Dall’astrofisica al coding, dai grandi telescopi alle parole di Pascoli, il Festival della Scienza torna con l’edizione numero ventitré. Tra i protagonisti anche l’INAF, che porta a Genova laboratori, spettacoli e incontri per raccontare l’universo in tutte le sue sfumature
Arriveranno da tutto il mondo: centinaia di scienziati, ricercatori, divulgatori, artisti e autori si sono dati appuntamento a Genova per l’edizione 2025 del Festival della Scienza, in programma dal 23 ottobre al 2 novembre.
La città ligure, per undici giorni, si trasformerà in un laboratorio a cielo aperto dove esperimenti, parole e immagini s’intrecciano, proprio come suggerisce la parola chiave di quest’anno: “Intrecci”.
Con oltre 250 eventi distribuiti in 35 sedi, 300 relatori, due premi Nobel e migliaia di visitatori attesi, il Festival si conferma uno degli appuntamenti più vivaci e riconosciuti della divulgazione scientifica internazionale.
Conferenze, mostre, laboratori, spettacoli ed eventi speciali animeranno palazzi storici, chiostri, musei e piazze, offrendo un viaggio tra scienza, arte, filosofia e tecnologia.
Un’occasione per chi ama la scienza, ma anche per chi vuole semplicemente lasciarsi sorprendere.

L’universo secondo INAF: giochi, luce e poesia
In questo mosaico di incontri e linguaggi, l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) porta a Genova un programma che unisce ricerca, tecnologia e creatività.
Dal gioco di ruolo alla mostra fotografica, dai laboratori hands-on alle conferenze, ogni appuntamento invita a guardare il cielo con occhi nuovi.
A Palazzo della Borsa, nella Sala del Telegrafo, il pubblico potrà partecipare alla “Caccia al tesoro fra le stelle. Sfida di coding con il naso all’insù”, un coinvolgente gioco interattivo in cui i partecipanti, seguendo indizi e sfide digitali, esploreranno costellazioni, stelle e galassie preceduto dal video immersivo Destinazione Terra, realizzato con il Cineca Visit Lab.
Sempre qui, l’installazione multimediale “L’universo alla lettera” condurrà i visitatori attraverso un alfabeto cosmico che va dall’“anno luce” alla “zona abitabile”, per imparare l’astronomia dalla A alla Z.
Al Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, invece, il laboratorio “Dai nostri occhi all’universo: esplorando i segreti della luce” farà scoprire i fenomeni fondamentali della rifrazione e della diffrazione, fino ai segreti dei grandi telescopi come l’Extremely Large Telescope in costruzione in Cile.
Non mancheranno i momenti di confronto e riflessione: al Chiostro di Santa Maria di Castello, con “Grandi telescopi, grandi impatti”, si discuteranno temi ambientali, sociali ed etici legati alle grandi infrastrutture astronomiche, secondo il metodo partecipativo Play Decide.

Spettacoli e grandi incontri sotto le stelle
L’astrofisica si fa anche musica e poesia.
Il 24 ottobre, alle 21:00, lo spettacolo-conferenza “Sussurri dall’universo. L’eco delle onde gravitazionali” trasformerà il racconto della fisica in un viaggio sonoro, con le musiche di Giulia Tagliavia e la partecipazione di Federica Govoni (INAF), Antonio Zoccoli e Alessandro Cardini (INFN).
Per famiglie e bambini, il 1° novembre alle 19:00 al Teatro della Tosse andrà in scena “Sotto lo stesso cielo. Ballata di uomini, donne, stelle, musica e voci”, spettacolo poetico con Roberto Piumini, Debora Mancini, Daniele Longo e l’astrofisico Stefano Sandrelli.

Il 25 ottobre, alle 16:00 a Palazzo Ducale, si festeggiano invece i vent’anni del Large Binocular Telescope, il più grande telescopio binoculare del mondo, nella conferenza “Il più grande telescopio del mondo. Vent’anni di LBT, un gioiello di tecnologia italiana” con Simone Esposito, Adriano Fontana e il presidente INAF Roberto Ragazzoni.
La mostra fotografica “Specchi di stelle” completa il racconto visivo di uomini, donne e tecnologie dietro questa impresa internazionale.
E poi ancora: l’incontro “Un pianto di stelle. La visione galassiocentrica di Pascoli” (1° novembre, ore 15:00) in dialogo tra poesia e astrofisica, e la conferenza del premio Nobel Michel Mayor, “Una miriade di sistemi planetari. La Terra non è più sola: e adesso?” (24 ottobre, ore 18:00), organizzata con il supporto dell’INAF.
Tra terra e cielo, un intreccio di linguaggi
Le iniziative dell’INAF, disseminate nei luoghi simbolo di Genova, sono il filo celeste che attraversa la manifestazione e che invita a esplorare, sperimentare, stupirsi.
Perché la scienza non è solo osservazione del cosmo, ma anche dialogo con il mondo che abitiamo — un intreccio, appunto, di conoscenze, linguaggi e curiosità.
Nel corso degli anni il Festival ha registrato numeri importanti, con circa 200 000 partecipanti e decine di migliaia di studenti, grazie ad un palinsesto quanto mai vario pensato per un pubblico che va dai più piccoli agli appassionati.
Uguale l’obiettivo di INAF: portare l’universo vicino, rendere accessibile la ricerca, creare momenti di dialogo tra scienza e società.