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Dopo il Superbonus, si aggiornano le rendite catastali

Dopo il Superbonus, si aggiornano le rendite catastali

Completati i controlli preliminari su 1.800 dei circa 3 mila immobili ristrutturati che risultano di valore irrisorio nei registri pubblici

Vi sono immobili con un valore nullo o quasi nei documenti del catasto, ma anche altri per i quali sono stati spesi per la loro ristrutturazione cifre ben superiori ai valori inseriti nei registri ufficiali, che hanno goduto dei benefici del Superbonus.
Si tratta di circa 3 mila immobili, regolarmente iscritti ma privi di rendita catastale, per i quali è stati avviata la procedura di aggiornamento delle mappe.
Un iter che, secondo quanto emerge nel Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), ha completato la sua fase preliminare per i primi 1.800 immobili.

La revisione delle rendite catastali dopo gli interventi col Superbonus

La logica alla base dell’intervento di aggiornamento è legata al fatto che le migliorie apportate agli immobili aumentano il valore dell’edificio, valido anche ai fini catastali, comportando di conseguenza anche una possibile modifica nella consistenza o nell’attribuzione della classe. E, usufruendo del Superbonus, è stato possibile detrarre le spese (e dunque usufruire di fondi pubblici) per gli interventi finalizzati all’efficienza energetica, al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico, sia pur con una percentuale via via decrescente: il 110% per le spese sostenute entro fine 2023, il 70% per quelle del 2024 e il 65% per quelle entro il 31 dicembre di quest’anno.

Il check-up delle case e il completamento della prima fase

Il controllo si è basa su diversi strumenti, dalle consultazioni delle mappe alle rilevazioni aeree. E, per il 60% degli immobili considerati, spiega il Dpfp, sono state già completate nei territori di competenza di 60 province, che coprono il 65% del territorio nazionale, le attività di controllo preliminare, mediante l’interpretazione delle fotografie aeree geometricamente corrette, rese disponibili dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, sovrapposte alla cartografia catastale.
In questa fase sono stati utilizzati anche i riscontri dei destinatari, che hanno risposto alle lettere inviate fin da inizio 2025 ed è ora in corso il confronto con gli stessi proprietari.

Alberto Minazzi

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