La rete della logistica italiana specializzata nella distribuzione healthcare compie 60 anni e si evolve in un hub di sistema per garantire l’accesso alle terapie a tutti i cittadini
A garantire che la salute è un “fondamentale diritto dell’individuo e un interesse della collettività” è la stessa Costituzione italiana, con l’articolo 32. È chiaro, però, che accedere a medicine e terapie è molto più facile per chi vive in una grande città, rispetto a chi risiede per esempio in comunità montane interne o comunque difficili da raggiungere.
In questi casi, gioca dunque un ruolo fondamentale la filiera che si occupa della distribuzione specifica dei farmaci: la cosiddetta “logistica healthcare”, che rappresenta un fiore all’occhiello del nostro Paese, forte di 60 anni di esperienza sul campo ma al tempo stesso sempre pronta ad affrontare le trasformazioni e le nuove sfide.
La logistica healthcare in Italia oggi
Se tutti e 60 i milioni di persone hanno la garanzia di poter contare sull’arrivo dei prodotti per curarsi al proprio domicilio è grazie all’impegno quotidiano dei soggetti che costituiscono la rete di quelli che non a caso sono definiti i “portatori di salute”.
Ovvero i circa 10 mila professionisti e le 130 aziende che, potendo contare su quasi 220 magazzini, svolgono lontano dalle luci dei riflettori un lavoro fondamentale per far arrivare farmaci e dispositivi medici in modo sicuro e con tempistiche rapide su tutto il territorio nazionale. Anche perché non si tratta di una attività di semplice spostamento di pacchi, come hanno sottolineato gli operatori del settore nel corso dell’evento “Le nuove rotte della salute. Il futuro della distribuzione healthcare”, che si è tenuto a Roma per celebrare il 60° anniversario di Assoram, realtà di riferimento dell’intero sistema della logistica healthcare in Italia.

L’evoluzione per continuare a garantire un servizio fondamentale
Gli operatori della distribuzione farmaceutica si trovano a dover gestire una gamma estremamente variegata di prodotti e di processi di conservazione e trasporto, che presentano una gamma sempre crescente di complessità. Non ci sono infatti solo dispositivi medici di largo consumo come siringhe o termometri, ma anche quelli, vedi i test Covid, che permettono una diagnostica in vitro. E poi grandi e delicati macchinari, per esempio le Tac, che richiedono l’impiego di gru per lo spostamento, o farmaci per i quali è necessaria una catena del freddo ultra specialistica, come quelli a temperatura controllata, tra cui vaccini e terapie geniche e cellulari avanzate. E la strategia scelta dalla filiera per continuare a garantire un servizio in grado di dare risposte efficaci è quella del rinnovamento. Assoram, così, è evoluta in Liphe, che si presenta come un vero e proprio hub di sistema.
I macro-trend della moderna distribuzione farmaceutica
La ricerca “La distribuzione healthcare tra trasformazioni e nuove sfide”, presentata proprio in occasione dell’appuntamento romano, ha intanto evidenziato le 5 principali linee di tendenza di cui il settore deve tenere conto e su cui le aziende aderenti all’associazione non a caso stanno già investendo. Ovvero specializzazione, flessibilità ed efficienza, capillarità e centralità del paziente, qualità e sostenibilità, fino a multicanalità ed e-commerce. A fianco del ruolo imprescindibile delle farmacie tradizionali si stanno infatti sempre più affermando modelli digitali come la consegna express, ma anche i cosiddetti “locker sanitari” (ovvero gli armadietti automatizzati che consentono ai clienti il ritiro in sicurezza dei farmaci a qualunque ora, semplicemente digitando un codice d’accesso) e il servizio “click & collect”, che permette di recuperare di persona, in appositi punti di consegna, i prodotti acquisitati online.
Alberto Minazzi




