Francia con 215 mila ricerche mensili) o su strategia e pianificazione (vedi Risiko, al 3° posto). In seconda posizione, da noi, è comunque il gioco di carte Uno, inventato da un barbiere statunitense dell’Ohio nel 1971 e, oggi, particolarmente diffuso in Europa orientale e settentrionale, come conferma il primo posto in Paesi dalla Svezia all’Irlanda.

Paese che vai, gioco che trovi

La frammentazione dei gusti è evidente dai giochi da tavolo più ricercati, e dunque probabilmente più praticati, negli altri Stati europei. L’unica novità che spicca, al primo posto in Olanda e Svezia, è rappresentata da Hitster, un gioco musicale interattivo connesso a Spotify in cui i concorrenti devono ordinare le canzoni secondo la loro data di uscita.

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Due primi posti li raccolgono anche Tavli, versione greca del backgammon, prima nel Paese ellenico e a Cipro, e Mensch argere dich nicht, nome utilizzato in Austria e Svizzera per il nostro “Non t’arrabbiare” o “Ludo”. Noto in Italia è anche il leader in Croazia: Catan, gioco di strategia inventato nel 1995 in Germania, che punta su tattica e immersività. Decisamente meno noti alle nostre latitudini sono invece i giochi leader in Finlandia, Repubblica Cèca e Ungheria. Vero e proprio simbolo del tempo libero familiare nel Paese scandinavo, ma quasi sconosciuto al di fuori dei confini finlandesi, è Afrikan Tahti, traducibile come “La stella d’Africa”, creato nel 1951. Il gioco di ruolo Karak, pensato per i bambini ma apprezzato anche dai genitori, è invece un best seller cèco. Tra i magiari, invece, guida il quasi impronunciabile Gazdalkodj okosan (ovvero “Gestisci le tue finanze con saggezza”), nato nell’epoca socialista per educare i bambini alla gestione del denaro.

Il mercato e l’evoluzione dei giochi da tavolo

Il giro d’affari mondiale del mercato dei giochi da tavolo è stato valutato nel 2023 in 12 miliardi di dollari, con una crescita prevista fino a 20,2 miliardi entro il 2032 grazie a un tasso di crescita annuale composto superiore al +5%.
In Italia, nel 2024, le stime sono arrivate a circa 1,7 miliardi di euro, con una crescita tra il +10% e il +15% su base annua. E Asmodee Italia, uno dei principali editori del settore, guardando agli ultimi anni, ha registrato un aumento dell’interesse tra il +20% e il +30%. Le stime vengono confermate anche dalla costante crescita anche del numero di visitatori alle fiere dedicate al gioco. Intanto, i creatori di giochi puntano sempre più su meccaniche che promuovono interazione sociale e immersione nel gameplay e incoraggiano narrazione e strategia. Non mancano però le sfide, dalla concorrenza dei videogiochi alla crisi demografica, quest’ultima da prendere in considerazione visto che spesso sono i bambini a trascinare al gioco gli adulti. Inoltre, si registra una diminuzione del ciclo di vita dei giochi sugli scaffali dei negozi, anche a causa della perdita di potere d’acquisto delle famiglie, che spinge a ricercare maggiormente esperienze innovative, a parziale detrimento dei titoli classici.

Alberto Minazzi

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Tag:  giochi