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Ecco l'Italia per le nuove generazioni

Ecco l'Italia per le nuove generazioni

La nuova classifica del Sole 24 Ore misura la qualità della vita per bambini, giovani e anziani. Il Nord-Est si conferma motore di servizi e coesione sociale

Ormai è chiaro: il trend non sta registrando nessuna inversione di rotta e si può dunque dire che in Italia la crisi demografica è sempre più seria. Basti pensare che si calcola che, tra il 2023 e il 2033 i bambini in fascia 0-14 anni diminuiranno del -15,9%, i giovani tra 15 e 35 del -0,3%, mentre gli anziani over 65 aumenteranno del +18,2%.
In questo contesto, elaborare una classifica che evidenzia le province con il miglior contesto di vita per fase d’età può essere dunque un utile indicatore non solo per individuare le eccellenze, ma anche per capire meglio dove risiedano le maggiori fragilità del sistema e provare a costruire un nuovo patto generazionale. È per questo che, ormai da 5 anni, Lab24 del quotidiano economico Sole 24 Ore aggiorna ogni 12 mesi le 3 graduatorie sulla qualità della vita per bambini, giovani e anziani, che a fine anno confluiranno nella più ampia 36^ edizione della classifica, sempre per province, sulla qualità della vita in generale.

Le province al top in Italia

L’indice misura, attraverso 15 indicatori (con 3 nuovi parametri introdotti da quest’anno, come la percezione della qualità delle relazioni familiari, la sicurezza urbana, gli incidenti stradali notturni e il consumo di farmaci contro l’obesità) selezionati per ogni categoria, le risposte che i diversi territori riescono a dare alle principali esigenze diversificate per fascia d’età, attraverso servizi, condizioni di vita e di salute. Nell’edizione 2025, presentata in anteprima al Festival dell’Economia di Trento, a primeggiare nelle 3 graduatorie sono così rispettivamente state Lecco per la fascia 0-14 anni, Gorizia per quella 15-35 e Bolzano per gli over 65. In generale, gli statistici che hanno elaborato il report sottolineano che, a livello di macro-aree, le performance migliori d’Italia sono quelle del Nord-Est (Emilia-Romagna compresa), le cui province occupano in totale 17 posti sui 30 complessivi delle 3 top-ten, seguite dal Nord-Ovest (10 province su 30 tra le prime 10 nelle varie graduatorie).

Le macrotendenze territoriali

Guardando sempre ai primi 10 posti delle 3 graduatorie, il Centro si ferma invece in totale a 2 province (Siena e Firenze) e il Sud a 1 (L’Aquila) tra quelle inserite tra le eccellenze. Peraltro, curiosamente, queste performance si concentrano tutte nella top-ten della classifica dedicata ai bambini. In generale, dunque, si conferma la dinamica, ormai consolidata, della ineguale distribuzione del benessere sul territorio nazionale. Le province del Meridione risultano infatti spesso in coda per la qualità della vita delle varie fasce d’età, occupando 19 delle ultime 20 posizioni nella classifica dei bambini, 10 in quella dei giovani e 15 per quanto riguarda gli anziani (fanalini di coda, rispettivamente, sono risultati Caltanissetta, Roma e Trapani). Un’altra tendenza che spicca in negativo, registrata sempre tra i “giovani”, è infine la performance delle grandi città metropolitane (oltre alla capitale, sul fondo della graduatoria generale della fascia 15-35 anche Napoli, 104^, Milano, 101^ e Torino, 90^), penalizzate soprattutto dall’elevato costo degli affitti.

I “segreti” delle città leader

Analizzando gli indicatori delle province che hanno guadagnato il primo posto nelle singole categorie, Bolzano (che precede sul podio Treviso e Trento) è risultata la migliore per qualità di vita degli over 65 soprattutto grazie al basso consumo di farmaci per malattie croniche, l’elevata spesa sociale per gli anziani e l’alta incidenza di biblioteche. Gorizia conferma invece la leadership nella graduatoria relativa alla fascia 15-35 (qui seconda è Bolzano e terza Cuneo) trainata dal’elevata quota di locali e organizzatori di eventi in rapporto ai giovani residenti, dalle trasformazioni dei contratti di lavoro a tempo indeterminato (che però calano su base nazionale del -1,84%) e dalla relativamente bassa (31,6 anni contro la media nazionale di 32,6, in aumento del +0,22%) età media delle donne al primo parto. Quanto a Lecco, che spicca sulla base degli indicatori dedicati a chi ha da 0 a 14 anni (seguono al vertice Siena e Aosta), è invece leader per “Sport e bambini” e si posiziona sul podio per le competenze scolastiche Invalsi, oltre a registrare una bassa incidenza di delitti contro i minori.

casa di lucia
Lecco

Le serie storiche

Nelle analisi svolte dagli statistici è interessante anche vedere l’andamento di alcuni indici nel confronto tra 2024 e 2025.
Si nota così, tra gli altri dati, un incremento in Italia dei pediatri attivi del +1,68%, un lievissimo miglioramento delle competenze numeriche degli studenti di terza media (cala del -0,03% la quota di studenti risultati in possesso di un livello adeguato), anche se c’è un peggioramento per quanto riguarda le competenze alfabetiche (+1,65% di inadeguati). Ancora, è pressoché stabile (-0,02%) il tasso di fecondità, aumentano in maniera preoccupante (+6,12%) le denunce dei delitti a danno dei minori e, passando agli indici per i giovani, diminuiscono (-3,48%) le imprese con titolari under 35, scende del -6,45% e la percentuale di nozze ogni 1.000 abitanti, mentre cresce del +0,1% (toccando il 22,4%) l’incidenza del canone di locazione sul reddito medio dei giovani, che pure risultano meno disoccupati (-1,6%). Quanto poi agli anziani, sono sempre più le persone che vivono da sole (+0,56%), per le quali aumenta la speranza di vita a 65 anni (21,2 anni, con il +1,44%) ma anche il consumo di farmaci per malattie croniche (+1,57%) e per la depressione (+3,56%), sia pur con più geriatri (+8,29%) e infermieri (+2,53%) a disposizione.

Alberto Minazzi

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