Dal pomeriggio del 30 aprile i contribuenti possono accedere al modello 730 contenente i dati raccolti e inseriti dall’Agenzia delle Entrate
La mole di dati è impressionante: quasi 1,3 miliardi tra certificazioni uniche (circa 75 milioni), documenti fiscali che certificano le spese detraibili e deducibili (a partire da quelle sanitarie, che superano numericamente il miliardo di unità, ma anche 98 milioni di documenti sui premi assicurativi, 10,5 milioni di bonifici per ristrutturazioni e 9 milioni per interessi passivi sui mutui), dati immobiliari e bonus fiscali (come le detrazioni per i bonus casa, bonus verde, social bonus per erogazioni liberali e bonus tredicesima). E il lavoro compiuto dall’Agenzia delle Entrate per caricarli in quello che è a tutti gli effetti un archivio digitale delle informazioni fiscali sugli italiani è stato sicuramente notevole.
Ma è stato completato nel rispetto dei tempi. E così, dal pomeriggio di mercoledì 30 aprile, si può entrare nel vivo con la prima fase della dichiarazione dei redditi 2025, che sarà ancora una volta agevolata per i contribuenti proprio grazie ai moduli 730 precompilati disponibili online.
Le fasi della dichiarazione dei redditi precompilata 2025
Va ricordato che, nelle prime due settimane, fino cioè al 15 maggio, sarà possibile solo accedere ai modelli precompilati e controllarli. Nella fase preparatoria, l’Agenzia delle Entrate si è infatti occupata di raccogliere e inserire nel sistema i dati messi a disposizione da datori di lavoro, banche, assicurazioni e amministratori di condominio.
Trattandosi di soggetti terzi rispetto all’Amministrazione finanziaria, rimane dunque la possibilità di errori, mancanze o inesattezze, per cui i contribuenti sono invitati a verificare la correttezza dei dati inseriti.
Con il passaggio alla seconda fase si potranno quindi effettuare le eventuali modifiche e correzioni (conservando poi, in questo caso, i giustificativi per almeno 5 anni), oppure l’accettazione integrale del prospetto (evitando in tal caso, come quando la presentazione del modello avviene attraverso un Caf, i controlli formali sugli oneri precaricati), inviando i dati sottoscritti. Il modello 730 potrà essere inviato entro il 30 settembre, con la possibilità di annullare quelli già inviati prevista solo una tantum ed entro il 20 giugno. Le altre scadenze fissate dal calendario sono quelle di fine ottobre: il 25 per la presentazione di un 730 integrativo, esclusivamente tramite un Caf, un commercialista o un consulente del lavoro, e il 31 per la scadenza del modello “Redditi”.
Dichiarazione precompilata: tutto quello che c’è da sapere
Introdotta sperimentalmente per la prima volta nel 2014 nell’ottica della semplificazione fiscale, la dichiarazione dei redditi precompilata si pone gli obiettivi di semplificare e velocizzare gli adempimenti tributari, ridurre gli errori e ridurre i tempi degli eventuali rimborsi fiscali, che possono avvenire in busta paga già a luglio, o nella pensione di agosto, se la presentazione avviene entro giugno. Sempre con la stessa logica, nel 2024 è stata introdotta la modalità semplificata, che è stata utilizzata da più di 6 contribuenti su 10. Tra le novità di quest’anno, insieme a nuove funzionalità e a un’interfaccia sempre più intuitiva, è stata introdotta la possibilità di utilizzare la precompilata, oltre ai dipendenti e ai pensionati, anche ad alcune categorie non titolari di partita Iva, per la dichiarazione di redditi a tassazione separata o soggetti a imposta sostitutiva. L’accesso all’area riservata, sul sito www.agenziaentrate.gov.it, deve in ogni caso avvenire utilizzando le credenziali digitali (Spid, Cie o Cns), con possibilità di delega a un familiare o a una persona di fiducia, rilasciata dal contribuente attraverso pec o presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate. È possibile anche avvalersi di un intermediario a pagamento, come Caf e professionisti abilitati.
Alberto Minazzi