La città siciliana, devastata assiema alla Valle del Belice dal terremoto del 1968, ha presentato il programma “Portami il futuro”, ed è simbolo di rinascita attraverso l’arte
Il 15 gennaio 2026 è la giornata di inaugurazione del programma ufficiale di Gibellina – Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026. Una data non casuale perché coincide con l’anniversario del terremoto che la rase al suolo nel 1968. Oggi questo comune è stato insignito di questo prestigioso titolo, per la prima volta in Italia, con il programma “Portami il futuro”, diretto da Andrea Cusumano.
“Gibellina – Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026” nasce dalla convinzione che l’arte contemporanea non sia soltanto espressione del presente ma pratica di presenza: un modo di abitare i luoghi, costruire relazioni e assumersi una responsabilità verso il tempo che viviamo – spiega Cusumano -. “Portami il futuro” è così un invito rivolto agli artisti e ai cittadini a confrontarsi con le fratture della contemporaneità, trasformando le crisi in occasioni di scelta, di cura e cambiamento. Gibellina diventa così un laboratorio aperto in cui l’arte non è chiamata a rappresentare il futuro, ma a metterlo in atto attraverso processi condivisi capaci di generare conoscenza, partecipazione e nuova centralità per i territori”.

“Portami il futuro”: la città che rinasce dall’Arte Contemporanea
Dopo il terremoto del 1968, Gibellina è rinata trasformandosi in un museo a cielo aperto di arte contemporanea e architettura, con la sua pianta a forma di farfalla e grandi spazi urbani che culminano nel Cretto di Burri, un’opera di land art che segna le macerie della vecchia città. Il tutto reso possibile da un progetto di ricostruzione visionario che ha coinvolto artisti internazionali.
“Portami il futuro chiede agli artisti di continuare a essere presenti, “di lavorare nei luoghi della vita quotidiana e di contribuire a costruire una bellezza intesa come compito sociale – continua Cusumano – lasciando un’eredità culturale che vada oltre l’anno del titolo e continui a produrre senso nel tempo”.
A Gibellina è stata proprio l’arte il motore di sviluppo, diventando catalizzatrice di coesione sociale e strumento di memoria collettiva. La scelta della città come prima capitale dell’Arte Contemporanea rappresenta quindi non solo l’opportunità di dare nuovo slancio al territorio del Belice e della Sicilia Occidentale, ma anche lo stimolo ad avviare una riflessione sul ruolo dell’arte contemporanea come fondamento della vita civile e comunitaria.

Un’iniziativa corale per la nuova Gibellina, esempio per l’Italia
Gibellina, la città risorta, è un unicum nel panorama italiano e un caso di rilevo internazionale.
Un comune rinato dalle macerie grazie a un pionieristico e visionario processo di rigenerazione culturale e artistica messo in atto dal Senatore Ludovico Corrao, prima come sindaco del Comune siciliano e successivamente come presidente della Fondazione Orestiadi, diventato oggi un progetto simbolico per l’intero Paese, capace di immaginare nuove forme di trasformazione sociale attraverso il dialogo con gli artisti.
2026: un ricco calendario di appuntamenti
Al centro di “Portami il futuro” vi è il diretto coinvolgimento dei cittadini che sono chiamati a essere protagonisti sia nella relazione con gli artisti ospiti, sia nella definizione condivisa del futuro della città.
Per tutto il 2026 la città sarà animata da un articolato calendario di appuntamenti, organizzati in cinque aree di intervento: Mostre; Residenze; Arti Performative; Educazione e Partecipazione; Simposi, conferenze e giornate di studio. (www.gibellina2026.it).
Il programma di Gibellina – capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026 si sviluppa attraverso una rete articolata di sedi emblematiche, diffuse tra la città nuova, il territorio del Belice e i luoghi della memoria della Gibellina distrutta.
Così architetture, spazi pubblici, opere permanenti e paesaggi diventano parte integrante del progetto culturale, configurando un sistema in cui arte contemporanea, architettura e comunità sono in continuo dialogo.



