Lo stop ai diesel Euro 5 scatterà dal 2026 solo nelle città sopra i 100mila abitanti: rinvio per 1,3 milioni di veicoli, con deroghe e regole diverse tra le regioni del Nord
Del blocco della circolazione dei veicoli commerciali e delle autovetture ad alimentazione diesel di categoria Euro 5 se ne riparlerà tra oltre un anno.
In Veneto, il provvedimento scatterà infatti non prima del 1 ottobre 2026.
E’ quanto prevede una delibera proposta dall’Assessore all’Ambiente Giampaolo Bottacin, in recepimento di quanto disposto dalla legge nazionale 105 del 18 luglio 2025. Il rinvio di data riguarda anche altre regioni del bacino padano.
Blocco Euro 5 cosa cambia
Oltre al posticipo della data al 2026, la misura riguarderà ora solo le aree urbane con più di centomila abitanti. Ad esserne interessati sono dunque le grandi città e i comuni più popolosi ovvero Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, con possibili differenze regionali sugli orari del divieto. Il cambiamento impone limitazioni alla circolazione per questo tipo di veicoli con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento da biossido di azoto NO2.
A partire da ottobre del prossimo anno scatterà lo stop alla circolazione dei veicoli che rientrano in questa categoria. Saranno tuttavia previste deroghe per residenti, lavoratori con turni notturni e veicoli per il trasporto disabili o per il car pooling.
La sfida per la mobilità urbana italiana
Le normative ambientali sempre più stringenti stanno alimentando non pochi interrogativi sul futuro delle automobili diesel.
La circolazione delle Euro 5 è al centro dell’attenzione in quanto, poiché immatricolate tra il 2009 e il 2014, producono emissioni di ossidi di azoto superiori a quelle immatricolate con normative successive.
La proroga del blocco riguarda circa 1,3 milioni di veicoli.
La situazione
In Veneto e nelle regioni interessate dal blocco, come spiega l’Assessore all’Ambiente Bottacin, l’impatto degli Euro 5 diesel è trascurabile nel complesso delle emissioni in atmosfera. Per questo, anche a seguito di un dialogo con il Ministro dell’Ambiente e Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, è stato chiesto di evitare il blocco di queste auto, che, tra l’altro sono piuttosto recenti. A seguito dell’interlocuzione è stato predisposto lo slittamento.
Per quanto riguarda il Veneto, in particolare, la giunta ha anche affidato a un Comitato Tecnico istituito nell’ambito del Piano Regionale di tutela e Risanamento dell’Atmosfera, la valutazione e la determinazione di eventuali misure compensative, alternative alla limitazione strutturale.